Anief chiede indicazioni specifiche per i CPIA. La scuola e l’università non sono tra le priorità della FASE 2, almeno dalla lettura della bozza dell’Unione Europea sull’allentamento da misure COVID-19. Intanto, il 16 aprile inizia l’esame del decreto legge che rivede criteri, valutazione, scrutini, esami di Stato in piena emergenza.
I ministri dell’Unione Europea ancora discutono sulla chiusura dell’anno scolastico in corso e sugli esami finali, mentre l’Italia li ha già modificati. In alcuni Paesi si rientrerà a scuola prima del 18 maggio (in Francia “dall'11 maggio ritorno graduale, per evitare le disuguaglianze sociali. Aule aperte per i più piccoli anche in Danimarca e Norvegia. Un piano anche per Spagna e Germania”), data individuata dai tecnici di Viale Trastevere come discriminante per l’adozione del contenuto delle ordinanze ministeriali che riscriveranno le regole anche per la maturità.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il rientro a scuola deve avvenire solo quando il Governo avrà elaborato tutti gli accorgimenti di sicurezza; gli scrutini e l’eventuale recupero degli apprendimenti come l’anticipo dell’inizio delle lezioni del prossimo anno scolastico devono essere di competenze degli organi collegiali di ogni istituzione scolastica, mentre per gli Esami di Stato, rimane fondamentale che si tenga conto del programma svolto dalle classi sino ad oggi. Certamente, l’esame può essere svolto in maniera telematica senza pensare di rinviarlo, così come avviene da tempo in molte Università.
COME SI SVOLGERÀ L’ESAME DI MATURITÀ
In caso di rientro a scuola dopo il 18 maggio o di non rientro per l’anno scolastico in corso, opzione più che mai probabile, si prevede sin d’ora che per ragioni sanitarie gli esami non possano svolgersi in presenza: il decreto stabilisce, quindi, l’eliminazione delle prove scritte di esame e la sostituzione con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità e punteggio e specifiche previsioni per i candidati esterni. Anche per la formazione delle Commissioni d’esame, si conferma che la commissione sarà composta solo da docenti interni con il presidente esterno. Le ore minime di alternanza scuola-lavoro, oggi Pcto, e le prove Invalsi, non costituiranno requisito per accedere all’esame, anche se verranno considerate nel corso del colloquio le esperienze maturate nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Non verrà tenuto conto, in ogni caso, del monte ore di presenza, dei debiti formativi e delle sanzioni disciplinari.
COME SI SVOLGERÀ L’ESAME DI TERZA MEDIA
Nel caso non sia possibile svolgere gli esami in presenza, ci sarà la valutazione del consiglio di classe, probabilmente con la produzione di un elaborato da parte degli alunni.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Sulla valutazione degli alunni è bene che l’ultima parola spetti sempre agli organi collegiali, quindi Collegio dei docenti, Consiglio d’Istituto, Dipartimenti e Consigli di Classe, che in questo periodo possono essere programmati in modalità telematica. In tal modo, affidandosi alle singole istituzioni scolastiche, si valorizzerebbero al massimo anche le esperienze didattiche messe in campo nelle ultime e nelle prossime settimane.
MANCANO DELLE INDICAZIONI PER I CPIA
Per quanto riguarda l’istruzione degli adulti, dopo l’ultima Nota del 20 marzo non si è saputo più nulla in merito. La nota sugli esami riporta “si svolge l’ultimo giorno utile del mese successivo all’adozione del provvedimento con cui viene disposta la ripresa delle attività didattiche ovvero secondo tempi e modalità che verranno tempestivamente comunicati”. Andrea Messina (segretario generale ANIEF): “Siamo in attesa di indicazioni per gli esami di stato nei CPIA. Per l’utenza dei centri di istruzione per gli adulti, la produzione di una tesina potrebbe essere piuttosto complicato. Si tratta di adulti che hanno ripreso gli studi dopo tanti anni di inattività o di migranti in attesa dei documenti per il permesso di soggiorno o la cittadinanza. In questo momento delicato, molti di loro si trovano in difficoltà con il lavoro e molti di essi non rientrano tra le categorie che sono state protette con le misure anti-Covid del Governo.
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