La scarsità di docenti titolari si fa sentire a tutti i livelli scolastici: per quale motivo il ministero dell’Istruzione debba bandire concorsi in prevalenza per alcuni, a discapito di altri, non è dato a sapere. Così, non si comprende perché a viale Trastevere si continui a negare una procedura concorsuale riservata ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria. Perché è stato organizzato dallo stesso dicastero solo per la scuola secondaria di primo e secondo grado? A chiedere conto è ora l’Anief, con un emendamento specifico al testo del Decreto Legge n. 22, che da domani passerà all’esame della VII commissione del Senato.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Il concorso riservato al personale, che ha meritato sul campo di essere assunto in ruolo, non può essere bandito un ciclo sì, un ciclo no. Gli insegnanti sono tutti uguali, hanno gli stessi doveri ma anche i medesimi diritti”.
Quale logica c’è quando a subire un trattamento da “paria” sono sempre gli stessi docenti? Stiamo parlando dei precari della scuola dell’infanzia e primaria. I primi, ad esempio, sono stati gli unici esclusi, tra il corpo insegnante della scuola pubblica, dal piano di potenziamento previsto dalla Legge 107/15 voluta dal Pd. Assieme a quelli della primaria sono stati anche gli unici a dover combattere, da tempo immemore, per vedersi garantita la stabilizzazione attraverso la permanenza nelle GaE, contro la quale si sono poste le discutibilissime posizioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che hanno determinato l’assurdità dei licenziamenti di oltre 7 mila maestri già assunti con tanto di anno di prova superato. A parziale difesa dei docenti estromessi dalla stabilizzazione, quest’anno è arrivata l’attuazione del Decreto Legge n. 126/2019, convertito in legge n. 159/2019, che ha introdotto, per salvaguardare almeno la continuità degli alunni, la trasformazione dei contratti originari in contratti a tempo determinato con scadenza 30 giugno 2020.
IL SALTO NEL “NULLA”
Dal prossimo 1° luglio, tuttavia, questi docenti, come moltissimi altri precari della scuola d’infanzia e primaria rischieranno seriamente di fare un salto nel “nulla”. E ritrovarsi, dopo anni e anni di onesto lavoro dietro la cattedra, addirittura disoccupati. Fa un certo effetto, quindi, sapere che continuano ad esserci tanti posti liberi per accogliere anche loro nei ruoli dello Stato, ma nessuno fa nulla per attuare la procedura. Quello che servirebbe è l’avvio di un concorso straordinario per docenti della scuola dell’infanzia e della primaria. Esattamente come quello organizzato per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
I NUMERI
Lo dicono anche i numeri. Con la nota 422 del 18 marzo 2019, per essere chiari, il ministero dell’istruzione ha definito le dotazioni organiche del personale del personale docente per l’anno scolastico 2019/2020: per la scuola dell’infanzia e primaria emerse la disponibilità di oltre 16 mila posti, mentre per la scuola secondaria di 48 mila posti, per un totale di 64.169 posti. Quindi la disponibilità è evidente anche sul primo ciclo. La norma che ha avviato il concorso riservato al personale con un minimo si servizio svolto, però, è intervenuta per il solo personale della scuola secondaria nonostante in passato si siano svolti concorsi ordinari per tutti gli ordini e gradi di scuole e concorsi straordinari per l'inserimento nelle graduatorie di merito regionali ad esaurimento.
LA RICHIESTA DELL’ANIEF
A fronte di questi dati, Anief chiede l’attivazione di procedure straordinarie di reclutamento anche per la scuola dell’infanzia e primaria. La richiesta è stata formulata con un emendamento specifico al testo del Decreto Legge n. 22, che da oggi passerà all’esame della commissione Cultura di Palazzo Madama. L'emendamento intende quindi consentire al personale della scuola dell'infanzia e della primaria la partecipazione alla procedura concorsuale, non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica, perché prevede risparmi dai mancati risarcimenti dovuti per la reiterazione di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP.
L’EMENDAMENTO ANIEF
- Concorso straordinario docenti della scuola dell’infanzia e della primaria
Al comma 1, è inserito il seguente:
"All'articolo 1 della legge 20 dicembre 2019, n. 159 sono apportate le seguenti modificazioni:
- la rubrica è sostituita dalla seguente: "Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e abilitazione del personale docente nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria."
- al comma 1, nel primo periodo prima delle parole "secondaria di primo e secondo grado" inserire le parole ", dell'infanzia, primaria,";
- al comma 2, prima della parola "secondaria" sono inserite le parole "dell'infanzia, primaria e";
- al comma 2, cancellare le parole ", per complessivi ventiquattromila posti"; in sub ordine, sostituire le parole "ventiquattromila posti" con le seguenti: "trentaduemila posti di cui ottomila nella scuola dell'infanzia e primaria, e ventiquattromila nella scuola secondaria."
- al comma 5, primo periodo "sostituire" tre con "due"
- al comma 5, lettera c), alla fine del primo periodo, inserire le seguenti parole: ", e di cui al comma 1- quinquies dell'articolo 4 della legge 9 agosto 2018, n. 96."
- al comma 6, eliminare la parola "secondarie", e aggiungere alla fine del periodo le seguenti parole: "incluso, quello prestato dal personale educativo e di religione."
Motivazione: con la nota 422 del 18 marzo 2019 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha definito le dotazioni organiche del personale del personale docente per l'anno scolastico 2019/2020: per la scuola dell'infanzia e primaria emerge la disponibilità di oltre 16 mila posti mentre per la scuola secondaria di 48 mila posti, per un totale di 64.169 posti. La norma interviene per il solo personale della scuola secondaria nonostante in passato si siano svolti concorsi ordinari per tutti gli ordini e gradi di scuole e concorsi straordinari per l'inserimento nelle graduatorie di merito regionali ad esaurimento. L'emendamento intende consentire al personale della scuola dell'infanzia e della primaria la partecipazione alla procedura concorsuale, non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica, perché prevede risparmi dai mancati risarcimenti dovuti per la reiterazione di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP.
Tutti gli emendamenti Anief al testo del Decreto Legge n. 22.
PER APPROFONDIMENTI:
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