L’amministrazione centrale ha presentato oggi al sindacato Anief la bozza di Decreto Ministeriale che dovrà regolare l'inserimento “in coda” alle Graduatorie dei concorsi straordinari 2018 dei candidati presenti nelle Graduatorie di Merito dei concorsi ordinari 2016: il giovane sindacato ha ribadito la necessità di ampia trasparenza sui numeri dei posti disponibili prima della presentazione della domanda e l'urgenza dell'eliminazione del “blocco” quinquennale nella scuola di immissione in ruolo. Anief ha chiesto pure l'aggiornamento delle precedenze e delle preferenze rispetto a quanto dichiarato nel 2016.
Marcello Pacifico (Anief): “La nostra delegazione ha chiesto esplicitamente al ministero dell'Istruzione di permettere l'aggiornamento delle precedenze e delle preferenze di cui sono in possesso oggi i candidati, soprattutto pensiamo al rispetto dei diritti della Legge 68/99 che l'Amministrazione non può ignorare se fa presentare una nuova domanda per essere collocati in graduatorie ‘altre’ rispetto a quelle 2016. Abbiamo richiesto, inoltre, di esplicitare che questa procedura per i vincitori del Concorso 2016 è un'opportunità in più, ma che le GM 2016 non decadranno perché permane il diritto dei vincitori ad essere immessi in ruolo proprio da quelle graduatorie”.
Al dicastero di viale Trastevere si continua ad operare per definire le quote delle immissioni in ruolo dei docenti vincitori delle precedenti procedure concorsuali. Il 15 giugno, la delegazione Anief, composta dai segretari generali Chiara Cozzetto e Giovanni Portuesi, ha partecipato ad un incontro con il Ministero, rappresentato dalla dottoressa Valentina Alonso, dirigente dell’ufficio reclutamento del personale docente ed educativo del Ministero dell’istruzione, per ricevere l'informativa sulla bozza di Decreto Ministeriale che regolamenterà la procedura di collocamento dei candidati presenti nelle Graduatorie di tutti i concorsi ordinari banditi nel 2016. Il sindacato ha anche ribadito la necessità di ampia trasparenza sui numeri dei posti disponibili, da esplicitare necessariamente prima della presentazione della domanda e l'urgenza dell'eliminazione del “blocco” quinquennale nella scuola di immissione in ruolo.
I DESTINATARI
La bozza di Decreto Ministeriale che prevede l'inserimento in fascia aggiuntiva è rivolta ai candidati ancora inseriti nelle Graduatorie di Merito dei Concorsi Ordinari banditi nel 2016 per la scuola Infanzia, Primaria e Secondaria di primo e secondo grado. Tali docenti, oltre a permanere nelle Graduatorie di merito di appartenenza, potranno inserirsi in un elenco aggiuntivo alle Graduatorie dei concorsi straordinari banditi nel 2018 anche della medesima regione di partecipazione al concorso 2016 e anche in regioni diverse se presenti in più graduatorie 2016.
L'Anief ha evidenziato come questa procedura, se può essere considerata comunque un'opportunità per gli idonei che non hanno certezza di immissione in ruolo dalle GM 2016, non lo è per i vincitori, qualora dovesse intervenire la decadenza di validità delle stesse GM. La dirigente del ministero dell'Istruzione ha assicurato che tale procedura è stata prevista solo come “opzione aggiuntiva” per questi docenti e che le GM 2016 saranno comunque utilizzate, anche in futuro, per le immissioni in ruolo di tutti i vincitori.
“Abbiamo chiesto che il Decreto Ministeriale sia integrato con un'espressa specifica sull'argomento – commenta la delegata Anief Chiara Cozzetto – in modo da chiarire il forte dubbio già venuto a tanti candidati in attesa dell'agognata immissione in ruolo come vincitori del Concorso 2016”.
TEMPISTICA E MODALITÀ
Il Decreto Ministeriale rimanda a successive determinazioni dell'amministrazione circa i tempi e le modalità, ma la delegata del Ministero ha comunicato che l'intenzione è quella di procedere quanto prima, con una pubblicazione della versione definitiva del Decreto entro la fine del mese di giugno e l'inizio delle procedure di presentazione delle domande online nella prima settimana di luglio.
“Con i tempi così stringenti che ci sono stati comunicati – chiarisce il delegato Anief Giovanni Portuesi – abbiamo evidenziato che per i lavoratori non sarebbe possibile effettuare davvero una scelta consapevole, non avendo a disposizione nessun dato per le future immissioni in ruolo. Abbiamo, quindi, riportato il nostro parere sulla necessità che, con questi presupposti, i candidati avrebbero potuto optare per più regioni in cui inserirsi negli elenchi aggiuntivi per la medesima classe di concorso. Se dovrà essere una scelta senza parametri reali, allora doveva essere più ampia di quella prevista”.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello presidente nazionale Anief, sarà fondamentale “aggiornare i diritti di precedenza, preferenza e possesso delle specializzazioni didattiche differenziate come la Montessori”. La domanda si dovrà presentare on line e questa nuova procedura va ad aggiungersi alla “Call veloce” già determinata con Decreto Ministeriale lo scorso 8 giugno.
“Questi elenchi aggiuntivi saranno utilizzati per completare le normali procedure di immissione in ruolo, quindi saranno utilizzati prima della “Call veloce” – ha detto Pacifico -, la nostra delegazione ha tenuto a evidenziare la necessità di prevedere la possibilità di aggiornare, in questi elenchi aggiuntivi, il possesso dei titoli di precedenza e di riserva che nelle GM 2016 non si aggiornano dalla data presentazione della domanda”.
“Ci sembrava un'illogicità che non potevamo non rilevare – continua il Presidente Anief - prevedere la loro inclusione in graduatorie che sono ‘altre’ rispetto a quelle 2016 e non dare anche la possibilità di nuova dichiarazione delle precedenze e delle riserve di legge. Il ministero dell'Istruzione si è dichiarato disponibile a studiare e valutare la nostra segnalazione, siamo soddisfatti del clima collaborativo che abbiamo riscontrato”.
La delegazione Anief ha anche chiesto chiarimenti circa la possibilità di prevedere la dichiarazione del possesso della specializzazione nelle didattiche differenziate: “Le specializzazioni Montessori, Agazzi e Pizzigoni non sono state inserite nei concorsi, sia ordinari sia straordinari ai fini dell'accesso ai ruoli di quei particolari posti, se non per l'attribuzione di punteggio per le graduatorie del “posto comune – ha aggiunto la delegata Chiara Cozzetto – ma ci sono posti vacanti in ogni regione. A questo punto, o si prevede di bandire posti nei prossimi concorsi integrando in qualche modo tale possibilità anche per queste specifiche modalità didattiche differenziate o si permette a quanti hanno titolo di poterlo dichiarare anche adesso. Ci sono docenti specializzati che non vengono immessi in ruolo perché questi posti non sono stati mai banditi formalmente ed è un'illogicità ancora irrisolta. Per le classi di concorso della scuola infanzia e primaria, poi, questa procedura ci sembra, purtroppo, non risolvere la problematica: le Graduatorie del concorso straordinario 2018 sono ancora piene di candidati quasi ovunque, probabilmente la soluzione poteva essere diversa e molto più semplice”.
LA CONCLUSIONE DEL PRESIDENTE
“Il rischio con tutte queste nuove procedure che si vogliono attivare – conclude il presidente Pacifico – è che si confondano le acque con graduatorie ‘aggiuntive’ e non aggiornabili che si susseguono una dietro l'altra senza un apparente disegno omogeneo. Le soluzioni più semplici secondo noi erano altre: riaprire le Graduatorie a Esaurimento a tutti gli abilitati o usare le graduatorie d'istituto che diventeranno provinciali anche per il ruolo, come da noi richiesto da anni, e il cui aggiornamento è ormai prossimo. Si sarebbe davvero risposto, in questo modo, alla reale necessità di docenti in ogni singola provincia e all'esigenza improcrastinabile di risolvere in via definitiva il precariato che non riguarda solo i docenti abilitati, ma anche i tanti docenti in terza fascia che prestano servizio da anni nella scuola pubblica”.
“Come resta ancora irrisolta la questione della conferma in ruolo dei docenti con diploma magistrale che hanno già superato l'anno di prova che per noi resta una priorità essendo questi docenti, anch'essi, ormai da anni in servizio stabile nelle nostre scuole. È necessario, infine, e lo abbiamo ribadito, eliminare il vincolo quinquennale di permanenza nella sede di titolarità, soprattutto se il Ministero pensa di poter immettere in ruolo docenti in regioni diverse rispetto a quelle per cui effettivamente hanno partecipato”.
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