Oggi è l’ultimo giorno per presentare domanda per la procedura ordinaria della scuola d’infanzia e primaria, per 12.863 posti, oltre che per quello della scuola secondaria di primo e secondo grado con 33.000 posti da distribuire tra i vincitori. Orizzonte Scuola ricorda che non è ancora stata stabilita la data di svolgimento delle prove: il Ministro ha parlato in maniera generica di settembre – ottobre, ma il primo concorso ad essere espletato sarà quello straordinario per il ruolo. Entro il prossimo è invece prevista la scadenza per la partecipazione al concorso straordinario della secondaria, per 32 mila posti, riservato ai supplenti con almeno tre anni di servizio, la cui prova scritta si svolgerà “nella prima settimana di ottobre o giù di lì”, ha detto giusto oggi la ministra dell’Istruzione. Azzolina ha quindi ricordato che oggi scade la domanda per il concorso ordinario “se oggi soffriamo di ‘supplentite’ è perché è mancata la programmazione”. Più volte il Ministro ha parlato dell’intenzione di avviare i quattro concorsi banditi partendo proprio da quello straordinario per il ruolo, quindi l’autunno è sicuramente una data accreditata.
“Il precariato scolastico non si può vincere solo con i concorsi pubblici – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma va combattuto assorbendo nei ruoli tutti i precari abilitati, specializzati e formati adeguatamente per fare questa professione. Ce ne sono tantissimi anche nelle graduatorie d’Istituto, le quali dovevano essere utilizzate anche per le ‘call veloci’. Inoltre, bisognava aprire un tavolo di confronto per delle categorie particolari, ad iniziare da decine di migliaia di diplomati magistrale, i quali sono stati danneggiati anche nelle nuove Graduatorie provinciali per le supplenze, visto che si assegna loro un punteggio inferiore rispetto ad altri abilitati. Serve una soluzione per loro, introducendo un concorso straordinario specifico per i maestri della scuola infanzia e primaria, come c’è l’esigenza di bandire una procedura riservata agli insegnanti di religione cattolica di cui più nessuno parla. Stesso discorso per il personale Ata: bisogna andare a ripristinare i profili professionali negati, oltre alle richieste di incremento di organici che arriveranno da dirigenti scolastici. Parliamo dei profili As e C che da 25 anni dovrebbero svolgere il lavoro ma negli organici non sono mai stati inseriti”.
Sui concorsi è tempo di scadenze. Per il concorso ordinario, la prima operazione degli Uffici Scolastici sarà quello di stabilire, in base al numero delle domande pervenute, per ogni classe di concorso e regione, se sarà necessaria o meno la preselettiva. La preselettiva si svolgerà infatti qualora a livello regionale e per ciascuna distinta procedura, il numero dei candidati sarà superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso e, comunque, non inferiore a 250. La domanda è, in realtà, una autocertificazione. “I candidati – si legge nel bando - sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione dichiarati nella domanda. In caso di carenza degli stessi, l’USR responsabile della procedura dispone l’esclusione immediata dei candidati, in qualsiasi momento della procedura concorsuale”. Pertanto, la domanda è accettata con riserva fino a quando l’USR della regione scelta dal candidato non effettuerà i controlli.
ANIEF: NON SOLO I CONCORSI
Anief non ha nulla da dire sulla volontà di avviare i concorsi pubblici per accedere nei ruoli, modalità che rimane, legge alla mano, la via maestra per essere assunti a tempo indeterminato in tutte le amministrazioni dello Stato. Il problema è che non devono essere la via esclusiva, Perché i fatti dimostrano - come accade negli altri comparti pubblici, ma anche nel resto d’Europa, dove si applica la direttiva UE 70 del 1999 contro l’abuso del precariato – quanto sia stata fallimentare questa scelta: puntare tutto sui concorsi – da sempre lenti, macchinosi e discriminanti – ci ha portato a collezionare il record di supplenze annuali, forse più di 250 mila, che a settembre metteranno in crisi i dirigenti scolastici e a repentaglio la continuità didattica.
I RICORSI PER PARTECIPARE AI CONCORSI
Infine, c’è da vincere la battaglia delle esclusioni illegittime dei concorsi.
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