A breve, le graduatorie dei docenti precari saranno aggiornate in modalità digitale, anche quelle d’istituto: serviranno per le immissioni in ruolo (poche) e per assegnare le 250 mila supplenze annuali previste a fine estate. Su questo argomento, martedì 30 giugno è previsto un incontro con i sindacati per la presentazione dell’ordinanza che trasformerà le graduatorie d’istituto in provinciali. Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione, ha fatto intendere la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in una intervista pubblicata su Il Messaggero di Roma: “Stiamo lavorando per aggiornare le graduatorie dei supplenti e per digitalizzarle, cosa che non era mai stata fatta prima. Questo consentirà di avere i docenti di cui abbiamo bisogno e di poterli assegnare più rapidamente”.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “La maggior parte dei docenti precari si trova nelle graduatorie d’istituto, presto mutate in provinciali, ed è bene che si utilizzano anche per sottoscrivere i contratti a tempo indeterminato e non per le sole supplenze annuali, che anche su posti liberi vengono pure collocate con scadenza 30 giugno 2021. Ecco perché bisogna aprire la ‘call veloce’ a tutte le graduatorie. Si assicurerebbero più immissioni in ruolo e si ridurrebbe la supplentite”.
Prende il via l’iter delle supplenze annuali nella scuola pubblica italiana. Una procedura che quest’anno servirà ad assegnare un numero altissimo di cattedre. Per le immissioni in ruolo, invece, è tutto rimandato al 2021. La rivista Orizzonte Scuola ricorda che il Governo ha già bandito tre concorsi per un totale di 78mila posti: il concorso straordinario secondaria per il ruolo per 32.000 posti; il concorso ordinario secondaria per 33.000 posti; il concorso ordinario infanzia e primaria per 12.863 posti. A questi, si affianca la procedura straordinaria per l’abilitazione. Si tratta di un progetto ambizioso, che però non potrà dare i suoi frutti dal 1° settembre 2020.
ASSUNZIONI E SUPPLENZE
Detto che la procedura consueta di assunzione in ruolo prevede la copertura dei posti per il 50% da GaE (graduatorie ad esaurimento) e per l’altro 50% dai concorsi 2016 e 2018 (graduatorie di merito con vincitori e idonei), da quest’anno è stata introdotta una nuova modalità di assunzione in ruolo, nell’ambito delle operazioni ordinarie di immissione. Si tratta di una fascia aggiuntiva che verrà utilizzata con “call veloce” nei giorni successivi al termine delle procedure ordinarie di assunzione in ruolo, da completare entro il 10 settembre prossimo. I posti eventualmente residui potranno infatti essere assegnati a coloro che acconsentono a trasferirsi in altre regioni con il vincolo di non poter presentare domanda di mobilità per i successivi 5 anni: sia trasferimento che assegnazione provvisoria.
LA “CALL VELOCE”: COME FUNZIONA
La “chiamata veloce”, prevista dal D.L. n. 126/2019, convertito nella Legge n. 159/2019, prevede l’assegnazione di posti eventualmente avanzati ai candidati al ruolo che acconsentiranno a trasferirsi in altre province (da GaE) o regioni (se vincitori di concorso 2016 e 2018) sui posti che gli Uffici scolastici regionali indicheranno liberi, dopo le assunzioni, e li metteranno a bando: i docenti inseriti nelle GaE e nelle graduatorie di merito concorsuali 216 e 2018 di altri territori potranno fare quindi domanda, volontariamente, e si procederà con una graduatoria temporanea per punteggi; le istanze dovranno essere inviate entro 5 giorni dalla apertura delle funzioni da parte degli USR. Dal decreto ministeriale dell’8 giugno 2020 risulta che tramite la procedura della “call veloce” non potranno però essere immessi in ruolo i docenti già di ruolo; i docenti assunti a tempo indeterminato nello stesso anno di riferimento della procedura; i docenti assunti in ruolo con riserva.
COSA DICE L’ANIEF
Il sindacato Anief ritiene che l’opportunità di partecipare all’assunzione con “call veloce” doveva essere concessa anche ai docenti di ruolo da GaE che hanno sottoscritto contratto con clausola rescissoria: nel caso si producesse un rigetto, da parte del tribunale competente, del ricorso presentato, questi docenti si ritroverebbero a perdere la possibilità di assunzione che la “call veloce” offre loro. Anief, inoltre, reputa illegittimo e discriminante il vincolo dei cinque anni, anche in virtù del rischio sanitario legato al Covid. Poiché, infine, dovranno essere accantonati i posti vacanti anche per i vincitori del concorso 2020, c’è il fondato rischio che per la “call veloce” venga messo a disposizione un numero di posti limitato.
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