Anief continua a essere in prima linea con l’iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!”, attraverso la quale si intende assegnare il prima possibile all’alunno il docente di sostegno sulla base delle ore settimanali già fissate, in genere all’inizio dell’estate precedente, dall’équipe psico-pedagogica e non su conteggi al ribasso degli uffici scolastici.
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ha affermato che “negli anni la non corretta attribuzione delle ore è stata una spiacevole costante. Auspichiamo che questa sentenza possa fornire una chiara interpretazione per l’assegnazione delle ore di supporto agli alunni con disabilità, perché è in gioco la loro crescita formativa. Noi continuiamo ad andare avanti e a riproporre la nostra iniziativa ‘Sostegno, non un'ora di meno!’ che negli ultimi anni ha prodotto un numero crescente di cattedre assegnate, garantendo così il rispetto delle ore assegnate”.
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Questa sentenza ha scritto una bella pagina di storia per l’inclusione nella scuola italiana. Il successo ottenuto dai legali Anief riporta il PEI al centro della decisione sulle ore da attribuire al singolo alunno e impone la base da cui eventualmente solo aumentarle con l'atto definitivo emanato dal dirigente scolastico. Grazie all’azione sindacale dell’anief hanno vinto i nostri alunni più deboli e tutti quanti tra docenti, famiglie e dirigenti scolastici abbiamo a cuore veramente la tutela e il diritto all'inclusione e all'istruzione di tutti gli alunni.
“Siamo davvero soddisfatti e orgogliosi del risultato raggiunto con questa nuova sentenza del Tribunale Amministrativo ottenuta dai nostri legali – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che si esprime su una questione spinosa circa la corretta attribuzione delle ore di sostegno agli alunni con disabilità che la riforma normativa sembrava aver riportato indietro di decenni, conferendo all'Amministrazione e ad altri organi una specie di ‘ultima parola’ sinceramente non condivisibile. Solo interpretando la norma così come prevista dal TAR Lazio i diritti dei nostri alunni con disabilità possono essere effettivamente tutelati”.
Il TAR del Lazio non dimentica neanche di precisare, infatti, come la legge delega n. 107/2015, da cui deriva il D.Lgs. n. 66/2017 parli espressamente di “promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”, mentre il d.lgs. n. 66/2017, attuativo della riforma scolastica in tale materia, “è stato pressoché unanimemente salutato come il “decreto dell’inclusione”; dunque il TAR evidenzia come “la riforma abbia ad oggetto il miglioramento complessivo delle condizioni per rendere effettivo il diritto all’inclusione scolastica degli studenti disabili, dovendo ritenersi essere questa, dunque, la sola chiave di lettura da utilizzare limitando i poteri discrezionali di organi collegiali portatori di interessi in potenziale contrasto con la necessità di garantire la piena inclusione di tali categorie di soggetti, come per esempio quello legato a esigenze di finanza pubblica.
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