I numeri dei docenti di sostegno rispetto al fabbisogno sono sempre più preoccupanti: aumentano infatti gli alunni disabili, ma si riduce quello degli insegnanti. A dirlo è il Ministero dell’Istruzione con l’ultimo Report del ministero dell’Istruzione: se gli alunni sono passati da 217.452 del 2015/16 a 277.840 del 2021-2022, confermando l’incremento medio di circa 10mila iscritti in più l’anno, nell’ultimo anno la quantità di docenti di sostegno si è sensibilmente ridimensionata passando dai 184.834 del 2020/21 ai 172.110 dell’anno in corso. Dunque, c’è una inspiegabile riduzione pari a circa 12mila cattedre. Con casi di concentrazione di docenti, a livello regionale, che continua ad essere fortemente disomogenea: è esemplari l’organico del Friuli Venezia Giulia, dove vi sono 138mila alunni con disabilità (1,9% del totale) a fronte di appena 1.665 docenti di sostegno, praticamente un docente ogni dodici alunni.
Il Ministero ha comunicato anche che dei 172.110 posti di sostegno complessivi ben 65.940 sono “posti di sostegno in deroga”. Lo studio evidenzia che permangono differenze regionali notevoli: Lombardia e Sicilia detengono il record di cattedre di sostegno, con oltre 20mila posti; il Lazio sfiora quella quota, mentre ci sono regioni, come Friuli Venezia Giulia e Basilicata, dove il numero complessivo è inferiore a 2mila posti ed altre, come il Molise, che non arriva a 1.000.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “questi numeri regionali così diversificati dipendono anche dalle decisioni delle Università di specializzare su sostegno, tramite la frequenza dei Tfa, sulla base delle loro disponibilità e non producendo corsi sulla base delle effettive necessità di insegnanti da preparare nella didattica speciale. Ci siamo già rivolti, su questo punto, al Tribunale amministrativo, denunciando il numero programmato come illegittimo e a discapito della salvaguarda del diritto all'inclusione degli alunni con disabilità accertata”.
Anche quest’anno Anief fornisce la possibilità di presentare ricorso contro l’esclusione dai corsi di Tfa sostegno a causa della mancata inclusione nel bando di selezione di un numero adeguato di posti sulla base dalle effettive esigenze territoriali: gli interessati possono cliccare qui.
Quanto contenuto nel rapporto annuale ministeriale conferma i dubbi di gestione del sostegno in Italia espressi da tempo dal sindacato Anief: per il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, "tutto parte dal fatto che abbiamo oltre 60mila docenti che insegnano su posti di sostegno senza la specializzazione, però ci permettiamo il lusso di organizzare i corsi con numeri inadeguati e poi anche di non accettare ai corsi tanti candidati pur con i titoli e i servizi adeguati: per questo noi abbiamo consigliato di impugnare il decreto ed aderire al ricorso con Anief per incrementare il numero dei posti di accesso al Tfa sostegno ed essere ammessi poi alla frequenza per conseguire la specializzazione”.
Anief, infine, conferma la volontà di tutela anche i docenti e gli alunni a cui viene negato il sostegno, rilanciando la campagna gratuita #nonunoradimeno: l’obiettivo, in questo caso, è quello di garantire ad ogni alunno con disabilità le ore settimanali di sostegno richieste dalle scuole come da consolidata giurisprudenza. Una campagna che in alcuni casi ha garantito anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell'alunno con disabilità il cui diritto all'istruzione e all'integrazione era stato palesemente violato dal ministero di competenza.
FONTE: Ministero dell’Istruzione.
PER APPROFONDIMENTI:
Sostegno, per il Tar del Lazio va rispettato il diritto all'istruzione
Sostegno, non è cambiato nulla: oltre 100mila posti a supplenza anche quest’anno, la metà in deroga