Dopo 3mila dirigenti scolastici e alcuni governatori regionali, anche i sindaci spingono per posticipare il rientro a scuola in presenza. E se già alcuni comuni stanno emettendo ordinanze di rinvio, altri stanno verificando se vi sono le condizioni per farlo. Nel frattempo, il Governo annuncia che le impugnerà, perché non vi sarebbe un grado di emergenza elevato. “Non comprendiamo questo atteggiamento di chiusura di fronte all’evidenza – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché abbiamo dieci volte i contagi che c’erano un anno fa quando si stava in dad almeno al 50%. Gli attuali ministri dicono che però ci sono le vaccinazioni. Ma sappiamo bene che non bastano, prima di tutto perché la metà degli alunni non lo ha ancora fatto e poi perché negli ospedali vengono ricoverate per il Covid centinaia di persone in più al giorno. Ci sono anche regioni a un passo dal diventare arancioni e siccome il picco è atteso a fine mese sono destinate a colorarsi anche di rosso”.
“Anche il presidente dell'Anci ha mandato un appello oggi ai ministri Speranza, Bianchi e Giovannini in merito all'obbligo vaccinale per gli studenti over 12 che devono prendere i mezzi pubblici, chiedendo loro di valutare con attenzione la ponderazione degli interessi tra le misure di contrasto all’epidemia e il pieno godimento del diritto allo studio. Qui non ci sono in ballo gli interessi di nessuno – conclude Pacifico – ma solo la salute dei cittadini: finiamola con la politica delle sanzioni, cancelliamo le inutili e vessatorie sospensioni del personale, pensiamo al bene dei cittadini. E nella scuola, lo ripetiamo da settimane, passiamo tutti alla dad, come abbiamo ribadito in queste ore con una richiesta formale rivolta al ministro Patrizio Bianchi, anche per tutto il pubblico impiego”.
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