“Ma quale continuità didattica può garantire la scelta di un docente precario da parte delle famiglie degli alunni disabili? È come se si chiedesse ai familiari di una persona con patologie di decidere la terapia da adottare per curare il parente. La verità è sempre e solo una: per alzare la qualità della didattica speciale, per avere meno cambi di cattedra possibili, bisogna immettere in ruolo i docenti specializzati e se non ci sono specializzarli il prima possibile”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in risposta alla volontà del Governo di dare la possibilità, su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, di ottenere la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, anche attraverso la valutazione da parte del dirigente scolastico.
La norma è stata inserita nel decreto legge n. 71/2024, pubblicato poche ore fa nella Gazzetta Ufficiale n. 126 contenente “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca”: una disposizione che prevede anche la priorità di scelta per i docenti supplenti in possesso dello specifico titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità, ma che in subordine coinvolge anche i non specializzati.
“Come si può pensare che certe forzature possano tutelare gli alunni con disabilità? Come si fa a proporre al Parlamento una norma che presuppone la delicata scelta di un professionista da assegnare alle classi con alunni con disabilità certificata dando alta rilevanza al parere delle famiglie? La verità – continua Pacifico – è che il docente di sostegno deve essere assegnato alla scuola attraverso GLO e quindi associato ad uno o più alunni in base al PEI. Non è possibile pensare di rispolverare la ‘chiamata diretta’, quando abbiamo graduatorie di vario genere, come le Gps e quelle di merito, che assolvono già in pieno a questo compito. Chi governa lo Stato e la scuola – conclude Pacifico – pensi piuttosto a trasformare i quasi 100mila posti in deroga, seppure vacanti, in cattedre di diritto, oltre che a specializzare su sostegno senza più assurde selezioni e senza più costi proibitivi”.
IL TESTO APPROVATO CON IL DL 71/2024
Continuità didattica per il docente supplente di sostegno
1. Al fine di garantire i diritti degli studenti con disabilita’ e favorire la serenita’ della relazione educativa tra studenti con disabilita’ e docenti, all’articolo 14 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, il comma 3 e’ sostituito dai seguenti:
«3. Al fine di agevolare la continuita’ educativa e didattica di cui al comma 1, nel caso di richiesta da parte della famiglia, e valutato, da parte del dirigente scolastico, l’interesse del discente, nell’ambito dell’attribuzione degli incarichi a tempo determinato di cui all’articolo 4, commi 1 e 2, della legge 3 maggio 1999, n. 124, al docente in possesso del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili puo’ essere proposta la conferma, con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico, fermi restando la disponibilita’ del posto, il preventivo svolgimento delle operazioni relative al personale a tempo indeterminato e l’accertamento del diritto alla nomina nel contingente dei posti disponibili da parte del docente interessato.
Riguarda anche i docenti non specializzati
3-bis. La procedura di cui al comma 3 si applica, altresi’, alle seguenti categorie di personale docente:
a) docenti privi del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili che siano inseriti nelle graduatorie di sostegno adottate in applicazione dell’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124, avendo svolto tre annualita’ di insegnamento su posto di sostegno nel relativo grado, valutate ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della medesima legge;
b) docenti privi del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili che abbiano svolto servizio su posto di sostegno in quanto individuati sulla base della migliore collocazione di fascia con il relativo miglior punteggio nelle graduatorie di cui all’articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, o nelle graduatorie di cui all’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124.».
2.
Per l’applicazione delle misure di cui al presente articolo, il regolamento di cui all’articolo 4, comma 5, della legge 3 maggio 1999, n. 124, e’ adeguato alle disposizioni di cui al comma 1.
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