Le spese sostenute per l'istruzione sono detraibili nella dichiarazione dei redditi 2018, in misura più favorevole rispetto allo scorso anno grazie ad un innalzamento dell'importo detraibile. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2018 il decreto Miur con gli importi massimi previsti per la detrazione delle spese sostenute per le Università non statali, mentre per quelle statali non vi è nessuna variazione.
Applicando il nuovo Ccnl del comparto Istruzione, il sistema telematico utilizzato dall’amministrazione per il conferimento delle supplenze considera i contratti 'provvisori' come se fossero delle vere supplenze annuali. Il mancato riconoscimento da parte del Sidi, penalizzerebbe così i docenti precari collocati su supplenze provvisorie, i quali non vengono informati e convocati per quelle di lunga durata con scadenza effettiva, a meno che non sia il singolo Dirigente Scolastico a provvedere alla convocazione di tutti gli interessati a prescindere dalle indicazioni riportate nel SIDI. Inoltre, sarebbe necessaria una conferma, sempre da parte del Ministero dell’Istruzione, sulla possibilità di optare senza sanzioni in caso di accettazione di un eventuale secondo contratto non più provvisorio. Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, si chiede perché i sindacati firmatari non si siano preoccupati di prevedere una disposizione che salvaguardasse il diritto dei lavoratori di poter scegliere, ove possibile e senza penalizzazioni, per altro incarico. Invece dovremo attendere, come sempre, chiarimenti a posteriori, che rischiano nel frattempo di creare un danno a docenti e Ata precari.
Da uno studio nazionale realizzato da Tuttoscuola e pubblicato oggi, risulta che in questi primi giorni dell’anno scolastico il 90% degli insegnanti precari specializzati sarà costretto a cambiare scuola. Ma poiché il numero di posti coperti da supplenti annuali per colpa del Miur ha raggiunto cifre stratosferiche, il risultato è che su 253 mila alunni disabili, ben 133 mila, quindi oltre la metà, si ritroverà con un docente diverso rispetto a quello dello scorso anno. A completare il quadro di mala-gestione ci si mette anche la tendenza a ridurre il numero di docenti rispetto al reale fabbisogno. Perché se nel 2006 gli alunni disabili certificati erano 180 mila e oggi sono circa 255 mila, non si può continuare a mantenere in vita l'organico di diritto bloccato al 66% del necessario. Per dire no a questo stato di cose, che minano il diritto allo studio degli allievi più bisognosi di attenzione, Anief in questi giorni ha riproposto l’iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!” che lo scorso anno ha prodotto oltre cento cause vinte: famiglie, docenti e dirigenti scolastici possono segnalare, senza affrontare spese, ogni mancata tutela dei diritti degli alunni scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nonostante le promesse, nei primi incontri con l’amministrazione, nessuno parla più di perequazione interna tra gli ex presidi assunti prima del 2001 e i dirigenti scolastici assunti dopo, di quei 5 mila euro che non ci sono nelle buste paga dei neo-assunti, di cui si aspetta la decisione della Cassazione su un ricorso patrocinato proprio dal giovane sindacato che invita gli interessati a richiedere la diffida specifica a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ma rimane un mistero anche l'assegnazione al FUN della RIA di quei presidi cessati dal servizio dal 2014 di cui non c'è traccia nei resoconti sindacali.
L'80% degli alunni hanno gravi problemi di apprendimento, perché rientrano nell’ex comma 3, art. 3 della Legge 104/92 che regola ancora oggi buona parte dell’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti dei cittadini con disabilità: ciò presuppone l’affiancamento all’allievo del docente di sostegno per un sostanzioso numero di ore settimanale. Invece, nell’ultimo quinquennio gli organici del personale specializzato sono rimasti pressoché invariati, lontani da quel rapporto uno ad uno voluto dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 2023 del 23/3/2017 che ha confermato una sentenza del Tar Toscana con la quale veniva annullato il provvedimento dell'amministrazione scolastica che aveva assegnato un numero di ore di sostegno inferiore a quelle proposte dal GLHO nel Piano educativo individualizzato. Così, anche quest’anno l'Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia ha assegnato solo la metà degli insegnanti specializzati chiesti dai dirigenti scolastici in deroga, facendo crescere il contenzioso del 1000%, con oltre 11 milioni di euro di condanne alle spese e un danno erariale evidente, grazie alle cause promosse anche dai legali Anief nella campagna gratuita per genitori, docenti e dirigenti scolastici #nonunoradimeno.