Dopo l’ultimo caso di Parma, risalente all’altro ieri, interviene uno dei massimi esperti della materia, interpellato in una dozzina di processi, dalla Lombardia alla Sicilia, per “presunti maltrattamenti da parte delle insegnanti”: lo specialista, proprio di recente, ha avuto modo di visionare interminabili filmati di maestre più o meno stremate (quasi sempre over 50 e con anzianità di servizio superiore ai 30 anni) accusate di insulti, strattonamenti, botte e minacce ai danni dei loro alunni.
In base all’esperienza vissuta, Lodolo D’Oria sostiene che “è inutile realizzare videoregistrazioni illimitate, estrapolare dei fatti dal loro contesto, trascrizioni romanzate, almeno nelle istituzioni scolastiche, perché si rischia di creare grandi equivoci. Certamente, l’incolumità dei bambini va salvaguardata ad ogni costo e la salute dei docenti rappresenta la miglior garanzia di ciò: per questa ragione, bisogna ricorrere ai giusti mezzi per non ottenere l’effetto paradosso e generare torti a danno di persone innocenti o di un’intera categoria professionale”.
Per approfondire l’argomento, andando oltre ai luoghi comuni e alle facili etichette, Udir sta realizzando una ricerca medico-scientifica e un’indagine statistica sulle due principali helping profession: gli insegnanti che operano nelle nostre istituzioni pubbliche e la categoria professionale degli operatori sanitari pubblici, limitatamente a medici, psicologi e infermieri.