Dopo l’accertato raddoppio delle Rsu e avere raggiunto la rappresentatività nazionale, il presidente nazionale del giovane sindacato provvederà a nominare un rappresentante Anief, nel ruolo di Tas, in ognuna delle 8.350 scuole italiane: il lavoratore, docente o Ata, si affiancherà nei tavoli contrattuali alle Rsu elette per promuovere il rispetto del diritto in ogni istituzione scolastica del Paese. Vuoi lasciare la tua candidatura? Vai al seguente link.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Ora che abbiamo raggiunto la rappresentatività, ci sentiamo ancora più in dovere di non deludere i nostri elettori. Ma un ringraziamento vivo va, non per ultimo, ai tanti collaboratori e alle collaboratrici che hanno permesso il raggiungimento di questo risultato: anche loro saranno protagonisti, assieme alle Rsu e alle Tas, grazie a una formazione permanente che sarà predisposta fin dai prossimi giorni. È nostra intenzione, infatti, avviare un nuovo profondo rinnovamento a livello nazionale e a livello territoriale delle relazioni sindacali del nuovo comparto dell’istruzione e Ricerca. È nostra intenzione proseguire insieme, fino in fondo, nel prossimo triennio l’impegno #perunascuolagiusta.
Se non si inserisce nelle graduatorie ad esaurimento tutto il personale docente abilitato, si metterà a rischio il nuovo anno scolastico e le aule di giustizia si intaseranno di ricorsi. Serve, quindi, una soluzione urgente per evitare, in primis, il licenziamento di tante migliaia di maestre e maestri con diploma magistrale. I presupposti perché ciò avvenga ci sono tra l’altro tutti, considerando che nei giorni scorsi la totalità dei principali partiti che occupano le due Camere hanno espresso la loro vicinanza alle proteste veementi dei diplomati magistrale. Ma ora, all’attenzione dei parlamentari eletti nella XVIII legislatura deve corrispondere subito il favore del nuovo Esecutivo che si formerà nelle prossime ore. Senza attendere eventuali nuove elezioni. L’ultimo invito all’approvazione di un decreto legge è arrivato ieri in Aula, alla Camera, dall’on. Monica Ciaburro, appartenente a Fratelli d’Italia. Anief ha già predisposto una bozza di proposta a cui è stata accompagnata una nuova bozza che riguarda anche la trasformazione delle graduatorie di istituto in permanenti provinciali, nonché il loro utilizzo ai fini del reclutamento e l’accorpamento della prima e seconda fascia d’istituto. Nel frattempo, il sindacato ha anche chiesto al Miur di acconsentire alla sospensione dei ricorsi pendenti sull’inserimento in GaE, per via del ricorso depositato in Cassazione.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Fra un mese finiranno le lezioni scolastiche e molti insegnanti, anche della scuola superiore oltre che dell’infanzia e primaria, per via dell’adozione dell’Adunanza Plenaria del 20 dicembre scorso, rischiano seriamente di non essere più chiamati a settembre, andando a provocare, in tal modo, gravi pregiudizi della continuità didattica e ulteriori ricorsi risarcitori, mentre altri saranno licenziati nonostante abbiano superato l’anno di prova.
Gli incrementi stipendiali netti di oltre 1 milione e 200mila dipendenti, attesi dallo scorso mese di marzo, si aggireranno sui 50 euro, perché chi ha una minore anzianità di servizio avrà un minore importo della contribuzione previdenziale e un’aliquota Irpef inferiore. Rimane in ogni caso abissale la distanza tra quanto avrebbero dovuto percepire i lavoratori della scuola e l’esiguo aumento che giungerà nei loro stipendi. Basta ricordare che per il periodo 2007/08-2015/16, gli anni del blocco del contratto della Scuola, solo qualche giorno fa l’Aran ha calcolato, prendendo in esame le principali fonti statistiche nazionali disponibili (Ragioneria generale dello Stato e Conto annuale, Istat), che la perdita progressiva di valore degli stipendi pubblici rispetto all’inflazione equivale all’8,1%. Inoltre, nel periodo in cui gli stipendi pubblici non facevano ravvisare incrementi, nel settore privato gli aumenti hanno toccato quota 3,6 punti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il fatto che a quantificare la distanza stipendiale sia stata proprio l’Aran, l’artefice del contratto collettivo nazionale assecondato dai sindacati Confederali, la dice lunga su quanto possa essere stato sconveniente sottoscrivere l’accordo del 20 aprile scorso. L’Aran sa bene che di indennità di vacanza contrattuale il personale avrebbe dovuto ricevere almeno il 4%. Anche il gap sullo stipendio tabellare grida vendetta: tra il 2010 e il 2016 il personale della scuola si è visto sottratto 1.147 euro, incluso di accessorio, complessivamente 353 euro rispetto al 2012. A questo punto, considerando la presa in giro cui il personale è stato sottoposto, con gli aumenti “mancia” che arriveranno nei prossimi 50 giorni, secondo noi è lampante che per avere giustizia non rimane che attivare la battaglia nei tribunali: in questo modo Anief, attraverso i propri legali, punta a recuperare almeno il 50% del tasso IPCA non aggiornato dal settembre 2015.
Il Tribunale del Lavoro di Modena segna un'altra vittoria Anief nella battaglia per il riconoscimento del servizio svolto nelle paritarie al fine dell'attribuzione del punteggio nelle operazioni di mobilità. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Pasqualino Miraglia continuano a ottenere ragione in favore dei nostri iscritti con una nuova sentenza che disapplica il CCNI nella parte in cui non attribuisce punteggio al servizio svolto nelle scuole paritarie. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La contrattazione non può violare disposizioni di legge e il mancato riconoscimento del servizio nelle scuole paritarie nei trasferimenti è da considerare illegittimo proprio perché in contrasto con la normativa sulla parità scolastica”. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per la Mobilità 2018.