Non si contano più le sentenze che vedono soccombente il Ministero dell'Istruzione nel tribunale del Lavoro sulla questione del riconoscimento integrale e immediato della carriera durante il precariato. Quello di Marsala (TP), infatti, dando ragione al sindacato, evidenzia la palese discriminazione posta in essere dal Miur a discapito dei lavoratori cui non riconosce per intero gli anni di servizio a tempo determinato all'atto della ricostruzione di carriera in aperta violazione della Direttiva 1999/70/CE. Le espressioni dei giudici giungono anche nelle scuole, dove le amministrazioni hanno l’obbligo di applicarle con immediatezza: è accaduto anche in questi giorni e la notizia è stata pubblicata oggi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La normativa italiana deve essere disapplicata, in ossequio al principio di non discriminazione sancito dalla Direttiva Comunitaria del 1999; fino a quando il Miur non prenderà coscienza della necessità di una modifica interna orientata al rispetto della Direttiva comunitaria, il nostro sindacato continuerà a promuovere specifici ricorsi. Rientrano in questa casistica anche coloro che hanno svolto servizio nelle scuole paritarie, per i quali l’associazione sindacale autonoma ha promosso uno ricorso ad hoc. In ballo, infatti, c’è il conseguente immediato adeguamento dello stipendio in base agli anni effettivamente svolti al servizio del Miur, anche se con contratti a termine.
Èancora possibile ricorrereper vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale. Anche per le supplenze nelle scuole paritarie. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi promossi dall'Anief, clicca qui.