Anief non ci sta. E decide di ricorrere contro la cancellazione dalle suddette graduatorie di merito, ma anche dalle varie Graduatorie ad Esaurimento, nel momento in cui si accede al terzo anno del Fit. Il giovane sindacato ribadisce l'illegittimità della previsione, l'irragionevolezza e l'illogicità di questa decisione: si dichiara quindi pronto a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale per chiederne l'annullamento. È possibile aderire ai ricorsi al seguente link.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Ancora una volta, l’amministrazione introduce una procedura che anziché dare maggiori opportunità di stabilizzazione ai docenti, dando loro la possibilità di essere immessi in ruolo attraverso più graduatorie e liste di attesa che ogni precario si è faticosamente conquistato, decide in modo unilaterale e sorprendente di resettare tutto e ripartire daccapo, con le nuove graduatorie che si andranno a determinare a seguito del periodo di Formazione iniziale e tirocinio. Secondo noi, stiamo assistendo all’ennesimo errore, a danno di chi chiede solo di svolgere questa professione a tempo indeterminato. È chiaro che non staremo a guardare: abbiamo già predisposto un ricorso apposito, per opporci a tali cancellazioni illegittime.
Nel giro di poche settimane, grazie ai ricorsi Anief, altri 11 docenti precari hanno ottenuto il diritto a percepire dal Miur le medesime progressioni di carriera riconosciute solo al personale a tempo indeterminato. Marcello Pacifico: è ora che il contratto riconosca parità di trattamento ai precari. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
Sono 11 i docenti precari tutelati dall'Anief che nelle ultime settimane, grazie al patrocinio degli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco, hanno ottenuto finalmente giustizia in tribunale e la conferma del diritto a percepire gli scatti di anzianità riconosciuti solo ai lavoratori di ruolo con la condanna dell'Amministrazione per sfruttamento del lavoro precario e violazione della normativa comunitaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Ancora una volta è stata rilevata in tribunale l'evidente disparità di trattamento posta in essere a discapito dei dipendenti assunti a termine in totale assenza di qualsivoglia ragione atta a giustificare tale disparità. Lo scatto di anzianità non ha altra funzione se non quella di parametrare il trattamento retributivo alla progressiva acquisizione di una maggior professionalità e competenza del lavoratore ed è evidente che anche il personale precario acquisisca, con gli anni, la medesima professionalità cui deve corrispondere il dovuto aumento stipendiale. È ora che il contratto riconosca senza mezzi termini la totale parità di trattamento ai lavoratori precari non solo per quanto riguarda la retribuzione, ma anche riguardo la fruizione dei permessi retribuiti e delle ferie. Contiamo, con la rappresentatività, di cambiare finalmente le cose”. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
Di contrattazione, retribuzione dei lavoratori e rispetto delle normative comunitarie si parlerà anche nel corso dei nuovi seminari gratuiti sulla legislazione scolasticaorganizzati da Anief ed Eurosofia “DIES IURIS LEGISQUE” che si svolgeranno in tutta Italia nel corso dei prossimi mesi e che vedranno come relatore proprio il presidente Anief Marcello Pacifico.
Dati ufficiali Miur: gli studenti con cittadinanza non italiana che siedono ai banchi delle nostre scuole sono 826mila, il 9,4% della popolazione studentesca complessiva, 11mila in più rispetto all’anno scolastico precedente. La Lombardia è poi la regione che registra un maggior numero di studenti con cittadinanza non italiana, circa 208.000, mentre la quota più bassa si riscontra in Campania. Dieci le nazioni più rappresentate, prima fra tutte la Romania, seguita da Albania, Marocco, Cina, Filippine, India e Moldavia, Ucraina, Pakistan ed Egitto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Nessuno ne parla, ma questi alunni sono senza insegnante specializzato. Infatti, quasi il 10% della nostra attuale popolazione studentesca è straniero; tuttavia, a due anni dal DPR 19/16 e dall'ultimo concorso a cattedre, non parte la classe di concorso per l'insegnamento di italiano ad alunni stranieri benché abbia fatto registrare centinaia di vincitori. Con le ultime indicazioni ministeriali sugli organici, l’unica novità è avere introdotto nel Cpia un posto su potenziamento, ma è una goccia nel mare: gli alunni sono 11mila in più rispetto all'anno scorso e bisogna pensare a un’implementazione delle forze di docenza specializzate in questa disciplina. Assumendo dei docenti già selezionati e che non aspettano altro di essere assunti.
Il Miur sta predisponendo gli organici del prossimo anno scolastico e solo tra gli insegnanti quasi 100 mila posti risultano in esubero rispetto al numero di docenti già assunti nei ruoli dello Stato. Ciò significa che tra pochi mesi, sul finire dell’estate e con l’avvio dell’a.s. 2018/19, ci ritroveremo sul groppone lo storico surplus di cattedre della scuola pubblica italiana. Confermando che sia il piano di assunzioni straordinario introdotto dalla Legge 107/2015, sia l’introduzione dei concorsi transitori, prodotti sempre dalla riforma Buona Scuola, non hanno scalfito l’annoso problema della supplentite italica. L’inutilità del nuovo sistema di reclutamento è rappresentato dal nuovo sistema di Formazione iniziale e tirocinio che porterà al ruolo solo dopo un periodo che tra colloqui, selezioni e formazione prevede tra i due e i quattro anni d’attesa, durante i quali, la maggior parte di questi precari saranno pagati con stipendi figurativi, visto che non dovrebbero superare i 400 euro. Anief ripercorre tutte le tappe che hanno portato a questo ennesimo flop sul precariato scolastico italiano.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Per rifuggire quanto di stupido e incompetente è stato fatto, oltre che per evitare cause milionarie a danno dell'erario per violazione della normativa europea sui contratti a termine, l'unica alternativa rimangono le disposizione da sempre chieste da Anief: l’adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto; la riapertura permanente ed annuale delle GaE a tutto il personale abilitato; l’estensione del doppio canale per ambiti territoriali alle graduatorie d'istituto, con assunzione anche del personale di terza fascia, in tutti i casi di esaurimento delle graduatorie provinciali; l’assunzione, naturalmente, di tutti i vincitori e idonei degli ultimi concorsi. È una soluzione semplice, ma che la politica deve per forza seguire. E sul personale Ata ci si renda conto che senza amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici la scuola non può andare avanti. Per queste ragioni, in occasione dell'ultimo sciopero nazionale, l’Anief ha lanciato un accorato appello al nuovo Parlamento, perché si faccia carico di una questione diventata sempre più complessa, con strascichi negativi sull’offerta formativa, studenti e personale, eppure tutto sommato semplice da superare.
A partire dal 1° luglio 2018 entra in vigore il reddito di inclusione universale, richiedibile da tutti i cittadini a prescindere dalla composizione della famiglia, in quanto da tale data è abolito il requisito nucleo familiare. Quindi, fino al 30 giugno 2018 chi presenta la domanda REI deve appartenere ad una famiglia nel cui interno ci sia, al momento della domanda, almeno un figlio minore, un figlio disabile anche maggiorenne, una donna in gravidanza o un over 55 anni disoccupato.