Secondo Anief, la titolare del Miur ha ragioni da vendere, poiché anche quest’anno sono state assegnate oltre 100mila supplenze annuali; significa che verrà coperto appena un posto vacante su dieci, con buona pace di chi continua a parlare di continuità didattica, fine della supplentite e diritto allo studio. La realtà è questa, il resto continua a essere vuoti slogan. Basta ricordare che solo sul sostegno, nell’anno in corso, sono state assegnate 52mila supplenze in deroga fino al 30 giugno, le quali corrispondono ad altrettanti posti liberi. Ma non avremo nemmeno immissioni in ruolo di assistenti amministrativi, tecnici, ausiliari e personale educativo, nonostante vi siano più di 15mila posti vacanti e altri che si libereranno a seguito del turn over.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): pure stavolta la ‘montagna ha partorito il topolino’, con le ambizioni del nuovo Ministro annullate dopo poco più di tre mesi di mandato. Invece di dare seguito alla proposta Anief, che ha chiesto più volte di monitorare lo stato effettivo delle cattedre e destinare tutte quelle libere nell’organico di diritto, i nostri governanti si sono bloccati sui 400 milioni di euro dell’ultima legge di bilancio. Eppure, non bisognava essere laureati in matematica per scoprire che con quei soldi si potevano assumere solo 12-13mila persone. Ora, ci dicono che saranno ancora meno. Con una parte di quei fondi stanziati addirittura forse dirottati su altri Ministeri. Tutto questo accade proprio mentre il Governo italiano viene comandato a presentarsi al Parlamento Europeo con delle motivazioni convincenti sulla mancata soluzione del precariato. La Ministra si è resa conto di vivere un bluff, di cui il suo dicastero è la solita vittima predestinata.