Sa di beffa l'ultima riunione in Aran sul contratto dei DS fermi agli stipendi di dieci anni fa. Non solo avrebbero dovuto ottenere una parziale equiparazione della retribuzione di posizione alle altre ex aree confluite nella stessa area dell'Istruzione e Ricerca, ma ora sembra che non ci siano i fondi previsti dalla legge per garantire questo obiettivo minimo già criticato da Udir perché insoddisfacente.
Oltre 32 mila immissioni in ruolo andate a vuoto porteranno a stipulare in questi giorni più di 110 mila contratti a tempo determinato, con scadenza 30 giugno o 31 agosto. È l’atto finale del fallimento totale delle politiche degli ultimi Governi in tema di scuola: quello del Pd, che per tentare di cancellare la supplentite è arrivato ad assumere in modo scriteriato su posti scelti a caso come se i precari fossero delle pedine; non fa meglio l’attuale esecutivo che si nasconde nel voto di fiducia al decreto Milleproroghe, dopo avere soppresso al suo interno la riapertura delle GaE, l’unica soluzione per uscire da questo ginepraio. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, il sistema sta andando a vele spiegate verso la sua implosione: in tre anni, da quando si sono conclusi gli effetti delle nuove immissioni di insegnanti nelle suddette graduatorie, si è passati dal 15% al 57% di posti andati a vuoto.
Il TAR Lazio, con le ordinanze pubblicate oggi, accoglie le tesi da sempre sostenute dall'Anief sul diritto all'accesso alle procedure concorsuali 2018 riservate agli abilitati dei docenti in possesso di diploma ITP che da anni lavorano nella scuola pubblica e che non avevano mai avuto modo di conseguire l'abilitazione attraverso percorsi abilitanti ordinari. Attese nelle prossime ore le ordinanze relative alla partecipazione al concorso 2018 dei diplomati AFAM, degli idonei ai concorsi 2012 e 2016, degli specializzandi sostegno e dei docenti abilitati all'estero dopo il 31 maggio 2017 illegittimamente esclusi.
Il TAR, inoltre, potrebbe sollevare una nuova e più specifica questione di illegittimità costituzionale sulla peculiare condizione degli insegnanti tecnico pratici, rispetto a quella sollevata per laureati e dottori di ricerca.
Il concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi non vuol proprio decollare: il Ministero intende infatti riservare agli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga appena il 10% dei posti banditi. Per Anief si tratta di una percentuale da innalzare fortemente: dopo le proposte emendative presentate dal giovane sindacato all’ultimo disegno di Legge di Stabilità, rispetto a tale proposta presentata ai sindacati durante l’ultimo incontro sull’attesa procedura concorsuale da attuare il prima possibile per individuare chi andrà a coprire gli attuali 2 mila posti vacanti di Dsga, il giovane sindacato chiede formalmente al Miur di innalzare tale quota al 50%, considerato l’alto numero di aspiranti che ha retto le segreteria dei nostri istituti scolastici per diversi anni.
Delle 13.329 assunzioni di docenti specializzati, autorizzate da Miur e Mef, ne sono state completate appena 1.639: le cattedre non assegnate a tempo indeterminato vanno così ad ingrossare le supplenze annuali che, per una assurda norma del 2013, introdotta per risparmiare quando però gli alunni disabili iscritti erano 180 mila e non 250 mila, continuano ad essere assegnate con scadenza 30 giugno anziché 31 agosto. A Napoli il top dell’incongruenza: questa estate, alle superiori solo l’1% del personale è entrato in ruolo. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che il decreto legislativo 66/2017 è stato una delusione totale: se il Ministro Bussetti non si muove, rischia di essere denunciato per responsabilità dirigenziale, dovuta ad un abuso perpetrato dei contratti a tempo determinato pur in presenza di personale specializzato e posti vacanti.