Vi sono delle procedure da seguire per mettere in atto una minima forma di auto-tutela per evitare di trovarsi nei guai, in caso di crolli o di sisma. Tra queste, figura la richiesta da formulare al proprietario dell’edificio scolastico, quindi all’Ente Locale, su una serie di valutazioni: sia a livello sismico che di prevenzione degli incendi. A predisporre il modello di richiesta, per i propri iscritti, è l’Udir: il giovane sindacato consiglia di recapitarlo con immediatezza al Prefetto, al Sindaco, a tutte le istituzioni coinvolte e per conoscenza al comandante del settore polizia municipale. In questo modo, i capi d’istituto risulterebbero in regola rispetto ad una serie di dettami normativi sulla sicurezza strutturale impiantistica ed antincendio, nonché di destinazione d'uso dei locali.
Lo ha denunciato il sindacato Anief durante il convegno “Semplifichiamo la scuola. DSGA facenti funzione a costo zero (ti uso, ti sfrutto, ti getto). Diritto al salario – stabilizzazione”, tenutosi a Palazzo Cesaroni di Perugia: troppi assistenti amministrativi da anni svolgono funzioni superiori, continuano ad operare senza un riconoscimento giuridico ed economico per il servizio svolto. La vicenda diventa kafkiana per gli assistenti o responsabili amministrativi che dopo il 2000 sono passati a ruolo superiore; per loro, gli anni di servizio pregresso continuano infatti a non essere considerati. Per questo motivo, dopo le proteste, sono stati avviati ricorsi Anief per bloccare la cosiddetta “temporizzazione”. C’è poi da dar risalto a un’altra questione: la sostituzione del Dsga dà diritto all’indennità di Direzione. Ma nel contratto firmato il 9 febbraio scorso i sindacati Confederali hanno dimenticato di far modificare le norme per tutelare questi lavoratori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): I sindacati firmatari si sono accontentati del fatto che a breve sarà bandito il primo concorso per Dsga, figura professionale istituita dall’art. 34 del CCNL nel lontano 1999, che al comma 2 stabiliva le modalità di accesso a tale profilo: la laurea in giurisprudenza, scienze politiche ed economiche o titoli accademici affini. Questi lavoratori, secondo il contratto, possono partecipare al concorso pur non avendo la laurea specifica, ma solo se in possesso di tre anni interi di servizio negli ultimi otto anni svolti nelle mansioni di Dsga. Ma per Anief è illogico fissare il limite degli ultimi otto anni per la rilevazione del servizio utile all’ammissione: solo per queste figure dovrebbe invece essere consentita l’ammissione diretta ad un corso-concorso riservato, dal momento che hanno già dimostrato di essere in grado di svolgere tali mansioni, pur non avendo il titolo di laurea richiesto. Bisogna tenere presente che molte scuole prive di Dsga titolari sono andate avanti proprio grazie alle competenze e alla professionalità degli amministrativi passati al ruolo superiore, nonostante le gravi criticità, cresciute enormemente negli ultimi anni: dimensionamenti, diminuzione di personale, personale non formato adeguatamente e non retribuito per il lavoro svolto. Risulta bislacco che sia stato permesso a questi lavoratori di svolgere per cinque, dieci o addirittura vent’anni questo tipo di lavoro senza richiedere la laurea e oggi, d’un tratto, viene loro chiesto di partecipare a un concorso per dimostrare di avere le competenze che dimostrano in pratica di avere quotidianamente da più anni.
Per centinaia di migliaia di candidati a ricoprire un posto come Ata sono infatti previste delle importanti modifiche delle loro posizioni personali nelle graduatorie d’accesso. Per quanto riguarda i precari di lunga data, con la Nota 11117 del 27 febbraio 2018, il Miur ha comunicato che nei prossimi giorni gli Uffici Scolastici Regionali pubblicheranno i bandi per l’inserimento o l’aggiornamento delle Graduatorie Permanenti, le cosiddette “24 mesi”, attraverso le quali si assegnano le supplenze di lunga durata e le immissioni in ruolo.
Parallelamente, anche i supplenti più giovani o con poca anzianità di servizio sono in preallarme. Dopo che nei mesi scorsi le segreterie scolastiche hanno provveduto all’inserimento nel sistema e la valutazione delle domande pervenute entro il 30 ottobre scorso per l’inserimento o l’aggiornamento della III fascia ATA, a giorni sarà possibile riportare nel “Modello D3” le 30 scuole a cui chiedere l’inclusione in graduatoria. Nel frattempo è possibile utilizzare l’applicazione del Ministero per una preventiva scelta, in modo che l’operazione su Istanze On Line sia poi semplice e sbrigativa.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Il nostro giovane sindacato rappresenta ormai l’unica organizzazione che da anni lotta a fianco dei lavoratori ATA, per una rivalutazione del settore e per un riconoscimento delle professionalità dei vari profili. Lo dimostrano anche gli specifici ricorsi, quali l’estensione al 31 agosto dei contratti al 30 giugno su posti vacanti e disponibili oppure la valutazione per intero dei servizi svolti, anche per il pre-ruolo, oltre al riconoscimento delle medesime progressioni stipendiali attribuiti al personale di ruolo. In attesa dei bandi per soli titoli per il personale dell’Area A e B del personale ATA, gli uffici regionali dell’Anief restano a disposizione per qualsiasi genere di consulenza, mentre appositi sportelli straordinari saranno attivati nelle singole sedi provinciali.
Per aderire ai vari ricorsi Anief che tutelano il personale ATA, cliccare qui.
Di seguito le indicazioni per poter richiedere l’indennità Naspi all’Inps, la Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale introdotta dal Jobs Act in sostituzione degli altri sussidi di disoccupazione. Il primo passo per richiederla è provare che non si è occupati. Si ricorda che la durata dell’ausilio è legata alla storia contributiva del lavoratore; in nessun caso, però, può superare i due anni. La durata massima è pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei quattro anni precedenti il giorno di perdita del lavoro; inoltre, essa termina quando il lavoratore trova una nuova occupazione, quando non compare più nella lista dei disoccupati o quando diventa titolare di una pensione.
Sono pochissimi i decreti di ricostruzione emessi dalle scuole per l’invio alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato per l’apposizione del visto e l’accelerazione di un iter che in alcune province continua ad avere una durata media di attesa superiore al quinquennio, a causa dell’alto numero di pratiche rispetto all’irrisoria quantità di impiegati delle Direzioni Provinciali del Tesoro. Disatteso il comma 209 della Legge 107/2015 che diceva il contrario. E vengono meno così gli annunciati effetti positivi della procedura telematica, da espletare tramite il portale Miur ‘Istanze On Line’.
Per opporsi a questa ennesima ingiustizia, basta scrivere adQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il sindacato ricorda anche a chi ha più di quattro anni di servizio di ruolo - come deciso da diversi tribunali del lavoro dopo la sentenza n. 22552/16 delle SS. UU. della Cassazione - che il decreto è illegittimo se non riconosce subito per intero il servizio pre-ruolo. Bastaricorrerein tribunale. Si ricorda, comunque, che ilriallineamentoprevisto dal contratto, dopo alcuni anni, non avviene in automatico ed è soggetto a prescrizione. Se non l’hai ancora ricevuto,attivatiper sbloccarlo immediatamente.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Le avvisaglie per un epilogo del genere le avevamo avute qualche settimana fa, quando il Miur comunicò la possibilità di presentare ancora domanda attraverso le vie tradizionali, quindi lo strumento cartaceo. Ora ne abbiamo la certezza: la legge è stata fatta, ma della sua attuazione non c’è traccia. Come continua a fare scalpore la possibilità di conteggiare per intero solo i primi 4 anni di pre-ruolo, mentre gli eventuali ulteriori servizi, svolti sempre come supplente, sono utili ai fini del computo solo per due terzi. Significa che ad un precario con 13 anni di servizio pre-ruolo vengono riconosciuti soltanto i primi 4 e 6 dei rimanenti 9. Così come un’altra ingiustizia che si perpetua è quella di non riconoscere gli anni di servizio svolti negli istituti paritari. Ma siccome sonosvariate le sentenze, anche recenti, che indicano il servizio a tempo determinato alla stregua di quello svolto dal personale di ruolo o in scuole con la stessa valenza giuridica insistiamo nel chiedere a tutto il personale danneggiato di presentare domanda di ricostruzione di carriera indicando tutto il servizio utile, compreso quello svolto nelle scuole paritarie per il quale l’associazione sindacale autonoma ha promosso uno specifico ricorso. Siamo convinti delle nostre ragione, anche perché abbiamo ottenuto successo ai fini dell'attribuzione di punteggio per la mobilità e abbiamo ottenuto pronunce anche sulla valutabilità di tali esperienze ai fini della carriera. Non esistono servizi di serie A o di serie B.