L’iniziativa d’introdurre un importo minimo pensionistico per i giovani è stata accolta con positività dal Presidente Anief e membro confederale Cisal Marcello Pacifico, il quale ha espresso parere favorevole sulla proposta del governo di introdurre nel nostro ordinamento una pensione minima di 650 euro per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 e che quindi avrà una pensione calcolata per l’intero con il sistema contributivo.
L'Anief informa che l'udienza di discussione per la decisione sul diritto all'inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante è stata fissata in adunanza Plenaria del Consiglio di Stato al prossimo 15 novembre. Marcello Pacifico: ci costituiremo con i nostri legali e rivendicheremo i diritti di questi docenti illegittimamente esclusi dalle GaE.
Un supplente 67enne si era visto negare il diritto all'inserimento nella seconda fascia delle Graduatorie d'Istituto della capitale per “sopraggiunti limiti di età”: all’Ufficio Scolastico non è bastato sapere che al precario “storico” mancassero due anni per raggiungere la soglia del ventennio di contributi, indispensabile per ottenere l’assegno di quiescenza minimo. A quel punto, attraverso il sindacato, il prof si è rivolto al Tribunale del Lavoro di Velletri. Il quale gli ha dato ragione: potrà insegnare per altri tre anni. Come i colleghi di ruolo: per il giudice è infatti illegittima la parte del Decreto Ministeriale di aggiornamento delle G.I. 2017/2020 che nega la permanenza nelle graduatorie per le supplenze a quanti non hanno ancora raggiunto il minimo pensionabile.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Secondo il costante orientamento della Corte Costituzionale, conseguire la pensione minima costituisce un bene inviolabile - ex multis Corte Cost. n.33/2013 - e il Miur non può eludere tale principio con previsioni che discriminano il lavoratore precario rispetto al personale di ruolo, per cui è espressamente prevista la possibilità di permanere in servizio fino al raggiungimento del settantesimo anno di età, se può raggiungere il minimo contributivo ai fini della quiescenza. Non ci fermeremo qui: a quel docente va assegnato un assegno di pensione corrispondente a tutti gli anni prestati, non solo a una parte.
Il prof di 67 anni potrà infatti chiedere, con un altro ricorso, il riconoscimento per intero dei vent’anni di supplenze. Oggi la normativa scolastica gli riconoscerebbe solo i primi quattro anni per intero e tutti gli altri rimanenti solo per due terzi. In pratica, applicando la legge, perderebbe tra i 5 e i 6 anni di carriera. Con incidenza negativa su stipendio, scatti di anzianità (da assegnare anche per il periodo di precariato) e, di conseguenza, sull’assegno pensionistico. Invece, Anief chiederà di fargli riconoscere tutti gli scatti di anzianità maturatidurante il lungo precariato e la conseguenteanzianità di servizio maggiorata dopo il decreto di ricostruzione di carriera. Tra l’altro, da qualche giorno la domanda di ricostruzione carriera va presentata non più in modalità cartacea, ma via internet: attraverso il portale Miur “Istanze on line”.
Il Tribunale del Lavoro di Velletri, su ricorso patrocinato dal legale Anief Salvatore Russo, dà piena ragione a un docente precario che si era visto negare il diritto all'inserimento nella II fascia delle Graduatorie d'Istituto della capitale per “sopraggiunti limiti di età”. Il Tribunale del lavoro ha, infatti, evidenziato l'illegittimità di quanto previsto nel Decreto Ministeriale di aggiornamento delle G.I. 2017/2020 nella parte in cui non consente la permanenza nelle graduatorie per le supplenze a quanti non hanno ancora raggiunto il minimo pensionabile. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Secondo il costante orientamento della Corte Costituzionale, il conseguimento della pensione minima costituisce un bene inviolabile (ex multis Corte Cost. n.33/2013) e il Miur non può eludere tale principio con previsioni che discriminano il lavoratore precario rispetto al personale di ruolo per cui è espressamente prevista la possibilità di permanere in servizio fino al raggiungimento del settantesimo anno di età, se può raggiungere il minimo contributivo ai fini della quiescenza”.
Secondo le anticipazioni, gli interessati devono essere di ruolo in scuole statali (confermati dopo l’anno di prova, cioè immessi in ruolo almeno nel 2016-17). Non possono partecipare, quindi, docenti attualmente in servizio nella scuola paritaria. Nemmeno possono partecipare docenti al momento non di ruolo. Una delle novità di questa selezione è che potranno parteciparvi anche i docenti di ruolo che raggiungono i cinque anni con il servizio da precari. L’Anief non ci sta: il Miur dovrà spiegare ai giudici per quale motivo un docente precario laureato con cinque anni di anzianità di servizio, non debba mettersi in gioco e partecipare al concorso. Anche perché ci sono precedenti in tribunale, su casi analoghi, che reputano l’assunzione a tempo indeterminato non fondamentale per essere ammessi. Come quello del Tar Lazio che, con la sentenza 5011/2014, mai sospesa dal Consiglio di Stato, ha dato il via libera ai candidati alla precedente selezione. Anche in quell’occasione fu l’Anief a patrocinare la causa giudiziaria. Ed oggi il giovane sindacato ha già predisposto un nuovo ricorso, per le stesse motivazioni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Al Miur sanno bene che a favore della partecipazione dei precari ai concorsi pubblici si è espressa anche la Corte di Giustizia europea con il procedimento C-177/10 dell’8 settembre 2011. Allo stesso modo, tuteleremo vicari, collaboratori, responsabili o fiduciari di plesso che hanno svolto questo ruolo per almeno tre anni anche non consecutivi, qualora il punteggio riservatogli non sia adeguato al lavoro profuso. Inoltre, sempre per i cosiddetti vice-presidi, è importante che sia riservato il 50% dei posti a bando. Così come nella quota riservata, inoltre, andrebbero collocati anche quegli aspiranti dirigenti scolastici che non sono stati ancora assorbiti a seguito della rinnovazione delle graduatorie del concorso bandito nel 2011.
Nel frattempo, Eurosofia continua a organizzare corsiin presenzae a distanzaper prepararsi alle prove concorsuali usufruendo di vantaggiose convenzioni.