Non solo alle soglie dei 70 anni: i dipendenti andranno in pensione anche con importi da fame. A confermarlo è stato oggi l’Inps, nel corso del Rapporto annuale: l’istituto nazionale ha detto che per i lavoratori i nati tra il 1965 e il 1980, con 30 anni di contributi versati e un salario di 9 euro lordi l'ora, un lavoratore potrebbe avere una pensione a 65 anni di circa 750 euro.
Se il concorso ordinario della scuola secondaria per 32 mila posti risulta ancora in alto mare, con circa il 16% delle procedure andate in porto con numeri di non ammessi da capogiro, per i concorsi di infanzia e primaria con 12.863 posti da assegnare – come previsto dal Decreto n. 498 del 21 aprile 2020 - la definizione delle graduatorie è quasi completata. Anche in questo caso si conferma l’alto numero di respinti: da una rilevazione nazionale della rivista Tuttoscuola risulta che “per il concorso di scuola dell’infanzia, in particolare, manca soltanto una graduatoria per i posti comuni, mentre sono state tutte definite quelle per il sostegno. Complessivamente, per il sostegno erano stati messi a bando per l’infanzia 1.014 posti per i quali gli oltre 3mila candidati erano virtualmente in numero sufficiente per assicurarne la copertura”: peccato che “il numero dei candidati iscritti nelle graduatorie di merito dei vincitori alla fine è risultato inferiore al numero dei posti, cosicché complessivamente 462 posti di sostegno sono rimasti vacanti”. Ciò perché “in tutte le regioni la percentuale di candidati che hanno superato il concorso è stata quasi del 28%”. Per i posti comuni la percentuale degli ammessi” è stata addirittura del 21%: “non hanno concluso positivamente il concorso otto candidati ogni dieci”.
Il rinnovo del contratto vive un altro momento di stallo. Dopo il sì del ministro dell’Istruzione alla proposta dell’Anief di sottoscrivere prima della fine dell’estate un “contratto ponte” per il periodo 2019/2021, per poi concentrarsi sul nuovo Ccnl 2022/2024, con risorse ulteriori derivanti dalla prossima legge di bilancio e attualizzando anche la parte normativa, la trattativa all’Aran si è bloccata per via del ‘no’ degli altri sindacati rappresentativi. Intanto, però, l’impoverimento dei docenti e Ata prosegue implacabile. Le prospettive tendono al nero: “Il record dell’inflazione – ha detto l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan - è all’8,6%, si pensa che a fine anno superi la media del 10%. Non si è mai registrata negli ultimi 30 anni un’inflazione così e tutti già cominciano a parlare di una crisi che proseguirà anche nei prossimi due o tre anni”. Il sindacato Anief, cosciente della situazione di emergenza, aveva chiesto di chiudere in fretta il contratto proprio per questo motivo. E alla prima occasione tornerà alla carica. Nel frattempo, il confronto prosegue.
“L’indennità una tantum di 200,00 € sarà erogata in favore dei lavoratori dipendenti aventi diritto, le cui retribuzioni sono gestite dal Sistema NoiPA, entro il mese di luglio 2022 con cedolino separato”: lo annuncia il ministero dell’Economia e delle Finanze, con un messaggio sulportale Noi PA, precisando anche “che l’indennità una tantum non ha alcun impatto fiscale, non è pensionabile, né rappresenta una detrazione e si sostanzia in un’erogazione di somma netta in busta paga”. Il Mef specifica che “l’importo sarà erogato automaticamente ai dipendenti che abbiano percepito una retribuzione imponibile mensile non superiore a 2.692 euro almeno per un mese e, pertanto, siano beneficiari dell’esonero contributivo di cui all’art. 1 comma 121, Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (c.d. Legge di Bilancio 2022)”. Il problema è che oltre 200 mila precari della scuola non avranno accesso al bunus: sono tutti coloro, anche supplenti annuali e cosiddetti Covid, che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro nel mese di giugno. Anief non ci sta e annuncia battaglia legale.
In tema di lavoro, l’Unione europea chiede ai Paesi membri un percorso certo per evitare l'abuso dei contratti a termine, “ma l’Italia continua a non rispondere, nemmeno con la riforma del Pnrr, confermando quello che da anni viene fatto nei confronti dei precari della scuola”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le 65 mila assunzioni a tempo indeterminato annunciate nelle scorse ore dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Immettere in ruolo 65.000 insegnanti su 220 mila docenti chiamati come supplenti annuali non mi sembri un risultato ottimale – dice Pacifico all’emittente Italia Stampa - , ecco perché fin dai prossimi giorni avvieremo una nuova denuncia al Comitato europeo dei Diritti Sociali” per abuso reiterato di precariato in Italia.