Sul rinnovo contrattuale della scuola il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra volere accogliere le richieste dell’Anief e cita proprio quel contratto ‘ponte’ rivendicato da oltre un mese dal giovane sindacato ed espresso in occasione del primo confronto con la parte pubblica. Oggi, a poche ore dal rinnovo del contratto di oltre mezzo milione di dipendenti della Sanità pubblica, rispondendo a una domanda del Sole 24 Ore sulla possibilità di “chiudere entro la pausa estiva il Ccnl 2019-21”, Bianchi ha replicato: “È il nostro obiettivo. La trattativa all’Aran è in corso. È un contratto ponte che speriamo di concludere rapidamente in modo da poter guardare ai passi successivi”.
“Se il ministro, come pensiamo, ha informato anche l’Aran della volontà di chiudere in fretta il contratto, allora possiamo dire che l’obiettivo stavolta è raggiungibile nel breve periodo, magari già a fine estate”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Se le cose andranno così – prosegue il sindacalista autonomo – lo capiremo tra dieci giorni. Martedì 28 giugno siamo stati infatti di nuovo convocati all’Aran: in quella sede, Anief ribadirà i motivi per cui occorre firmare un contratto collettivo nazionale ‘ponte’ per il periodo 2019-21, portando al più presto 3mila euro di arretrati forfettari e 107 euro lordi medi in busta paga. L’inflazione sta galoppando e non possiamo permetterci di tenere gli stipendi fermi all’incremento del 3,48% del 2018, peraltro dopo un decennio di blocco”.
“Subito dopo la firma del contratto – conclude Pacifico – potremo soffermarci sul rinnovo successivo, per il quale abbiamo anche predisposto una piattaforma dettagliata sulle modifiche da apportare alla parte normativa, anche con indennità da introdurre pure per il personale scolastico, universitario e della Ricerca e tenendo conto dell’arrivo del salario minimo legale”.
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