La mancata assegnazione del bonus da 200 euro a tantissimi precari della scuola, benché siano i primi naturali destinatari dell’incentivo per affrontare il caro-vita, rappresenta la conferma che sono considerati “l’ultima ruota del carro”: a farlo sapere sono i diretti interessati, che attraverso vari canali ricordano giustamente che vengono dimenticati ma in realtà “le scuole funzionano anche grazie a noi”. Il sindacato non comprende come è possibile che un cavillo normativo, la mancata emissione dello stipendio di luglio, possa avere vanificato l’accesso al bonus nella scuola ad oltre 200mila docenti e Ata precari, poiché la clamorosa esclusione riguarda tutti i i circa 180 mila supplenti con contratto fino al 30 giugno ma anche i 50 mila precari cosiddetti Covid il cui rapporto di lavoro con le scuole si è interrotto durante il mese scorso.