La notizia è ufficiale, al termine dell’incontro al Ministero con tutti i sindacati sulla definizione del regolamento per il conferimento delle supplenze. L’amministrazione insiste per un aggiornamento triennale in parallelo alle Gae.
La notizia è ufficiale, al termine dell’incontro al Ministero con tutti i sindacati sulla definizione del regolamento per il conferimento delle supplenze. L’amministrazione insiste per un aggiornamento triennale in parallelo alle Gae.
La scuola ha un nuovo contratto integrativo sulla mobilità del personale sottoscritto solo da un solo sindacato di categoria: nel testo, che varrà per il triennio 2022-25, sono contenute delle novità che lasciano sostanzialmente il quadro immutato, con l’inibizione a cambiare sede per un triennio che nei fatti viene solo spostata di 12 mesi. La scuola di assegnazione di servizio dell’immissione in ruolo, in questo modo, va a diventare una collocazione provvisoria di un solo anno.
“Rimangono in vita troppi vincoli, non viene introdotta nessuna garanzia sulle assegnazioni provvisorie e nemmeno sulle quote per i trasferimenti dei lavoratori: come si fa a dire che queste norme tutelano centinaia di migliaia di docenti e Ata interessati a cambiare sede? Avevamo ragione ad avere dei dubbi, che ora, con questo atto sottoscritto in modo quasi unilaterale, sono diventate delle certezze”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Appena concluso l’incontro sulle modalità e i tempi per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio a decorre dal 01/09/2022
L’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati sul contratto integrativo della mobilità si sta delineando in modo poco proficuo per i lavoratori: l’ipotesi sul tavolo, che domani potrebbe approdare alla firma definitiva, vorrebbe una modifica sulla possibilità per i docenti neoassunti di presentare domanda di mobilità dopo l’anno di prova. La sede di assegnazione subito dopo il ruolo, in questo modo, non sarebbe più una sede definitiva, ma provvisoria: l’anno di “straordinariato”, che porta alla conferma del ruolo con tanto di corso di formazione Indire e valutazione finale dello stesso docente in prova, diventerebbe un periodo di transizione, verso la l’acquisizione della titolarità che scatterebbe dal secondo anno sulla sede scelta assegnata dopo la domanda di mobilità. Invece, non sarebbero previste modifiche, invece, al vincolo triennale (l’ex vincolo quinquennale modificato con il Decreto Sostegni bis) di permanenza in una scuola prima di poter fare domanda di trasferimento da sede definitiva.
Niente più certificato medico per il rientro in classe, riduzione della didattica a distanza da 10 a 7 giorni, uniformità delle norme che regolano le quarantene, con le stesse regole dalle scuole primarie alle superiori: sono alcune delle novità sulla scuola che potrebbero essere contenute nel Decreto Sostegni Ter, approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri e che potrebbe contenere modifiche dell’ultimo momento prima di arrivare in Gazzetta Ufficiale. Il sindacato Anief ritiene che i cambiamenti organizzativi per fronteggiare il Covid19 siano inevitabili, poiché è assodato che stiamo scivolando progressivamente da un contesto pandemico ad uno di tipo sempre più endemico: solo che il cambiamento non può limitarsi a obbligare la popolazione a vaccinarsi, senza costruire una valida struttura preventiva adeguata.