Ora la parola passa ai lavoratori in assemblea nazionale il 9 dicembre con il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e i membri della consulta nazionale Anief Ata per presentare la piattaforma rivendicativa in occasione del rinnovo del contratto e dello sciopero del 10 dicembre anche contro le mancate risorse stanziate in legge di bilancio.
"Ilpersonale Ata è stato dimenticato dalla legge di Bilancio e umiliato dallo Stato”: lo ha detto oggi il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, nel giorno della protesta di piazza del personale amministrativo, tecnico e ausiliario contro l’inerzia del Governo nella manovra. “Non è previsto nessun aumento contrattuale e nella legge di Bilancio non è indicata nessuna risorsa economica per il personale Ata – ha ricordato Pacifico rispondendo all’agenzia Teleborsa - Si parla, invece, di pochi spiccioli per il personale docente nel salario accessorio da mettere in contrattazione".
Anief ha lanciato una petizione per cambiare il Decreto Legge n.172 sull’obbligo di somministrazione del vaccino per il personale scolastico a partire dal prossimo 15 dicembre: “Speriamo di raccogliere tantissime firme per dimostrare che è necessaria la modifica di questo testo", dice il presidente Marcello Pacifico nell’annunciare l’avvio della raccolta firme.
Cosa comporta per i lavoratori della scuola il decreto sull’obbligo vaccinale per il personale della scuola previsto dal decreto legge n.172, del 26 novembre scorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale? A rispondere è il sindacato Anief, che ha predisposto una serie di FAQ, per dirimere le questioni ancora poco chiare e rispondere alle tante domande che i lavoratori continuano a porre sul comportamento da adottare nelle diverse circostanze che si potrebbero venire a determinare. Il giovane sindacato chiarisce, ad esempio, i tempi di sospensione dal servizio in caso di mancata vaccinazione, la validità del Green Pass, i mesi dopo i quali viene consigliato il “richiamo” del vaccino.
Clamoroso ripensamento del protocollo sulla scuola che prevede di non mettere in quarantena l’intera classe quando c’è un solo caso e quindi ritorno alla Dad: ministero alla Salute e Regioni hanno deciso di bloccare quasi sul nascere la possibilità di evitare le quarantene in caso di unici contagi. Le Regioni hanno spiegato che i più giovani rappresentano la parte prevalente dei contagiati e che è meglio tornare alla Dad già dal primo caso, mandando quindi subito a casa anche gli alunni vaccinati. Il ministero si è adeguato. La novità è stata introdotta appena poche settimane fa. La decisione ha costretto il ministero dell’Istruzione a emanare una circolare – di poche ore fa – che ha bloccato le indicazioni sulla gestione dei casi a scuola. La causa del ripensamento sarebbe legata all’aumento dei contagi, cresciuti del 25% nell’ultima settimana, e i timori legati alla variante Omicron suggeriscono cautela nelle classi. Per Anief si tratta di una decisione che non sorprende, semplicemente perché è sbagliato essersi illusi che le scuole possano essere luoghi protetti nelle condizioni in cui versano.