Sui titoli abilitanti e specializzanti conseguiti all’estero giungono decisioni assai poco condivisibili: anziché verificarne la consistenza formativa e approvare il via libera per accedere a supplenze e immissioni in ruolo, perché in altissima percentuale la formazione degli aspiranti docenti è in linea con quella praticata per il conseguimento dei titoli in Italia, il loro riconoscimento dovrà ora passare al vaglio del Ministero della Funzione Pubblica. Questo comporterà molto probabilmente un allungamento ulteriore dei termini, con conseguenti esclusioni di migliaia di candidati docenti supplenti dalla prossima tornata di assunzioni a tempo determinato e indeterminato.