A ridosso del Natale, i giudici del tribunale amministrativo ritengono prioritario il diritto all’istruzione dell’alunno disabile “fino a giungere alla determinazione di un numero di ore di sostegno pari a quello delle ore di frequenza, in caso di accertata situazione di gravità del disabile”. Perché la Costituzione non si può negare. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È per noi motivo di orgoglio sapere di aver agito con efficacia a tutela di bambini e ragazzi che hanno particolari necessità educative. Cogliamo l'occasione per trasmettere a queste quattro famiglie e a tutte le famiglie con alunni disabili, ai tanti docenti e dirigenti che ogni giorno ci contattano per segnalare la necessità del nostro intervento per la tutela dei diritti dei loro ragazzi, ai nostri collaboratori e ai nostri legali che si impegnano costantemente con grande professionalità sul territorio nazionale per concretizzare questa necessaria tutela con azioni legali mirate ed efficaci, il nostro augurio di un sereno Natale.
Anief ricorda che è sempre possibile scrivere all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. messo a disposizione delle famiglie, dei docenti e dei dirigenti che necessitano dell'intervento del nostro sindacato per ottenere gratuitamente per ogni alunno disabile il giusto apporto di ore di sostegno prescritto dal Pei, nel pieno rispetto della normativa e della nostra carta costituzionale.
Approvata l'ennesima riforma che allontana l'Italia dall'Europa, tradendo gli accordi di Lisbona di vent'anni fa per l’'incapacità di reclutare i docenti specializzati presso le Università dal 2012 attraverso il doppio canale di reclutamento. E ora si prospettano migliaia di ricorsi nei tribunali del lavoro per effetto del venire meno di misure preventive e sanzionatorie sui contratti a termine introdotte dalla Buona Scuola per evitare le condanne dei giudici. Si riapre il contenzioso per chi ha avuto 36 mesi senza abilitazione. Il testo combinato con il decreto dignità riapre il contenzioso per il personale docente e Ata, privo di tutele effettive; i legali Anief chiederanno nuovamente la stabilizzazione oltre al risarcimento in piena applicazione della recente sentenza Sciotto della Curia europea. Per adesioni vai al seguente link.
Tra le novità apportate dal testo definitivo del disegno di Legge di Stabilità, che sarà pubblicato in Gazzetta dopo l'ultimo passaggio formale alla Camera, c’è quella del ritorno ai concorsi con l’accesso alle nuove procedure concorsuali con la sola laurea se conseguita con 24 crediti formativi in discipline antropo–psico–pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. Il superamento delle prove concorsuali costituisce abilitazione all’insegnamento per le medesime classi di concorso per le quali si è partecipato. Arriva al capolinea, senza mai essere partito, il FIT, il percorso triennale di formazione e reclutamento dei docenti che già Anief aveva denunciato come troppo lungo e tortuoso e che avrebbe voluto risolvere il problema del mancato reclutamento del personale abilitato con il TFA e PAS o SFP escluso dal 2012 dall'inserimento in GaE e quindi dal reclutamento straordinario avvenuto negli ultimi tre anni, tanto da lasciare 50 mila cattedre scoperte.
Ma i veri e propri beffati sono i precari storici che hanno svolto, nel corso degli otto anni scolastici precedenti l’avvio delle procedure concorsuali, almeno tre annualità di servizio, anche non successive su posto comune o di sostegno, a cui invece di un concorso riservato è garantito soltanto il 10% dei posti del nuovo concorso. La mancata riapertura delle GaE, chiesta a gran voce sempre dall’Anief, bocciata in estate dopo esser passata nel testo approvato dal Senato del disegno di legge Milleproroghe pone un nuovo problema sul contenzioso relativo all'abuso da parte dello Stato italiano sui contratti a termine.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È un vero peccato, perché il doppio canale di reclutamento rimane un passaggio obbligato per garantire la continuità didattica e per rispondere alle accuse dell'Europa come aveva chiarito la Consulta e la Cassazione. La nostra proposta sarebbe servita anche a fornire una riposta alla procedura d’infrazione 2014/4231 pendente presso la Commissione europea sulla violazione dell’Italia della normativa comunitaria dei contratti a termine. Ancora una volta, la parola passerà ai tribunali visto che l'esclusione dal piano di immissioni in ruolo del personale docente non abilitato e del personale Ata insieme al venir meno del fondo per il risarcimento e dal limite dei contratti fanno decadere quelle misure atte a evitare la stabilizzazione di tutti i supplenti.
Il Miur ha appena pubblicato l’Atto di Indirizzo, a firma del Ministro dell’Istruzione, contenente le 11 priorità politiche da attuare nel prossimo anno: tra gli ambiti di intervento da affrontare c’è anche quello, basilare, della revisione del sistema di reclutamento e formazione del personale della scuola di ogni ordine e grado. Solo che la linea di azione predisposta dal dicastero di Viale Trastevere non è risolutiva. Perché è vero che occorrono “docenti più giovani e sempre aggiornati, così come un personale scolastico formato in maniera permanente per far fronte ai cambiamenti in atto”, ma ci si dimentica che nel corso dell’ultimo decennio lo Stato ha già selezionato e formato oltre 100 mila docenti per rispondere alle stesse esigenze. Che fine faranno costoro, considerando che il sistema dei concorsi ne potrà stabilizzare solo una piccola parte? Nessun riferimento, poi, agli incrementi stipendiali, dando quindi per definitivi i modici finanziamenti attuali previsti dalla legge di bilancio, pari a 40 euro lordi in tre anni, alla mancata parità di trattamento tra personale di ruolo e precario, all’addio alle classi pollaio e ai posti in deroga su sostegno alla conferma dei diplomati magistrale in ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): serve il ripristino del doppio canale di reclutamento con il ‘travaso’ degli abilitati dalla seconda fascia delle graduatorie d’istituto alle GaE, attraverso le quali assorbire i precari nei ruoli sul 50% dei posti vacanti e disponibili. Per tutti loro, oggi relegati nelle graduatorie d’istituto, occorre poi attuare un vero piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato. Di questo provvedimento e di tanti altri, però, non c’è traccia tra le priorità del Miur; altro che governo del cambiamento.
Proprio alle soglie delle vacanze natalizie, arrivano dal TAR del Lazio quattro nuove sentenze di pieno accoglimento che riconoscono ad altrettanti alunni disabili il pieno diritto all'attribuzione del massimo delle ore di sostegno, nel rispetto dei precetti costituzionali e “fino a giungere alla determinazione di un numero di ore di sostegno pari a quello delle ore di frequenza, in caso di accertata situazione di gravità del disabile”. Sempre possibile contattare l'Anief all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. messo a disposizione di tutte le famiglie, dei docenti e dei dirigenti che necessitano dell'intervento del nostro sindacato per ottenere per ogni alunno disabile il giusto apporto di ore di sostegno prescritto dal PEI, nel pieno rispetto della normativa e della nostra carta costituzionale.
Questa sera dovrebbe finalmente essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto contenente il regolamento dell’atteso concorso per oltre 2 mila posti, integrabili fino a 2.400, come Direttore dei servizi generali e amministrativi: una procedura selettiva indispensabile e da attuare con estrema velocità, considerando gli attuali 2.178 posti vacanti che continuano ad andare a reggenza. Anief ribadisce la volontà di ricorrere per tutti gli assistenti amministrativi “facenti funzione” che hanno prestato il servizio su ruolo superiore dal 1999, quindi non solo a partire dal 2010. Mentre Radamante si prepara a fare accedere i “facente funzione” senza laurea alla riserva dei posti pari al 20%: con il loro impegno negli anni, questi assistenti amministrativi hanno dimostrato di poter gestire gli istituti in modo efficace ed autonomo. Anche a questo scopo, il giovane sindacato è pronto a ricorrere per elevare la percentuale relativa alla riserva dei posti dal 20% ad almeno il 30%. Infine, Anief ricorda che per legge dovrebbe essere garantita la possibilità di accedere alle aliquote riservate direttamente per chi è in possesso del titolo superiore e dopo 5 anni di servizio per chi non lo detiene.