Il prossimo 31 dicembre, tra poco più di due mesi, scadrà il periodo di vigenza del contratto: se non arrivano finanziamenti con la manovra di fine anno, di cui sinora non c’è traccia tramite il Documento di economia e finanza, oltre la metà dei docenti e del personale Ata non solo non avrà aumenti stipendiali ma addirittura si ritroverà con una busta paga di alcune decine di euro in meno. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, piove sul bagnato: il contratto sottoscritto il 20 aprile scorso non solo è illegittimo e lesivo della Costituzione, ma anche a termine. Siamo pronti a ribellarci nelle opportune sedi.
Domani si celebra la Giornata Mondiale dell’Insegnante, istituita dall’Unesco con la firma della Raccomandazione del 1966 sullo status di insegnante, che definì diritti e doveri di chi insegna e la necessità di una formazione permanente della categoria: in Italia si continua ad entrare di ruolo dopo i 40 anni e ci si ritrova con moltissimi docenti ultrasessantenni, anche a causa delle riforme pensionistiche che non prevedono anticipi per una professione ad alto rischio burnout. Come se non bastasse, anche dopo la Buona Scuola di Renzi che doveva abbattere la supplentite, i contratti annuali sono cresciuti di 35 mila unità. Poi ci sono gli stipendi ridotti all’osso, le difficoltà a trasferirsi e l’operare in classi sempre più spesso ‘pollaio’. L’amaro commento del presidente Anief Marcello Pacifico: quella che una volta veniva considerata la professione più bella del mondo oggi non prevede più alcuna stabilità economica e professionale.
Entra nel vivo l’iniziativa del Miur di assegnare nel corso dell’anno scolastico 10 mila dei 32 mila posti della secondaria non coperti in estate dalle immissioni in ruolo, per colpa dell’amministrazione che non ha voluto riaprire le GaE: attraverso il decreto 631/2018, il Ministero ha stabilito che i docenti inseriti nelle graduatorie GMRE, da pubblicare entro il prossimo 31 dicembre, potranno essere ammessi al percorso annuale FIT entro la medesima data ed essere in tal modo individuati per l’assunzione, in ordine di punteggio e secondo i posti disponibili, dando loro la possibilità di scelta dell’ambito in cui svolgere il percorso formativo. Anief invita il Miur a inserire nella Legge di Stabilità una norma che consenta l'accesso al FIT già nel primo semestre del 2019, in modo da garantire la nomina giuridica nel corrente anno scolastico ed economica dal prossimo primo gennaio. L'ufficio legale ricorda ai neo-assunti entro il 31 agosto scorso, invece, che sarà loro offerta tutela una volta che avranno superato positivamente l'anno di prova, anche in caso di esito negativo della Consulta. Si ricorda, infine, che durante la supplenza annuale lo stipendio iniziale dovrà essere adeguato a quello dei colleghi di ruolo, in tutti casi di reiterati contratti a termine già stipulati con apposito ricorso al fine di recuperare gli scatti di anzianità.
Dal 1 luglio è possibile richiedere il Bonus sociale idrico per la fornitura di acqua che consente di non pagare un quantitativo minimo di acqua a persona per anno. Tale quantitativo è stato stabilito in 50 litri/giorno a persona (18,25mc di acqua l’anno), corrispondenti al soddisfacimento dei bisogni essenziali. Possono ottenere il bonus gli utenti del servizio di acquedotto, per la sola abitazione di residenza, gli appartenenti ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.107,5 euro o nel caso di famiglia numerosa (4 figli a carico), il parametro non dovrà superare i 20mila euro.
Un Focus nazionale sugli abbandoni scolastici e sulle sue conseguenze, pubblicato in queste ore da Tuttoscuola, ci dice che al Nord all’interruzione del percorso scolastico corrisponde una maggiore occupazione, anche se si deve pensare a come incrementare le competenze di fronte ad un mondo del lavoro che progredisce rapidamente, mentre nel Meridione aumentano gli abbandoni e i disoccupati. Le stesse zone dove il tempo pieno viene svolto da meno del 10% degli alunni. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che in Italia per combattere l’alto tasso di dispersione scolastica, si continua a parlare di orientamento da migliorare. Senza però cogliere l’essenza del problema.
Ecco la lista di provvedimenti urgenti che occorrerebbe attuare: il supporto agli agenti culturali che operano nei territori, il sostegno sociale necessario a supportare i giovani che presentano difficoltà a scuola e appartenenti a famiglie non in grado di sostenerli; la maggiorazione degli organici, per le zone a rischio, facenti registrare un alto tasso dispersivo e di stranieri, anche utilizzando le decine di migliaia di precari abilitati e rimasti ingabbiati nelle graduatorie d’istituto anziché essere collocati nelle GaE; l’incremento del tempo scuola; l’anticipo dell’obbligo formativo a cinque anni di età anziché gli attuali sei; l'obbligo formativo a 18 anni; la creazione di servizi e supporti locali; l’incremento delle nuove tecnologie applicate alla didattica.