Per il mancato diritto allo studio degli alunni disabili, “la situazione che stiamo vivendo in Italia è paradossale” perché ogni anno la metà di loro cambia docente e gli insegnanti precari specializzati non sono assunti per l’applicazione di norme inadeguate e anacronistiche che nessuno si cura di cambiare: lo ha detto questa mattina il professor Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, parlando in diretta su Rai Radio Uno nel corso della trasmissione “Tutti in classe”.
Secondo il sindacalista autonomo, gli oltre 110 mila posti vacanti e altrettanti supplenti annuali con cui è partito l’anno scolastico sono tutti sulla coscienza di chi governa i nostri 8 mila istituti autonomi: se gli studenti non hanno insegnanti in cattedra, non è colpa dei docenti, perché in Italia ci sono 150 mila precari tutti abilitati, molti specializzati su sostegno, ai quali però dal 2012 non è più consentito essere reclutati a tempo determinato o entrare di ruolo dalle graduatorie permanenti trasformate ad esaurimento. È possibile riascoltare la trasmissione integrale Tutti in classe, andata in onda stamattina, cliccando al seguente link.
Studenti senza insegnanti o con docenti di materie diverse, precari storici al Nord mai assunti in ruolo, dirigenti al Sud senza organici, manca anche il personale ATA. Per il leader del giovane sindacato due sono gli interventi urgenti, al fine di garantire la continuità didattica e il regolare avvio dell’anno scolastico: la riapertura delle graduatorie permanenti al personale abilitato e la trasformazione di tutti i posti da organico di fatto in diritto, compresi quelli in deroga sul sostegno. È possibile riascoltare la trasmissione integrale al seguente link cliccando sul podcast della trasmissione andata in onda oggi 1° ottobre.
Nella manovra di bilancio, accanto al reddito di cittadinanza e a quota 100, Anief chiede di trovare subito altri 4 miliardi per non perdere i mini-aumenti in busta paga appena ricevuti dagli Statali che percepiscono fino a 26 mila euro. E complessivamente 30 miliardi per allineare tutti gli stipendi pubblici all'inflazione, cresciuta di 20 punti negli ultimi dodici anni. Secondo il presidente nazionale, Marcello Pacifico, non ci si può preoccupare soltanto di chi non lavora o di chi accede alla pensione sociale. Stiamo parlando di buste paga nette sui 1.500 euro e in media per loro l’assegno di pensione potrebbe non superare i 750-800 euro: una somma simile a quella che oggi, attraverso il reddito di cittadinanza, si vuole destinare a chi non ha lavorato.
Con il Documento di economia e finanza approvato dal CdM, il Governo intende cambiare la formazione iniziale dei docenti di sostegno, definendo degli indicatori per misurare la qualità dei processi di inclusione in ogni istituto; attuare la revisione del sistema di selezione-formazione iniziale; affrontare il problema dei trasferimenti del personale di ruolo che oggi compromette la continuità didattica danneggiando gli alunni; aggiornare la formazione in servizio del personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
Per il sindacato Anief, le disposizioni previste rappresentano solo una piccola parte di quelle da attuare. Nelle prossime settimane, sarà importante migliorare le norme già presenti e introdurne delle nuove, attraverso emendamenti alla Legge di Stabilità 2019 che garantiscano la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto. Ma anche riaprendo le GaA, riconducendo a un anno il Fit e stabilizzando il personale con 36 mesi di servizio su posti vacanti, riconoscendo la card al personale Ata, introducendo organici differenziati in base alle esigenze del territorio oltre al tempo pieno e al potenziamento al Sud, garantendo infine il diritto alla famiglia per i lavoratori di ruolo.