È tempo di pensare alla ripartenza della scuola ed è ovvio pensare alle priorità; rispetto alla supplentite, il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha detto che “la situazione precarietà è davvero tragica, anche per via di alcune scelte sbagliate fatte in passato in sede europea.
Importante ripristinare le 3 ore tagliate nel 2015 come tempo scuola
Il presidente dell’Anief, il prof. Marcello Pacifico, torna a occuparsi della proposta di un’apertura posticipata delle scuole a ottobre per permettere di adeguare il calendario didattico all’innalzamento climatico, di cui si parla sempre più. Il leader dell’Anief è stato intervistato in questi giorni dalla stampa nazionale e specializzata e ha spiegato la sua idea di scuola che dovrebbe sempre più adattarsi ai mutamente sociali (come nel caso della riforma Ius Scholae) e climatici in questo caso.
Il sindacato rappresentativo Anief comunica che per pochi giorni sarà possibile presentare domanda in altre province per ottenere il ruolo sul sostegno attraverso la mini call veloce. Le domande dovranno essere inoltrate da venerdì 23 agosto 2024 (ore 14.00) a lunedì 26 agosto (ore 13.59).
Come riporta la stampa nazionale, dal “5 al 16 settembre suona la prima campanella. Per i sindacati si supereranno le 250mila supplenze. In affanno anche con il personale Ata”. Il calendario di inizio anno regione per regione accende l’allarme sul rischio per le segreterie di andare in tilt a causa del grosso numero di precari.
“Fra 10 anni la popolazione italiana scenderà sotto i 45 milioni di abitanti, nel frattempo abbiamo più del 10% di alunni alloglotti iscritti nelle nostre scuole, percentuale che si può stimare del 25% rispetto alla scuola dell'obbligo. Nella scuola insegniamo i valori della cittadinanza italiana trasversalmente in tutte le materie e ci sforziamo di apparire e costruire una comunità educata secondo i nostri valori. Sarebbe opportuno prevedere la cittadinanza già per chi ha seguito la scuola dell'obbligo perché non è la nascita o la lingua che dà diritto di cittadinanza di un Paese ma la cultura che insegniamo nelle nostre scuole”: è questo il pensiero del leader dell’Anief, giovane associazione sindacale rappresentativa sempre dalla parte di chi vuole far valere i propri diritti.