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(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "La didattica in presenza si garantisce certamente potenziando i mezzi di trasporto e mettendo in pratica le regole sulla sicurezza negli istituti che noi stessi abbiamo sottoscritto nell'accordo nazionale. Tuttavia, rimane indispensabile provvedere ad aumentare il numero di classi, quindi di plessi e di scuole, reintroducendo i 15mila plessi chiusi del dimensionamento del 2008. Inoltre, bisogna ridurre la quantità massima di alunni per classe prevista da quelle stesse norme, perché in tempo di Covid, ma pure quando sarà finita la pandemia, non possono convivere in un'aula di meno di 50 metri quadrati 30 e più studenti, più il docente e non di rado un altro in compresenza e pure il collega di sostegno. Si approfitti del calo demografico, che continuerà a scendere nei prossimi anni, per centrare questi obiettivi, arrivando a 15-18 alunni per classe. Stavolta le risorse per farlo ci sono: sono quelle del Recovery plan. Manca però la volontà politica". A dirlo è Marcello Pacifico, leader di Anief, dopo l'incontro tra governo-Regioni ed Enti locali dedicato in particolare al trasporto e alla ripresa delle scuole a settembre. (ANSA).

Oggi pomeriggio, a partire dalle 14.30, Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, interverrà su Orizzonte Scuola Tv per parlare di assunzione dei precari e vincolo quinquennale. Infatti, la scuola è a “un bivio tra Decreto Sostegni bis e Patto per la scuola”. Di questo e di molto altro si parlerà “nell’approfondimento giornalistico di Orizzonte Scuola”. Interverranno il “presidente di Anief, Marcello Pacifico, la responsabile del dipartimento ‘Precari’ della Flc Cgil, Manuela Pascarella, e il senatore del Partito Democratico Francesco Verducci”.
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Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i bandi per la procedura di selezione per la copertura di posti di personale docente, personale ATA e Dirigente scolastico da destinare all'estero, dall'anno scolastico 2021-2022. Domande dal 1 al 21 giugno 2021.
Il 21 maggio 2021 sono stati pubblicati i bandi di concorso per per la procedura di selezione per la copertura di posti di personale docente e personale ATA, oltre che per la copertura di posti di dirigente scolastico per le aree linguistiche francese, spagnolo e tedesco da destinare all'estero, dall'anno scolastico 2021-2022.
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Comunicazione della Direzione Generale: si comunica che all’Albo Pretorio di questo Ufficio Scolastico Regionale è stato pubblicato l’Avviso per la selezione per soli titoli del Coordinatore regionale di Educazione Motoria, Fisica
e Sportiva presso l’USR Veneto – anno scolastico 2021/2022.

Le domande per la selezione dovranno pervenire all’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto esclusivamente con l’invio entro il 31 maggio 2021 da un indirizzo di posta elettronica certificata al seguente indirizzo pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Avviso prot. AOODRVE n. 9317 del 24-05-2021 e Albo n. 103/2021


Sulla fase transitoria del reclutamento dei docenti precari della scuola, prevista dal Decreto Sostegni-bis approvato dal Governo, il Parlamento deve intervenire per cambiare il testo: a chiederlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista a Italia Oggi. “Va bene l’assunzione da Gps, però va attuata da tutte le graduatorie, non solo dalla prima, quindi anche dalla seconda fascia. Noi vorremmo, in pratica, che anche la terza fascia GI, che ora a livello provinciale è la seconda fascia Gps, fosse utile a questo scopo. E poi non si possono mettere dei ‘paletti’: perché per essere individuati come candidati per l’immissione in ruolo bisogna avere 36 mesi di servizio? E perché solo nella scuola statale?”, ha chiesto il sindacalista. Pacifico ha anche contestato la mancata considerazione, ai fini dell’individuazione per l’assunzione in ruolo, per diversi profili di precariato.
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Sui trasferimenti del personale scolastico, il Decreto Sostegni bis approvato dal Consiglio dei Ministri non ha portato la novità che chiedevano le organizzazioni sindacali: niente assegnazioni provvisorie nell’anno scolastico 2021/22 e solo una riduzione del vincolo sulla sede di assunzione da cinque a tre anni. Il Decreto dovrà adesso seguire l’iter parlamentare e potranno dunque essere apportate delle modifiche, ma di base la volontà politica di trovare una soluzione immediata alla problematica non è emersa, scrive Orizzonte Scuola.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si rivolge proprio a quei politici che non hanno dato seguito agli emendamenti promossi dal giovane sindacato: “Il vincolo quinquennale non ha motivo di esistere in periodi non di emergenza, figuriamoci ora con il Covid19. Va bene la decisione di sopprimere il vincolo quinquennale sulla mobilità voluto con la Legge 145/2018, ma non è soddisfacente averlo portato a tre anni. Chiedevamo, alla luce della pandemia e dell’esigenza di operare in sicurezza, limitando al massimo gli spostamenti per raggiungere le proprie famiglie, una deroga già da quest'anno, attraverso l'assegnazione provvisoria o l'utilizzazione annuale. Stiamo al lavoro, con nuovi emendamenti da proporre in sede di conversione del decreto, per presentare un nuovo emendamento al decreto legge, per cancellare questo insensato divieto al riavvicinamento alla famiglia, introducendo almeno la possibilità perla deroga alla mobilità annuale, come pure per estendere l’immissione in ruolo da Gps ai precari della seconda fascia con tre anni di servizio”.
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“Con il Decreto Sostegni bis finalmente oggi si recluta da Graduatorie provinciali per le supplenze. Ma la norma si deve corregge. Questo provvedimento deve cambiare: assumere solo da prima fascia è sbagliato, non risolve il problema. Bisogna poi andare oltre le supplenze solo nelle statali. E non va bene l’esame dopo l’anno di prova”. A dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso della diretta dal proprio profilo Facebook. Il sindacalista ha ricordato che l’ultima volta che si era deciso di immettere in ruolo con una modalità simile era il 2012: “accadde – ha detto Pacifico – con un emendamento che riapriva le GaE proprio su proposta dell’Anief. Noi abbiamo sempre detto di riaprirle, ora si chiamano Gps. Ma noi avevamo detto anche di aprire alla tre fasce per il ruolo. Bisognava dare accesso almeno alla seconda, perché i precari vanno chiamati tutti per i ruoli”.
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In vista del nuovo anno scolastico, da avviare nella massima sicurezza, diventa imprescindibile revisionare gli organici del personale scolastico, ripristinare i plessi scolastici cancellati e ridurre il rapporto alunni-docenti: a sostenerlo sono Cisal e Anief, che – all’indomani del Patto per la Scuola sottoscritto a Palazzo Chigi - hanno presentato specifici emendamenti al decreto legge n. 59 del 6 maggio scorso sulle “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, già fatti pervenire alla V Commissione del Senato. L’obiettivo è quello di arrivare alla “riduzione del numero di alunni per classe e per istituzioni scolastiche, a partire dal prossimo anno scolastico, alla luce dell'andamento demografico della popolazione, finalizzato le risorse per migliorare il servizio e favorire la diffusione del tempo pieno" Le risorse serviranno anche, a regime, a finanziare quanto previsto per le scuole normodimensionate ai sensi del comma 978 dell'articolo 1 della legge 178/2020.

Marcello Pacifico ricorda, come è stato detto anche alla Conferenza Stato-Regioni, che se si vuole tornare a scuola tutti in presenze e in sicurezza “è importante rivedere il rapporto alunni-classi, alunni-plessi scolastici, alunni-insegnanti: è la chiave per sconfiggere il grande male della dispersione scolastica, acuito con la pandemia. Anche nella scuola dell’infanzia, le famiglie hanno portato sempre meno i loro bambini a scuola, ma il problema riguarda tutti, anche la scuola superiore dove il tasso di abbandono è aumentato. Solo con gli organici differenziati e riducendo il numero di alunni per classe si può mettere il docente nella possibilità, in concerto con le azioni di recupero, di incidere sul progetto di crescita degli apprendimenti di ogni studente, a partire da quelli che hanno più difficoltà. Ecco a cosa serve il miliardo che ora chiediamo”.
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Scarica e invia la diffida predisposta da ANIEF per interrompere la prescrizione quinquennale e richiedere, per ogni anno di servizio, la carta di 500 euro per la formazione e l’aggiornamento introdotta cinque anni fa. In attesa che sia sollevata questione di legittimità comunitaria dopo i ricorsi presentati al tribunale amministrativo, il giovane sindacato apre le pre-adesioni gratuite per aderire al ricorso al giudice del lavoro. Preadesioni sul portale ANIEF.

Marcello Pacifico (ANIEF): oggi più che mai, dopo mesi di didattica a distanza, appare più che mai irragionevole oltre che discriminatoria la norma (legge 107/2015) che mette a disposizione del solo personale docente di ruolo la Carta. Un insegnante su quattro, infatti, è stato chiamato su cattedre al termine delle attività didattiche o in supplenza annuale in questi cinque anni. Il nostro ufficio legale è più che convinto che, come per le questioni relative al trattamento economico del personale precario, anche questa debba essere scrutinata dalla Corte di Giustizia Europea per la evidente violazione della Direttiva 1999/70/CE.
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È alle battute finali nell’Aula della Camera il voto definitivo per la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno connesse all'emergenza da Covid-19 riassunti nel testo A.C. 3099: ieri la stessa Camera aveva votato la questione di fiducia posta dal Governo sul provvedimento. Per il settore della Scuola si va verso la conferma di alcune disposizioni, come l’acquisto di dispositivi di igiene e protezione legati all’emergenza pandemica, l’agevolazione della somministrazione del vaccino anti-Covid-19 al personale e lo stanziamento di somme per la scuola d’estate. Cliccare qui per visionare gli emendamenti suggeriti dal sindacato Anief
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Con la fine dell’anno scolastico torna di attualità il problema dei tanti insegnanti “immobilizzati" nel loro ruolo e senza prospettiva alcuna di svolgere altro pur essendo in possesso dei titoli per poterlo fare: a ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief. "Si tratta – ha detto in una video-intervista all’agenzia Teleborsa - di quei docenti che hanno dei titoli per poter passare di ruolo o per passare dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di primo o secondo grado o da una materia all'altra, ma non lo possono fare perché non gli viene data l'opportunità di conseguire nuove abilitazioni, possibilità che il Testo Unico del 1994 prevedeva e che invece in questi ultimi anni non è stata più concessa".
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A seguito dell'introduzione del Piano Scuola Estate 2021 in cui sono state previste linee di finanziamento alle istituzioni scolastiche, il Ministero dell'Istruzione fornisce le prime istruzioni operative.
Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato la nota n. 11653 del 14 maggio 2021 in cui ha fornito le prime istruzioni operative rispetto all’utilizzo delle risorse rese disponibili alle Istituzioni scolastiche per la realizzazione del Piano Scuola Estate 2021.
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L’effetto della denatalità certificata in questi giorni dall’Istat avrà conseguenze pesanti sulla scuola. Perché l’onda lunga della riduzione di nascite sta portando a un numero progressivamente in calo di iscrizioni degli alunni: ogni anno, ci dicono gli statistici, si perdono oramai oltre 50mila iscritti. La perdita di allievi, particolarmente forte alle superiori, è descritta anche negli allegati al Recovery Plan inviati a Bruxelles nelle scorse settimane, che proietta la situazione ai prossimi tre lustri, al termine dei quali si prevede una perdita di 1,1 milioni di alunni iscritti.

Secondo il sindacato è un’occasione unica per abbattere finalmente classi pollaio e numeri eccessivi di discenti nelle aule: “Per realizzare il progetto – specifica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorre procedere a livello normativo, cancellando i ‘tetti’ Gelmini-Tremonti che hanno di fatto legalizzato 20mila classi pollaio, con 30 alunni, ma anche un numero altissimo di raggruppamenti ben oltre i 20 allievi per classe in presenza di disabili certificati. Ecco perché servono nuove regole che prevedano non oltre 15 alunni per classe. Al massimo 18. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire una maggiore efficacia dell’apprendimento, tornando a livelli eccelsi di apprendimento e riducendo gli attuali gravi gap territoriali, ma anche le condizioni di sicurezza: a questo scopo, si dovranno anche creare almeno 15mila nuovi plessi, così da favorire quel distanziamento che, soprattutto alle superiori, nell’ultimo anno si è purtroppo potuto attuare solo alternando didattica in presenza e a distanza. Parallelamente, infine, bisognerà trasformare tutti i posti dall’organico di fatto a quello diritto, assegnandoli d’ora in poi in base alle esigenze e non ai meri numeri di iscritti. A nessuno venga in mente di ridurne il numero, sarebbe un suicidio”.
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Comunicato integrale.

L’Italia è uno dei paesi europei dove più che altrove gli insegnanti necessitano di un’anzianità di servizio significativa per ottenere degli aumenti salariali. E pure ridicoli. Lo dice la ricerca “Stipendi di insegnanti e capi di istituto in Europa” contenente la traduzione parziale del rapporto della Rete Eurydice ‘Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2018/19‘ sugli stipendi degli insegnanti e dei capi di istituto nelle scuole pubbliche dal livello preprimario al livello secondario dei 27 paesi UE. Mettendo a confronto gli stipendi tabellari iniziali e le prospettive di aumento durante la carriera sia dei docenti, è emerso che il massimo “salto” stipendiale di un docente rimane limitato circa al 50% di incremento rispetto a quello iniziale: da una scheda descrittiva nazionale prodotta dall’organismo UE risulta che in Italia un maestro della primaria parte con uno compenso lordo annuo iniziale di 23.993 euro dopo 35 anni arriva a 38.596 euro; per un docente della scuola superiore si va da 25.829 a 40.338 euro lordi.

Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta con estrema amarezza i dati Eurydice, ma guarda anche con fiducia al futuro prossimo: “I docenti italiani pagano oltremodo la politica dei blocchi stipendiali introdotta da diversi anni. E anche i paletti che ne impediscono gli incrementi automatici agganciati almeno al costo della vita, tanto che l’aumento di tre anni fa del 3,48%, giunto dopo quasi un decennio di stasi, ha solo scalfito l’inflazione nel frattempo cresciuta anche di due cifre. A questo punto, però, bisogna voltare pagine. Per questo motivo, nel nuovo contratto, già finanziato per dare 100 euro a tutto il personale, abbiamo chiesto al Governo di reperire le risorse aggiuntive per riconoscere anche l'indennità di rischio biologico e di burnout, oltre che l'indennità per i trasferimenti di sede, nonché quella di incarico del personale precario che oggi è riconosciuta solo se si fa ricorso in Tribunale. Va quindi reintrodotto lo scaglione 0-3 anni, svenduto da altri sindacati, come pure fissate contrattualmente delle forme di carriera, alcune delle quali già previste ma mai adottate”.
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L’effetto della denatalità certificata in questi giorni dall’Istat avrà conseguenze pesanti sulla scuola. Perché l’onda lunga della riduzione di nascite sta portando a un numero progressivamente in calo di iscrizioni degli alunni: ogni anno, ci dicono gli statistici, si perdono oramai oltre 50mila iscritti. La perdita di allievi, particolarmente forte alle superiori, è descritta anche negli allegati al Recovery Plan inviati a Bruxelles nelle scorse settimane, che proietta la situazione ai prossimi tre lustri, al termine dei quali si prevede una perdita di 1,1 milioni di alunni iscritti.

Secondo il sindacato è un’occasione unica per abbattere finalmente classi pollaio e numeri eccessivi di discenti nelle aule: “Per realizzare il progetto – specifica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorre procedere a livello normativo, cancellando i ‘tetti’ Gelmini-Tremonti che hanno di fatto legalizzato 20mila classi pollaio, con 30 alunni, ma anche un numero altissimo di raggruppamenti ben oltre i 20 allievi per classe in presenza di disabili certificati. Ecco perché servono nuove regole che prevedano non oltre 15 alunni per classe. Al massimo 18. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire una maggiore efficacia dell’apprendimento, tornando a livelli eccelsi di apprendimento e riducendo gli attuali gravi gap territoriali, ma anche le condizioni di sicurezza: a questo scopo, si dovranno anche creare almeno 15mila nuovi plessi, così da favorire quel distanziamento che, soprattutto alle superiori, nell’ultimo anno si è purtroppo potuto attuare solo alternando didattica in presenza e a distanza. Parallelamente, infine, bisognerà trasformare tutti i posti dall’organico di fatto a quello diritto, assegnandoli d’ora in poi in base alle esigenze e non ai meri numeri di iscritti. A nessuno venga in mente di ridurne il numero, sarebbe un suicidio”.
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