L’effetto della denatalità certificata in questi giorni dall’Istat avrà conseguenze pesanti sulla scuola. Perché l’onda lunga della riduzione di nascite sta portando a un numero progressivamente in calo di iscrizioni degli alunni: ogni anno, ci dicono gli statistici, si perdono oramai oltre 50mila iscritti. La perdita di allievi, particolarmente forte alle superiori, è descritta anche negli allegati al Recovery Plan inviati a Bruxelles nelle scorse settimane, che proietta la situazione ai prossimi tre lustri, al termine dei quali si prevede una perdita di 1,1 milioni di alunni iscritti.
Secondo il sindacato è un’occasione unica per abbattere finalmente classi pollaio e numeri eccessivi di discenti nelle aule: “Per realizzare il progetto – specifica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorre procedere a livello normativo, cancellando i ‘tetti’ Gelmini-Tremonti che hanno di fatto legalizzato 20mila classi pollaio, con 30 alunni, ma anche un numero altissimo di raggruppamenti ben oltre i 20 allievi per classe in presenza di disabili certificati. Ecco perché servono nuove regole che prevedano non oltre 15 alunni per classe. Al massimo 18. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire una maggiore efficacia dell’apprendimento, tornando a livelli eccelsi di apprendimento e riducendo gli attuali gravi gap territoriali, ma anche le condizioni di sicurezza: a questo scopo, si dovranno anche creare almeno 15mila nuovi plessi, così da favorire quel distanziamento che, soprattutto alle superiori, nell’ultimo anno si è purtroppo potuto attuare solo alternando didattica in presenza e a distanza. Parallelamente, infine, bisognerà trasformare tutti i posti dall’organico di fatto a quello diritto, assegnandoli d’ora in poi in base alle esigenze e non ai meri numeri di iscritti. A nessuno venga in mente di ridurne il numero, sarebbe un suicidio”.
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Anief Veneto in collaborazione con la segreteria nazionale ANIEF organizza un incontro telematico in diretta Facebook per il giorno 17 maggio dalle ore 17.00 alle 18.30 sul tema “Disabilità e Nuovo PEI (Piano educativo individuale) progresso o arretramento sociale?”
Il Ministero dell'Istruzione trasmette le tabelle inerenti la ripartizione regionale delle dotazioni organiche per l'anno scolastico 2021-2022.
È stata pubblicata la nota ministeriale n. 14196 del 6 maggio 2021 con le disposizioni concernenti la definizione dei criteri e dei parametri per la determinazione degli organici del personale amministrativo tecnico ed ausiliario. Oltre le indicazioni operative, nella nota vengono trasmessi lo schema di decreto interministeriale con le tabelle inerenti la ripartizione regionale delle dotazioni organiche.
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Convegno nazionale "Disabilità e nuovo PEI - Progresso o arretramento sociale"
17-5-21 dalle 17:00 alle 18:30.
Partecipa alla diretta.
Per informazioni e contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
045824304 dal lunedì al venerdì, 9:30-12:30 e 15:30-18:30
Marcello Pacifico (Anief) chiede al ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, l'apertura del tavolo urgente previsto dal Patto per la scuola. Bisogna assumere in ruolo gli insegnanti dalle graduatorie provinciali per le supplenze per titoli e servizi, dopo aver esaurito le graduatorie dei concorsi e le GaE. Serve una specifica indennità di incarico per i precari con 24 mesi di servizio, la parità di trattamento retributiva e giuridica nel prossimo CCNL, l'adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto.
Sono queste le richieste che il giovane sindacato, di recente divenuto rappresentativo, dopo aver visto accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali l'ennesima denuncia sullo sfruttamento del precariato scolastico da parte dello Stato italiano, rivolge al ministro dell’Istruzione.
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Evento online di ANIEF Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori
Oggi 11 maggio alle ore 17:00
“Percorso 0-6 anni, donne, diritti, uguaglianza, Europa:
La strada dell’opportunità passa dalla riforma del percorso 0-6 anni”
Saluti
Marcello Pacifico- Presidente Nazionale Sindacato scuola ANIEF
Interventi
On.le Alessandra Moretti Europarlamentare Socialisti Democratici
Antonella Elena Rossi Psicopedagogista- MIUR
Rita Fusinato- Presidente ANIEF Veneto
Coordina
Patrizio Del Prete – Vicepresidente ANIEF Veneto
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Dopo l’accordo di massima raggiunto venerdì scorso con il ministro Patrizio Bianchi, sul Patto per Scuola si attende nelle prossime ore il “visto” di Palazzo Chigi e del premier Mario Draghi: nel frattempo, cominciano a prendere consistenza i progetti per coprire la miriade di cattedre vuote, in vista del nuovo anno scolastico. Già domani è previsto il primo tavolo di confronto, proprio sul reclutamento, a partire da quello straordinario per evitare che settembre si trasformi in una “caccia” al docente senza precedenti.
Anief proporrà la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento al personale docente abilitato, ivi incluso quello con diploma magistrale o di insegnamento tecnico pratico; l’assunzione di tutto il personale idoneo e che comunque ha partecipato al concorso straordinario; l’utilizzo per le immissioni in ruolo delle graduatorie provinciali di istituto, le Gps, aggiornate ed includenti anche la terza fascia, laddove le GaE risultino esaurite; il passaggio di ruolo dei DSGA facenti funzione; la conversione a tempo indeterminato del personale precario, educativo ed amministrativo; l’assunzione di tutti gli idonei dell’ultimo concorso e un canale riservato per titoli per il personale di religione cattolica.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “A fronte di una situazione, scolastica e organizzativa, del tutto straordinaria servono risposte straordinarie. Ad iniziare dal reclutamento di chi permette ai nostri alunni di portare avanti il loro diritto allo studio durante la pandemia ma anche dopo. Abbiamo predisposto delle proposte chiare e semplici, peraltro adottate in passato in condizioni non certo difficili e numericamente critiche come quella che stiamo vivendo. Permettiamo di assumere quindi anche da Gps, come gli idonei e partecipanti del concorso straordinario, stabilizziamo tutte le figure professionali della scuola, anche il personale amministrativo ed educativo ed i facenti funzione Dsga, con titoli di studio adeguati e che hanno svolto almeno 24 mesi. Sul piatto va messa anche la posizione del Comitato europeo dei diritti sociali, che ha accolto il nostro reclamo collettivo sull’esclusione discriminatorie dei precari con titoli e servizi dalle graduatorie che portano al ruolo, in violazione della Carta sociale europea. Tutto fa confluire, quindi, verso la drastica riduzione dei posti vacanti, l’abbattimento della supplentite, per aprire così il nuovo anno scolastico con il personale in cattedra”.
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L'accordo tra ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e sindacati sul Patto per l’Istruzione è in dirittura d’arrivo: già in settimana dovrebbe partire il confronto per avere tutto il personale in servizio già il prossimo primo settembre, attraverso la gestione di una fase transitoria e la semplificazione delle attuali procedure concorsuali, per rispondere anche alla denuncia presentata dal giovane sindacato accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali.
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Sono state presentate dal Ministro dell'Istruzione le Linee programmatiche per la ripartenza della scuola.
Il 4 maggio 2021 il Ministro dell'Istruzione, il Prof. Patrizio Bianchi ha svolto alla Camera dei Deputati, presso le Commissioni VII (Cultura e Istruzione) riunite della Camera e del Senato la presentazione delle Linee programmatiche per la scuola.
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Un Piano per l’estate da 510 milioni di euro per consentire a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze (ad esempio Italiano, Matematica, Lingue), di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale.
Lo ha messo a punto il Ministero dell’Istruzione, guidato dal Ministro Patrizio Bianchi, con l’obiettivo di utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza. Le attività saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud.
Le risorse disponibili, le modalità di utilizzo e gli obiettivi del Piano sono stati illustrati oggi alle scuole con una nota operativa che rappresenta il primo tassello di un’attività di accompagnamento che vedrà il Ministero al fianco dei dirigenti, dei docenti, degli Istituti scolastici, delle studentesse e degli studenti, delle famiglie nelle prossime settimane e per tutta la durata delle attività estive. Un sito con la raccolta delle informazioni, un help desk dedicato alle scuole, una campagna informativa e partecipativa, anche sui social, con l’hashtag #lascuoladestate, saranno i principali strumenti a disposizione.
“La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia. È rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi”, sottolinea il Ministro Patrizio Bianchi. “L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità. Per questo abbiamo voluto un Piano di accompagnamento, un ponte tra quest'anno e il prossimo, un'occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità”.
Prosegue il Ministro: “Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo lavorando insieme ai territori, alle associazioni, promuovendo i Patti educativi di comunità. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di Istruzione, per dare vita ad una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale. Una scuola ‘affettuosa’, che sappia stare al fianco dei nostri bambini e ragazzi, che, partendo dai più fragili, sia punto di riferimento per tutta la comunità e le famiglie”.
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Subito una fase transitoria su assunzione dei precari e ridefinizione degli organici, il cui primo tavolo parte lunedì prossimo, segue l’impegno a ricercare risorse aggiuntive per valorizzare il personale nel prossimo contratto come richiesto nelle varie assemblee sindacali e a modificare le regole sulla mobilità. Dubbi invece sui possibili contratti pluriennali per garantire la continuità didattica.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “la supplentite si vince con la stabilizzazione di tutto il personale precario del sistema nazionale di istruzione, su tutti i posti vacanti in organico, con una specifica indennità nel contratto da aggiungere alla parità di trattamento salariale e giuridica”.
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Bocciato. L’attesa modifica al Decreto Sostegni per disapplicare il vincolo di cinque anni allo spostamento dei docenti immessi in ruolo dallo scorso settembre, attraverso almeno l’assegnazione provvisoria, non trova spazio nel maxiemendamento sostitutivo approvato ieri sera a larga maggioranza dall’Aula di Palazzo Madama. Il provvedimento per andare incontro a tanti docenti “ingabbiati” era stato inizialmente scartato, ma poi riammesso. Per poi dissolversi nel nulla proprio sul più bello, a seguito del dissenso delle Commissioni Bilancio e Finanze, pur avendo un ampio sostegno parlamentare e anche tra diversi componenti del Governo. Pure la richiesta a firma del senatore Antonio Iannone (FdI), suggerita dal sindacato Anief, per la riduzione da cinque a tre anni del vincolo sulla mobilità e sulla prossima assegnazione provvisoria, non trova posto nel testo.
“Nell’anno del Covid e del record di cattedre vacanti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci siamo ritrovati a combattere prima con la ritrosia dell’amministrazione scolastica e ora con la rigidità di una parte del Parlamento, che non vuole guardare in faccia le realtà pur di imporre delle logiche che non hanno motivo di esistere. A questo punto, di fronte alla mancata volontà politica di risolvere il problema, il sindacato agirà con ancora più convinzione nei tribunali. Ci impegniamo, inoltre, per fare in modo di agire nel nuovo contratto di lavoro, perché anche contrattualmente questo genere di vincoli illegittimi vengano rimossi”.
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Anief: basta utilizzare le attuali GPS, graduatorie provinciali per le supplenze estese anche alla terza fascia senza attendere un ulteriore anno. Bisogna ripristinare il doppio canale, non è una sanatoria ma un atto dovuto per migliaia di precari che lavorano ogni anno come supplenti dopo che il Comitato europeo dei diritti sociali ha accolto il nostro reclamo collettivo la scorsa estate e in presenza di quasi 70 mila cattedre che andranno vacanti il prossimo anno.
Anche la stampa nazionale traduce l’intervento di ieri del ministro dell’Istruzione, davanti alle Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato, come un’apertura verso l’assunzione dei precari con titoli ed esperienze. Solo che definisce questo scenario come una “sanatoria”: secondo Il Sole 24 Ore “adesso è ufficiale: per evitare di ritrovarsi anche a settembre 2021 con gli stessi 200mila supplenti del 2020 (se non di più), il governo sta pensando a una nuova sanatoria di precari”. Sul tavolo ci sarebbe un corso-concorso di un anno con assunzione nel 2022/23 a cui accedere in base ai titoli di servizio.
Anief ritiene necessario reclutare dalle Gps fin da adesso insieme a tutti gli idonei e partecipanti del concorso straordinario, bisogna pensare anche agli educatori e agli insegnanti di religione cattolica nonché al personale Ata e ai facenti funzione Dsga. Inutile pensare a un nuovo concorso per titoli il prossimo anno, così da lasciare ancora una volta migliaia di cattedre vacanti: “Chiamare però sanatoria l’attivazione di un concorso già organizzato in passato, senza un contesto di cattedre vacanti così grave e senza la pandemia in corso, appare quantomeno ingeneroso. Nessuno si è scandalizzato nel 1989 quando l’allora ministro della Pubblica Istruzione Sergio Mattarella, oggi Capo dello Stato, introdusse il doppio canale di reclutamento dei docenti, grazie alla Legge 417, che prevedeva la metà dei posti liberi da titolare da assegnare in ruolo da concorso ordinario, cioè per esami e titoli da bandire ogni tre anni, a l’altra metà da individuare con il concorso per soli titoli. Tantissimi insegnanti sono entrati di ruolo da quel canale e hanno fatto le fortune della scuola italiana, perché il loro valore professionale e le loro competenze le avevano dimostrate sul campo, dopo avere acquisito i titoli di studio necessari. Nessuno definì quella procedura una ‘sanatoria’, semplicemente perché non lo era. È bene che questo si sappia e che nessuna si permetta di fare altrettanto oggi che i concorsi si sono rivelato del tutto fallimentari”, conclude il presidente Anief.
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Anief Veneto, in collaborazione con la segreteria nazionale Anief, organizza un incontro telematico in diretta Facebook per il 6 maggio, dalle ore 17.00 alle 18.30 sul“Percorso 0-6 anni, Donne, Diritti, Uguaglianza, Europa: la strada dell’opportunità passa dalla riforma 0-6 anni”
Il Piano Scuola Estate 2021 accompagnerà le istituzioni scolastiche nell’organizzazione e gestione di iniziative per rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali di studentesse e studenti per recuperare la socialità almeno in parte perduta nel corso dell’emergenza sanitaria Covid 19 ed accompagnarli al nuovo anno scolastico 2021/22.
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