Il progetto del Miur per accogliere in estate i ragazzini che non partono in vacanza e combattere disagio e dispersione. Esperienze riuscite e interrogativi.
Le assegnazioni di sede riguardano le complesse fasi di mobilità su ambito territoriale. Da una prima analisi, risulta che vi sono dei docenti a cui sono stati assegnati fino a 350 punti: troppi per poter essere stati accumulati in una sola carriera, anche se di precario ventennale. Non regge, pertanto, la strenua difesa odierna del Ministro dell’Istruzione che ha dichiarato che l'algoritmo per i trasferimenti dei docenti è a posto e comunque ci sono tanti insegnanti che rientrano in Sicilia. Tutti i docenti che intendono far valere i propri diritti sul trasferimento imposto dal Miur senza le dovute informazioni ed il rispetto della normativa vigente sulla mobilità, possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Miur e Ministro continuano a mischiare le carte, perché invece di rendere noti i parametri con cui sono stati spostati i docenti, spiegando loro che è stato pedissequamente rispettato il contratto sulla mobilità, si preferisce ancora spostare l’attenzione su aspetti marginali. Non si possono trattare migliaia e migliaia di docenti dicendo loro che da sempre chi vuole fare questo mestiere si sposta al Nord. La differenza è che fino al 2015 si è fatto volontariamente e ad inizio carriera. Ora, invece hanno più di 40-50 anni e sono stati messi sotto ricatto, con le regole cambiate in corsa, contravvenendo ad un principio-base del pubblico impiego: l’equità di trattamento. Vogliamo vederci chiaro su ogni spostamento sospetto, invitando il docente, dopo la mancata conciliazione, a rivolgersi anche al Giudice del lavoro.
Dopo l'infinita serie di errori sull'attribuzione della sede/ambito ai docenti che hanno partecipato alla mobilità 2016, si abbatte sul MIUR anche la decisione del Tribunale del Lavoro di Cuneo, che, con un'ordinanza emanata ieri d'urgenza che dà piena ragione al nostro sindacato, ha dichiarato il diritto di una docente a “partecipare alle procedure di mobilità per l’anno scolastico 2016/2017 su tutti i posti vacanti dell’organico dell’autonomia e al riconoscimento, a tale fine, del servizio da ella prestato sul ruolo di sostegno precedentemente all’assunzione a tempo indeterminato” ordinando all’Amministrazione scolastica di adottare tutti gli atti conseguenti. Gli Avvocati Patrizia Gorgo, Ida Mendicino, Walter Miceli e Fabio Ganci ottengono una pronuncia esemplare che riconosce l'illegittimità del mancato riconoscimento del servizio pre-ruolo già prestato sul medesimo posto ai fini del superamento del quinquennio di permanenza su posti di sostegno prima di poter richiedere il trasferimento su posti di tipo curricolare.
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