Il divario formativo Nord-Sud e la dispersione scolastica concentrata negli istituti del Meridione esistono da 40 anni: se si eccettua un leggero incremento di competenze al termine della scuola primaria, l’autonomia degli istituti, prodotta negli anni Novanta e sancita con il D.P.R. n. 275/1999, non ha migliorato questo processo. Lo scrive oggi la rivista Tuttoscuola, attraverso un focus su quella regionalizzazione che oggi il Governo, su forte spinta della Lega, cerca di far diventare legge dello Stato, dopo che per oltre settant’anni se ne parla senza arrivare a soluzione per via dei profili di incostituzionalità e di discriminazione che un provvedimento di questo genere potrebbe contenere.
Marcello Pacifico (Anief):“Come potranno fare le regioni già oggi con minori risorse, servizi e strutture a trovare la forza, organizzativa e finanziaria, per allinearsi a quelle notoriamente più avanti da quando esiste la scuola pubblica in Italia? Chi spinge per l’autonomia differenziata deve rispondere con chiarezza a questa domanda, prima di dire che il Sud non perderà nulla rispetto all’attuale struttura formativa. Fino a quando non si chiarirà questo aspetto, noi rimaniamo del nostro parere, convinti che rivedere i parametri dei fondi assegnati dallo Stato e la loro redistribuzione tra le aree del Paese, affosserà di sicuro chi oggi è in ritardo. Il principio vale per la scuola, ma anche per la sanità e altri servizi che passerebbero alle regioni. Siamo davanti ad un pericolosissimo progetto di secessione mascherata che punta a disgregare l'unità d’Italia”.