Si comunica che la segreteria Nazionale Anief oggi giorno 09 maggio 2019 chiuderà alle ore 17:00
Si comunica che la segreteria Nazionale Anief oggi giorno 09 maggio 2019 chiuderà alle ore 17:00
Non solo i compiti dei docenti universitari, nonostante il loro Statuto giuridico unico, sono diversi da università a università, ma anche la progressione di anzianità è basata su criteri differenti a seconda dell'ateneo in cui matureranno lo scatto. Una deriva che bisogna arrestare. Pacifico (Anief): “Occorre restituire dignità e certezze ai docenti universitari”
L’Italia si conferma uno dei Paesi europei con meno laureati in assoluto, anche tra le nuove generazioni: la conferma arriva da Eurostat, che ha reso pubbliche le percentuale aggiornate nei Paesi Membri dell’Unione. Per la nostra Penisola, purtroppo, non proprio una gran bella figura, se è vero che, a fronte di una media europea del 40,7%, ha una laurea soltanto il 27,8% dei giovani in fascia d’età 30-34 anni. Peggio di noi fa soltanto la Romania, con una percentuale di giovani laureati pari al 24,6%. Nel Nord Europa, invece, si raggiungono casi di Paesi sopra il 50%, come l’Irlanda, che può vantare una media pari al 56,3%. Sul basso numero di “dottori” in Italia pesano i finanziamenti ridotti rispetto al Pil, il numero chiuso, il pessimo orientamento, l’alta dispersione di studenti, le tasse troppo alte, la mancanza di borse di studio, il ridimensionamento dei ricercatori e il taglio del numero di docenti.
Marcello Pacifico (Anief): Il problema è complessivo, perché il 20% degli italiani continua ad avere solo la terza media; inoltre, ogni anno oltre 100 mila alunni iniziano le superiori senza che arriveranno mai alla maturità e non è un caso se l’Italia ha il record di giovani Neet. Poi, anche l’Università è vittima della politica al risparmio sul fronte della formazione e della conoscenza: è una precisa scelta assecondata da tutti i Governi degli ultimi anni. Così oggi, rispetto al Prodotto interno lordo, spendiamo appena lo 0,9% contro l’1,2% della Germania, l’1,3% della Spagna, l’1,5% della Francia e poco meno del 2% dell’Inghilterra.
Il giovane sindacato risponde all’appello dei Cobas Scuola per una mobilitazione unitaria. Troppi annunci e poca concretezza nell’intesa fra governo e sindacati. Appuntamento davanti a Montecitorio. Pacifico, presidente Anief: “Chi crede nel nostro lavoro, non vuole la regionalizzazione, chiede stipendi adeguati e risposte diverse su carriera, reclutamento, mobilità stia al nostro fianco giorno 17”
Ieri sera è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che regolamenta il concorso per titoli ed esami per Infanzia e Primaria. Non ci sono novità sostanziali rispetto a ciò che era stato preannunciato. Non è richiesta esperienza pregressa presso le scuole e le assunzioni dovrebbero avvenire a partire da settembre 2020
L’accordo tra il Governo, sindacati e associazioni è ad un passo dal compimento: nell’emendamento al disegno di legge che l’esecutivo si appresterebbe a presentare alle parti sociali, infatti, non si ragiona più di salario minimo orario alternativo a quello contrattuale, ma si riconosce il valore generale rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali. Marcello Pacifico (Anief): Per il comparto pubblico non è applicabile. Per i lavoratori statali, l’obiettivo rimane quello di raddoppiare l’indennità di vacanza contrattuale e recuperare il gap sull’inflazione prodotto nell’ultimo decennio.
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