"Sono stati 45 mila gli alunni in meno tra il 2015 e il 2016 e a settembre prossimo se ne perderanno altri 70 mila. Questo gioco a ribasso non si arresterà, fino a toccare, dicono le stime, i 369 mila alunni in meno nei prossimi 5 anni. La discesa sarà maggiore al Sud. Ma invece di cercare risposte adeguate alle necessità, territorio per territorio, valorizzando finalmente la didattica e l'offerta formativa, si sta facendo di tutto per imporre la regionalizzazione". A dirlo è il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico, il quale annuncia che la volontà di opporsi all'autonomia differenziata, assieme al mancato rinnovo del contratto e la 'supplentite' in aumento, è alla base dello sciopero del prossimo 17 maggio, proclamato unitariamente dai sindacati. "La situazione è grave e lo sciopero vuole gridare che non si può riformare la scuola senza ascoltare chi ci lavora - afferma Pacifico - lo sciopero ci vede tutti uniti contro la regionalizzazione proposta, che non tiene conto di ciò che di fatto accade nelle scuole e neanche dell'Istruzione di tutti i cittadini italiani: dopo quasi 4 anni, per la prima volta, così come accadde per la Buona Scuola, la manifestazione vede tutti i rappresentanti dei lavoratori della scuola chiedere al governo di essere ascoltati". (ANSA).
Il Ministro Marco Bussetti ha recentemente dichiarato che il concorso per infanzia e primaria potrebbe essere pubblicato già nel mese di maggio. Sono 16mila i posti disponibili ed è sicuramente un concorso attesissimo, perché potranno accedervi anche coloro che non hanno maturato nessun servizio presso istituti scolastici. Si prevede pertanto una massiccia partecipazione
Basta, se il ministro dell’istruzione e il suo sottosegretario condividono la legge in discussione al Senato che obbliga il dirigente scolastico alle impronte digitali per la rilevazione delle presenze, farebbero meglio a dimettersi. Significa che non comprendono o hanno dimenticato cosa vuol dire amministrare scuole con dieci plessi e ottemperare a tutte le funzioni demandate. Udir va verso lo sciopero.
Ai microfoni di “Italia Stampa”, durante la trasmissione radiofonica Promossi e bocciati, il presidente nazionale Anief, prof Marcello Pacifico, ha rilasciato un’intervista che parte dal calo d’iscrizione, per poi toccare diversi punti controversi dell’istruzione pubblica italiana
Il presidente nazionale Udir, Marcello Pacifico, è stato intervistato ai microfoni di Italia Stampa, nella trasmissione radiofonica Promossi e bocciati. Affrontato il tema della sicurezza negli istituti italiani
Entra nel vivo la mobilità del personale scolastico, regolata quest’anno dal rinnovato contratto collettivo nazionale, valido per il prossimo triennio, e dalle ordinanze Miur che hanno scandito ufficialmente i tempi di presentazione delle domande: da alcuni giorni si è conclusa la fase più corposa delle domande, relativa ai docenti di ogni ordine e grado; da oggi, fino al 5 maggio, sarà la volta degli insegnanti di religione cattolica; dal 3 al 28 maggio prossimi toccherà agli educatori. Il personale Ata, invece, ha tempo fino al prossimo 26 aprile. Il sindacato, intanto, dice basta alle discriminazioni, attraverso degli emendamenti al ddl AS-1122, in questi giorni all’esame delle Commissioni del Senato: per Anief, bisogna finirla con l’obbligo di permanenza triennale nella sede di prima assegnazione; ma anche aprire all’adeguamento alla normativa comunitaria sui trasferimenti intercompartimentali, con il riconoscimento del servizio prestato nel ruolo precedente e della posizione stipendiale più favorevole
Con lo sciopero generale del 17 maggio sullo sfondo, il presidente nazionale dell’Anief va all’attacco: “Nell’attuale governo ritroviamo la stessa ostilità di quello di Renzi, poi caduto dopo la mobilitazione di 600mila persone. Serve una politica seria per affrontare il tema del precariato”. Tra le emergenze da affrontare, c’è quella dei troppi posti in deroga per gli insegnanti di sostegno: «Spesso le famiglie devono ricorrere al tribunale per avere attribuite le ore che spettano»
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