Il nostro Paese sotto la lente della Commissione di Bruxelles: sotto inchiesta, in particolare, sono finite la Legge 107/2015 e i suoi decreti attuativi sui concorsi riservati. Con tutto ciò che ne consegue a livello di giurisprudenza scolastica, già nel mirino della Cassazione. Il tutto si formalizza proprio mentre il Decreto Dignità in discussione presso la Camera potrebbe portare al licenziamento di 50 mila insegnanti, senza risolvere il problema della precarietà ed essere dichiarato illegittimo.
Sotto l’analisi della Commissione UE, c’è innanzitutto il mancato risarcimento dovuto al personale di ruolo per l’abuso dei contratti a termine del personale scolastico durante le supplenze, ma anche le soluzioni disposte dalla legge 107/2017 in merito ai nuovi concorsi banditi per le sole scuole superiori, in assenza di ragione oggettive per evitare la reiterazione dei contratti a termine. L’art. 4 come innovato al Decreto Dignità estende il sistema dei concorsi riservati dalle superiori alla primaria, senza però dare una risposta chiara e immediata sugli organici, sul mantenimento in servizio del personale che ha superato l’anno di prova o di chi è stato chiamato a fare il supplente da anni attraverso lo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento. Il sindacato Anief, pertanto, rinnova il suo appello ai parlamentari: occorre riaprire le graduatorie ad esaurimento per tutto il personale abilitato. Altrimenti a settembre la Corte di Giustizia europea potrebbe dichiarare illegittimi anche i nuovi interventi delle nostre Camere nelle cause Motter e Rossato.
Leggi per intero l’Informazione sul seguito dato alla denuncia protocollata con il numero di riferimento CHAP (2013) 2870: clicca qui.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il decreto dignità, per non avere problemi rispetto all’Adunanza plenaria di fine 2017, riesce a scontentare chi non era inserito in graduatoria, perché laureato in Scienze della formazione primaria o abilitato con il TFA o il PAS o all’estero dopo il 2012 ed è stato escluso dal 50% delle immissioni in ruolo che hanno visto 230 mila insegnanti assunti a costo zero, con il raffreddamento della carriera, negli ultimi sei anni. Ma ha dell’incredibile la decisione presa, sempre per decreto, del cambio di cattedra annuale di 100 mila insegnanti che, invece di essere stabilizzati oggi, potrebbero essere licenziati a breve. Nelle prossime ore si voterà non un emendamento, ma il riconoscimento della dignità di chi ha servito lo Stato per anni e che ora vorrebbe rientrare nelle nostre classi con dignità. Al Parlamento italiano la possibilità di non essere ripreso ancora una volta dall’Europa.
La Suprema Corte, con l'Ordinanza n. 20015, nel cambiare orientamento sulla materia, condanna il Miur per palese violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/Ce e l'evidente discriminazione posta in essere nei confronti del personale precario con contratti inferiori all'annualità. Perde efficacia, anche se solo per i lavoratori che presentano ricorso, la Nota Miur del 17 dicembre 2012 che, nell’affidare al portale NoiPa il pagamento dei supplenti brevi e saltuari, aveva stabilito in modo illegittimo che “sia la retribuzione professionale docenti che il compenso individuale accessorio non competono ai supplenti brevi e saltuari”. Per gli ‘ermellini’, quindi, “una diversa interpretazione finirebbe per porre la disciplina contrattuale in contrasto con la richiamata clausola 4 tanto più che la tesi del Ministero, secondo cui la RPD è incompatibile con prestazioni di durata temporalmente limitata, contrasta con il chiaro tenore della disposizione che stabilisce le modalità di calcolo nell'ipotesi di periodi di servizio inferiori al mese”.
Si tratta di una conquista sindacale non indifferente, perché va a favore del personale supplente meno tutelato, in quanto la ‘Retribuzione professionale docente’ è prevista dal CCNL di comparto. Inoltre, è assoggettata ad una serie di ritenute previdenziali, con incidenza positiva diretta e continua quindi pure sul fondo pensione, sul fondo credito, sull’Irap e sul Trattamento di fine rapporto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il principio di diritto enunciato dalla Cassazione nell'Ordinanza n. 20015/2018 è chiaro e pone il via ad una nuova stagione di ricorsi per tutelare i precari meno protetti: l'art. 7 del CCNL 15.3.2001 per il personale del comparto scuola, interpretato alla luce del principio di non discriminazione sancito dalla clausola 4 dell'accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, attribuisce al comma 1 la Retribuzione Professionale Docenti a tutto il personale docente ed educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze. Per questo, invitiamo il personale che si è visto negare questo importante importo mensile ad avvalersi del supporto dei nostri avvocati per le dovute azioni legali, in modo da recuperare il maltolto”.
Alla luce di tutto questo, il sindacato Anief avvia i ricorsi gratuiti targati Anief per recuperare fino a 9 mila euro di arretrati: vale anche per il personale di ruolo relativamente agli anni di precariato svolti. Clicca qui per aderire subito ed evitare la prescrizione.
Eurosofia ha curato la preparazione per la prova preselettiva del Concorso a Dirigente Scolastico, con una metodologia vincente che ha consentito al 75% dei nostri iscritti di superare la prima fase del concorso.
Con il supporto della nostra equipe di formatori abbiamo già programmato ed attivato il nuovo corso per la preparazione alla prova scritta.
Il corso, sull’onda del precedente successo, sarà articolato in 10 incontri, in modalità webinar, da tre ore ciascuno.
Durante ogni incontro i corsisti risolveranno una prova (che verterà sulle materie d'esame di cui all'art. 10, comma 2, del decreto ministeriale), della durata di 150 minuti, articolata in cinque quesiti a risposta aperta e due quesiti in lingua inglese.
Il formatore consegnerà il compito e ciascun corsista, in maniera autonoma e comodamente da casa sua, potrà compilare la prova.
Il formatore, al termine, fornirà indicazioni e suggerimenti utili alla risoluzione del compito proposto durante ogni incontro.
Gli incontri saranno curati dal dott. Rosario Gianni Leone, ex Provveditore agli Studi di Palermo e di Trapani, che dal 1981 si occupa di formazione del personale docente ed amministrativo ed attualmente è professore a contratto presso l'Università di Palermo.
A supporto della preparazione specialistica, inoltre, Eurosofia propone anche webinar tematici per acquisire maggiori competenze nelle tecnologie informatiche e della comunicazione, nella Lingua inglese e francese
Modalità di svolgimento del corso di preparazione alla prova scritta
I 10 incontri, da 3 ore ciascuno in modalità webinar si svolgono in diretta secondo il calendario comunicato e, inoltre, la registrazione sarà disponibile e fruibile nella piattaforma elearning di Eurosofia.
Costi
□ 300 euro
□ 250 euro per soci ANIEF
Clicca qui per aderire subito ed evitare la prescrizione. Vale anche per il personale di ruolo relativamente agli anni di precariato.
La Corte di Cassazione ha finalmente chiarito la questione del diritto alla corresponsione della Retribuzione Professionale Docenti anche per il personale con supplenze brevi e saltuarie. Con l'Ordinanza n. 20015 dello scorso 27 luglio, infatti, La Suprema Corte condanna il Ministero dell'Istruzione evidenziando la violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/Ce e l'evidente discriminazione posta in essere nei confronti del personale precario con contratti inferiori all'annualità. Si parla di circa 160 Euro lorde per ogni mese di servizio, questo quanto negato dal Ministero dell'Istruzione ai docenti che hanno stipulato, nel corso degli anni, contratti di lavoro con il Miur per svolgere supplenze brevi e saltuarie in sostituzione di personale assente. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ora tutti i precari della scuola potranno rivendicare il pagamento della Retribuzione Professionale Docente mai corrisposta, ma prevista dal CCNL di comparto anche per loro aderendo gratuitamente alle azioni legali predisposte dal nostro sindacato.
Con una breve presentazione del vicepremier Luigi Di Maio, l’Aula di Montecitorio ha iniziato la discussione del primo vero atto legislativo del nuovo governo M5S-Lega. Tra i 400 emendamenti presentati dalle opposizioni, vi sono anche quelli per salvare la scuola, presentati da FdI, in perfetta linea con le richieste del giovane sindacato: le modifiche intendono riaprire le GaE a tutto il personale docente abilitato, incluse le diplomate magistrale in procinto di essere licenziate per via dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato di fine 2017, ma anche salvare i ruoli ed evitare il licenziamento, assumere sui posti finti in organico di fatto, far partecipare i ricorrenti 2011 al corso riservato per assumere nei ruoli i docenti meritevoli ed infine evitare il licenziamento dei 500 presidi assunti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Vedere accolta da più partiti la nostra proposta di riapertura delle GaE, di salvataggio dal licenziamento di migliaia e migliaia di maestri, di trasformare l’anacronistico e inutile organico di fatto in organico di diritto, oltre che rendere giustizia ai docenti esclusi in modo illegittimo dal concorso a preside, rappresenta per noi motivo di orgoglio. Perché conferma come la nostra lotta al fianco dei precari sia reale e trasversale ai movimenti politici. Certamente, qualora gli emendamenti non dovessero venire accolti dall’Aula della Camera, è chiaro che non ci fermeremo: i nostri interlocutori diventeranno i giudici, sempre a tutele della giustizia, del diritto, del bene delle nostre scuole e di cui vi opera.
La soluzione trovata dalla maggioranza nasconde la risoluzione del rapporto di lavoro di tantissimi docenti, anche già assunti a tempo indeterminato, con una inutile proroga fino al prossimo 30 giugno. Eppure, la situazione è ancora riparabile, se solo si approvasse, anche all’ultimo momento, l’apertura delle GaE a tutti abilitati, come del resto lo stesso Parlamento ha fatto sia nel 2008 che nel 2012. L’opportunità per farlo c’è ancora: è quella di dare il via libera all’emendamento presentato da MDP-LU al Decreto dignità, attraverso cui si chiede la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento, da allargare a tutti gli abilitati all’insegnamento: E una modifica analoga in queste ultime ore è stata presentata anche da Fratelli d’Italia.
All’ora di pranzo, a partire delle ore 14.00, in corrispondenza dell’inizio della discussione del decreto, il “Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati”, già in sciopero della fame dinanzi al Miur dal 28 aprile scorso, sempre per rivendicare l’inserimento nelle GaE e respingere qualsiasi altra soluzione, compresa quella dell’ennesimo concorso per andare ad esaminare delle competenze già abbondantemente verificate, avvierà un presidio proprio davanti a Montecitorio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Varare una norma che proroga di un anno la continuità didattica non ha senso. O questi docenti meritano di insegnare ai nostri figli oppure no. Va da sé che chi ha formato e scrutinato per anni i nostri alunni e in 6 mila casi ha già sottoscritto un contratto a tempo indeterminato, superando pure un anno di prova, in un Paese normale dovrebbe continuare a fare il suo lavoro con dignità. Ma l'Italia non sembra appartenere più a questi schemi, perché si varano dei provvedimenti legislativi che di dignitoso hanno solo il nome. A questo punto, se l’Aula non dovesse accogliere l’emendamento salva tutto chiesto a gran voce dall’Anief e presentato prima dal Pd e ora anche da Fratelli d’Italia, prevedendo l’accesso nelle GaE di tutti gli abilitati, la palla tornarà nei tribunali: ancora una volta, vivremo una stagione di ricorsi, perchè toccherà ai giudici subentrare al legislatore, per incapacità della politica di trovare le soluzioni idonee.
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