ROMA, 11 MAG - Il Garante Privacy ha inviato una richiesta di informazioni all'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi) in merito alla possibile integrazione dei test nel curriculum digitale degli studenti. Secondo numerose notizie stampa, infatti, i risultati delle prove Invalsi - spiega una nota dell'Autorità - entreranno a far parte del curriculum dello studente allegato al diploma di scuola superiore e contenuto nell'E-Portfolio presente sulla piattaforma ministeriale Unica. Nella richiesta di informazioni, il Garante evidenzia come la normativa sulla privacy, in considerazione della loro particolare "vulnerabilità", assicuri ai dati personali dei minori una specifica protezione, anche quando i trattamenti riguardano la valutazione del rendimento scolastico. Tra gli aspetti su cui Invalsi dovrà fornire, entro 20 giorni, riscontro al Garante, ci sono i presupposti normativi per inserire i risultati dei test nel curriculum dello studente e quali tipologie di prove, le finalità e la logica del trattamento. Per quanto riguarda l'eventuale effettuazione di trattamenti automatizzati ai fini di "profilazione e classificazione" degli studenti, l'Autorità ha richiesto di conoscere le misure adottate per assicurare la qualità dei dati e l'intervento umano nel processo decisionale. (ANSA).
L’Italia investe per l’Istruzione il 4,2% del suo PIL: una media decisamente inferiore a quella OCSE del 5,1%. E in molti paesi europei, come la Svezia e la Danimarca, la quota è significativamente più alta, spesso superiore al 6%. Lo scrive oggi la stampa specializzata riportando i dati aggiornati di investimento dei Paesi che costituiscono l’Ocse. “Il confronto – riporta Orizzonte Scuola - mostra che, mentre l’Italia ha punti di forza come un elevato tasso di partecipazione all’educazione della prima infanzia e una robusta partecipazione all’istruzione secondaria professionale, rimane indietro in termini di investimenti complessivi in istruzione e tassi di completamento per i percorsi tecnico-professionali rispetto alla media europea. Questo suggerisce la necessità di politiche mirate per migliorare l’efficienza degli investimenti in istruzione”.
Sull’aggiornamento delle Gps 2024/2026 per i docenti i tempi si stanno allungando in modo inatteso: siamo alla terza bozza e stavolta dovrebbe essere quella buona che porterà all’Ordinanza ministeriale: mercoledì 15 maggio i sindacati sono stati convocati al Ministero dellIstruzione e del Merito per un incontro di carattere politico. A chiedere il confronto è stata l’Anief, dopo avere preso visione, lo scorso 7 maggio, della modifiche ulteriori al testo.
Secondo il giovane sindacato il confronto con il Ministero è diventato necessario perché vorrebbe che fossero compresi nel Gps anche quanti sono oggi impegnati nei percorsi abilitanti e di specializzazione:per il sindacato la deroga rispetto al 30 giugno dovrebbe essere prevista per tutti quelli che sono iscritti all’VIII ciclo del Tfa sostegno e per gli idonei del VIII ciclo che prenderanno la specializzazione a ottobre. “Ben venga la deroga, ma deve valere per tutti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, inoltre abbiamo rilevato una disparità di trattamento rispetto alla tabella di valutazione di titoli. Ecco perché è necessario un confronto politico”.
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