L'Anief ottiene un soddisfacente successo presso il Tribunale Amministrativo per il Lazio a tutela dei diritti del personale precario che presta assistenza a familiare disabile in situazione di gravità. L'Avvocato Ida Mendicino, che con sempre grande professionalità ha patrocinato per il nostro sindacato i diritti di una docente precaria, ha ottenuto piena ragione presso il TAR con una sentenza che fa finalmente giustizia e censura il MIUR per aver violato il diritto all'assistenza delle persone con disabilità grave. Dichiarati illegittimi i Decreti Ministeriali annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento nella parte in cui non prevedono la possibilità di aggiornare la propria posizione anche riguardo all'intervenuto diritto alla precedenza nella scelta della sede in base all'art. 33, comma 5 della legge 104/1992 e, dunque, in qualità di lavoratore che assiste persona in situazione di disabilità grave. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo finalmente chiarito al MIUR che la tutela prevista dalla normativa di riferimento non è soltanto a beneficio del lavoratore ma, ancor prima, del suo familiare e che l'amministrazione ha agito contravvenendo la ratio stessa della norma ledendo palesemente il diritto del disabile a ricevere dal proprio familiare la necessaria assistenza morale e materiale”.
Durante le manifestazioni studentesche odierne, svolte in diverse città, contro la Legge 107/2015 e gli accordi sottoscritti con le aziende, tanti giovani hanno rivendicato, a ragione, di non voler diventare “schiavi” del lavoro, perché allo stato attuale a loro “resta soltanto la fregatura di lavorare gratuitamente e senza alcuna tutela”. La verità è che, a 15 mesi dall’approvazione della “Buona Scuola”, non c’è traccia del decreto sui diritti - doveri degli studenti lavoratori e sull'aggiornamento degli albi presso le Camere da Commercio. Tanto è vero che gli accordi e protocolli d'intesa sinora sottoscritti rimangono di numero ridotto. C’è poi un didattica, mentre risulta che spesso gli studenti svolgono queste attività in luogo delle ore curricolari.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): abbiamo chiesto più volte di intervenire con urgenza anche, chiedendo uno statuto dello studente-lavoratore. Tale statuto fornirebbe precise garanzie a chi svolge un percorso formativo in strutture non scolastiche. Tra gli emendamenti chiesti alla Legge di Stabilità, figura inoltre, l’introduzione del “Diritto” proprio nell’ambito della formazione prevista per l’alternanza scuola-lavoro del triennio finale delle superiori. Vanno anche attuate modifiche legislative, sia del Testo Unico sulla sicurezza, il D.L. 81 del 2008, sia dei piani sulla sicurezza delle scuole organizzatrici sia delle aziende ospitanti. La speranza è che il Governo abbia introdotto queste tutele per gli studenti almeno all’interno del decreto delegato di attuazione della riforma, specifico per la formazione in azienda. Parallelamente, sarebbe bene che si approvino delle norme che facciano decollare l’interesse delle aziende per la formazione dei giovani.
Il Premier: nella scuola ci sono 200mila precari e non puoi azzerare tutto e fare un concorso nuovo, con quelle persone hai assunto un’obbligazione. Vi sono, infatti, buone possibilità che le leggi delega della Buona Scuola slittino alla prossima estate, come chiesto pure dal Pd attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità già parzialmente accolto: in questo caso, si preannuncia un ulteriore anno di mancanza di candidati a coprire le 100mila supplenze annuali. Mentre ci sono decine di migliaia di docenti considerati “fantasmi” che hanno tutti i requisiti per coprirle ed essere immessi in ruolo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la piattaforma rivendicativa, che ha condotto alla giornata nazionale di protesta, è lunga e non bisogna illudersi. Ci sono temi, come il rinnovo contrattuale, su cui la guardia rimane altissima. Però, quello che arriva dal Presidente del Consiglio, non a caso il giorno dopo il nostro sciopero, è un segnale importante: attendiamo ora degli atti normativi concreti che nel caso dei precari della scuola si traducono nel collocare decine di migliaia di abilitati all’insegnamento – attraverso Tfa, Pas, corsi di Scienze della formazione primaria, all’estero e altro ancora – in quelle GaE sempre più orfane di supplenti.
Confermato in toto il diritto a partecipare al concorso a cattedra 2016 per i docenti in corso di conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento tramite i percorsi AFAM e PAS cui il MIUR aveva negato l'accesso non considerando che i ritardi nel conseguimento dell'abilitazione non dipendevano certo dalla volontà dei candidati. Il Consiglio di Stato, applicando i principi di parità di trattamento e tutela del legittimo affidamento, emana ordinanza di pieno accoglimento e dà ragione all'Avvocato Michele Speranza che, con estrema perizia, ha saputo patrocinare e tutelare i diritti dei nostri iscritti. I ricorrenti, ora, dovranno accedere alle prove suppletive che l'Anief sta chiedendo a gran voce per poter, finalmente, riparare alle numerose ingiustizie che il Ministero ha posto in essere con l'emanazione dei bandi del concorso 2016 proprio a discapito di molti lavoratori precari della scuola con anni di esperienza di insegnamento alle spalle.
Intervista al Presidente ANIEF Marcello Pacifico.
ROMA, 15 NOV - "Il Governo deve avere il coraggio di tornare alla mobilità gestita da graduatorie." Lo afferma l'Anief alla luce delle dichiarazioni del ministro Giannini che, in un'intervista, ha ammesso la possibilità di aggiustare il tiro sulla questione della chiamata degli insegnanti per competenze. "L'ammissione di Stefania Giannini apre nuovi scenari in vista del prossimo anno scolastico. Del resto - osserva il sindacato - ci sono stati casi eclatanti come i dirigenti che hanno chiesto video a figura intera o che hanno improvvisato un vero e proprio concorso, con tanto di interrogazione e valutazione. Tutte pratiche non previste dalle indicazioni ministeriali che, comunque, lasciavano troppi margini di discrezionalità". "Le parole del ministro - commenta il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - arrivano a ridosso della decisione del tribunale sui tanti ricorsi sulla questione presentati dal sindacato: se anche il titolare dell'Istruzione è arrivato a dire che occorre modificare la procedura, significa che le nostre rimostranze hanno almeno un fondo di verità. Siamo sempre più convinti che occorra mettere una pietra sopra a questa modalità di assegnazione dei docenti alle scuole e tornare alle graduatorie: quest'ultime non si formano a caso, ma sulla base del computo di titoli, aggiornamenti, progetti, abilitazioni, specializzazioni e servizio svolto. Anche al Miur lo hanno capito".
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