Palese disparità di trattamento nei confronti dei docenti precari e discriminazione, questo quanto emerge dalle 24 sentenze ottenute dall’ANIEF presso i Tribunali del Lavoro di Torino, Vercelli e Ivrea che vedono il Ministero dell’Istruzione soccombente per violazione di norme comunitarie nei confronti di 32 docenti precari cui non aveva mai riconosciuto il diritto alle progressioni di carriera e all’anzianità di servizio maturata in ragione dei tanti contratti a termine succedutisi nel corso degli anni. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi – che da anni tutelano con successo in tribunale i diritti dei lavoratori della scuola – ottengono la condanna del MIUR al pagamento di circa 150.000 Euro tra risarcimento danni e condanna alle spese di giudizio. Il rispetto dei diritti dei lavoratori precari e la loro immediata stabilizzazione sono alcuni dei punti-chiave dello sciopero nazionale organizzato dall'Anief per il prossimo 14 novembre con manifestazione a Roma presso Piazza Monte Citorio.
La rata per l'Ape volontaria potrà variare tra il 2% e il 5,5% per ogni anno di anticipo, a seconda della percentuale dell'assegno chiesta: il lavoratore che percepisce 2.200 euro lordi di pensione a 67 anni e mezzo e chiede di fruire del periodo massimo di anticipo, rispetto agli assurdi requisiti introdotti con la riforma Fornero, si troverebbe a restituire addirittura 430 euro mensili lordi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è un diritto del pensionato percepire un assegno di quiescenza corrispondente ai contributi versati. Chiedere a un cittadino che ha lavorato una vita di privarsi di così tanti soldi, sottratti da una pensione già penalizzata dal nuovo modello di calcolo retributivo, è una provocazione. Bisognava, invece, riconoscere l’elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, senza alcuna distinzione di ordine e grado, affinché tutta la categoria degli insegnanti – ad altissimo rischio burnout - possa fruire delle agevolazioni pensionistiche da lavoro usurante. La stessa possibilità che vuole essere data ai docenti d’infanzia, collocando la loro professione tra le logoranti, prevede comunque l’esborso di una differenza; inoltre, per loro, la soglia di contributi minimi versati è di 36 anni. Considerando il lungo periodo di precariato che si chiede ai docenti italiani, saranno molti quelli che non potranno accedere all’Ape 'social'. Lunedì 14 novembre sciopereremo e scenderemo in piazza a Roma anche per questo.
Dopo sette anni di blocco, con gli stipendi pubblici superati dall’inflazione del 16 per cento, ora il Governo si appresta a stanziare 1,48 miliardi di euro per il 2017 e 1,39 miliardi dal 2018: l’aumento netto per i dipendenti dello Stato sarà nella migliore delle ipotesi di appena 50 euro al mese quando, invece, ne servivano 300. Inoltre, si destinano 140 milioni di euro per il 2017 e 400 milioni dal 2018 per portare tra gli 11mila e i 25mila posti dall’organico di fatto a quello di diritto, pensando che il precariato scolastico possa essere superato con questa operazione che rappresenta un segnale incoraggiante ma, non di certo, la soluzione al problema.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le somme stanziate non sono in grado di coprire nemmeno il salario minimo per adeguare le buste paga al costo della vita, come certificato nelle scorse settimane dalla Corte dei Conti. Anche sulla trasformazione di alcune migliaia di posti in organico di diritto, ci troviamo dinanzi a numeri troppo bassi: pure quest’anno sono circa 100mila le cattedre assegnate e, pertanto, la riduzione prevista non muterebbe di molto la sostanza. Solo per il sostegno vi sono circa 38mila posti vacanti ma che continueranno ad andare a supplenza: questa legge di bilancio non ne prevede alcuna riduzione. Se il Governo aveva intenzione di migliorare la riforma della scuola, la Legge 107/15, possiamo dire che l’obiettivo è fallito.
Per questi e altri motivi, Anief invita tutti i lavoratori della scuola a scendere in piazza per i propri di diritti, a dire un secco “no” alla precarizzazione del lavoro, aderendo allo sciopero indetto per tutta la giornata e partecipando al presidio che si terrà a Roma il prossimo 14 novembre dalle 8.00 alle 13.00 davanti Montecitorio. Per ulteriori informazioni e per usufruire dei pullman gratuiti per raggiungere Roma, messi a disposizione dall'Anief, è necessario inviare un'e-mail entro il 7 novembre a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando la provincia di partenza, nome, cognome, numero cellulare e indirizzo e-mail.
ROMA, 4 NOV - "Beffa cosmica per il sostegno: spariscono pure le 5mila assunzioni annunciate". Lo denuncia l'Anief riferendosi alla manovra recentemente varata dal Governo. Nel testo della Legge di Bilancio presentato alla Camera, negli articoli 52 e 53, a proposito di stabilizzazione di posti - constata il sindacato - "si parla soltanto di accorpamento degli spezzoni di cattedra che prevede, quindi, una vera e propria 'aggregazione' degli spezzoni di orario, anche tra più scuole, fino a formare una cattedra o un posto intero". "Non c'è traccia, invece, della stabilizzazione dei posti di sostegno: 9 mila alunni disabili e le loro famiglie non avranno, pertanto, la stabilizzazione sperata. Vengono confermati in pieno, dunque, gli oltre 32mila posti precarizzati per legge la cui supplenza annuale al 30 giugno, malgrado si tratti di cattedre libere, obbliga 60 mila ragazzi disabili ad avere ogni anno docenti precari che, per gli effetti delle graduatorie, mutuano quasi costantemente". "Basta 'tira e molla' sul sostegno: decine di migliaia di posti in deroga costituiscono - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - un'emergenza formativa nazionale. Se si vuole uscire dalla "babele" sul sostegno, cui pure quest'anno abbiamo assistito, con tanti supplenti annuali ancora da nominare a novembre inoltrato, occorre dare seguito alla sentenza pilota n. 80/10 della Corte Costituzionale e superare i laccioli messi sull'art. 40, comma 1, della Legge 27 dicembre 1997 n. 449, in base al quale è possibile assumere insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto docenti-alunni". "Proprio a tutela dei diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie, per avere più docenti di sostegno, per l'adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto, oltre che per cancellare il vincolo quinquennale per i neo-assunti", Anief ha deciso di scioperare e indire un presidio davanti Montecitorio il prossimo 14 novembre. (ANSA).
Nel testo della Legge di Bilancio presentato alla Camera, negli articoli 52 e 53, a proposito di stabilizzazione di posti, si parla soltanto di accorpamento degli spezzoni di cattedra che prevede, quindi, una vera e propria ‘aggregazione’ degli spezzoni di orario, anche tra più scuole, fino a formare una cattedra o un posto intero. Non c’è traccia, invece, della stabilizzazione dei posti di sostegno: 9 mila alunni disabili e le loro famiglie non avranno, pertanto, la stabilizzazione sperata. Vengono confermati in pieno, dunque, gli oltre 32mila posti precarizzati per legge la cui supplenza annuale al 30 giugno, malgrado si tratti di cattedre libere, obbliga 60 mila ragazzi disabili ad avere ogni anno docenti precari che, per gli effetti delle graduatorie, mutuano quasi costantemente.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): basta ‘tira e molla’ sul sostegno: decine di migliaia di posti in deroga costituiscono un’emergenza formativa nazionale. Se si vuole uscire dalla “babele” sul sostegno, cui pure quest’anno abbiamo assistito, con tanti supplenti annuali ancora da nominare a novembre inoltrato, occorre dare seguito alla sentenza pilota n. 80/10 della Corte Costituzionale e superare i laccioli messi sull’art. 40, comma 1, della Legge 27 dicembre 1997 n. 449, in base al quale è possibile assumere insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto docenti-alunni.
Proprio a tutela dei diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie, per avere più docenti di sostegno, per l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, oltre che per cancellare il vincolo quinquennale per i neo-assunti, Anief ha deciso di scioperare e indire un presidio davanti Montecitorio il prossimo 14 novembre.
Non c'è pace per il Ministero dell'Istruzione quando in Tribunale deve scontrarsi con i legali Anief che scendono in campo a tutela dei diritti dei docenti abilitati illegittimamente esclusi dal Concorso a cattedra 2016. Il Consiglio di Stato bacchetta, infatti, il MIUR in sede cautelare e conferma le tesi sostenute dall'Anief a tutela dei diritti dei docenti in possesso di diploma magistrale a indirizzo sperimentale linguistico conseguito entro l'a.s. 2001/2002. Nuovamente confermata l'illegittimità della loro esclusione dal concorso 2016 e MIUR condannato, anche, al pagamento delle spese di giudizio. Marcello Pacifico: “Il MIUR adesso esegua gli ordini dei giudici. Intanto a Roma il 14 novembre noi ci mobiliteremo con uno sciopero e una manifestazione per richiedere a gran voce la tutela dei diritti di tutti i lavoratori della scuola bistrattati da anni”.
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