Ancora una volta, viene impedita la possibilità ai 55mila precari rimasti nelle Graduatorie ad esaurimento di spostarsi da una provincia all’altra dopo un triennio di purgatorio. Il risultato è che nei prossimi anni il Miur continuerà a chiamare come supplenti quei precari delle graduatorie d’Istituto che non vuole stabilizzare e quei laureati a cui intende impedire l’accesso al concorso a cattedra.
Marcello Pacifico, presidente Anief: il Parlamento avrebbe dovuto consentire l’aggiornamento annuale e l’inserimento dell’intero personale abilitato nelle ex-graduatorie permanenti, come già disposto vent’anni fa quando la scuola funzionava. Com’è possibile, infatti, da una parte impedire il trasferimento inter-provinciale dei precari, dopo una precisa sentenza della Corte Costituzionale e prevedere, invece, un piano straordinario di mobilità per il personale di ruolo? A volte, nell’approvare le norme di legge, basterebbe un po’ di logica, di razionalità e pure di buonsenso.