Sono 415 le sentenze che in tutta Italia solo a gennaio 2024 hanno fatto risarcire i ricorrenti Anief, per un valore pari a 1.073.671, 49 euro complessivi.
Sono 415 le sentenze che in tutta Italia solo a gennaio 2024 hanno fatto risarcire i ricorrenti Anief, per un valore pari a 1.073.671, 49 euro complessivi.
Presto partiranno i nuovi aggiornamenti sui percorsi abilitanti per i futuri insegnanti: lo anticipa oggi Il Sole 24 Ore, annunciando che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha finalmente accreditato 1.458 corsi proposti dalle istituzioni accademiche, Università e Afam, dopo la verifica dell’Anvur. L’agenzia nazionale di valutazione ha avuto modo di esaminare i 1.510 corsi di studio proposti arrivando ad approvare 1.144 attività formative universitarie e 314 gestite da Accademie e Conservatori, con sole 38 richieste bocciate. Si avvicina, dunque, l’avvio dei corsi nelle sedi che si sono candidate, con un totale, secondo il quotidiano economico, di circa 47.000 posti disponibili per i candidati docenti. Il via libera giunge a quasi due anni dal decreto 36/2022, legato al PNRR, una nuova normativa sull’abilitazione degli aspiranti docenti sta per entrare in che d’ora in poi per potere insegnare prevede l’obbligo di acquisire 60 crediti universitari o accademici (Cfu/Cfa), oltre alla laurea. L’Università con maggiori corsi in programma, ben 42, è la Ca’ Foscari di Venezia; seguono (con 40) gli atenei di Salerno e Messina. Il percorso, ricorda oggi Orizzonte Scuola, avrà un costo massimo di 2.500 euro (60 CFU), di non oltre 2.000 euro per i corsi da 30 CFU. La prova finale abilitante avrà un costo massimo di 150 euro.
In uscita ogni settimana la Rassegna stampa del Sindacato Anief, con le notizie più importanti degli ultimi giorni, e con l’agenda degli appuntamenti della settimana.
Dall’Istat sembrano arrivare buone notizie sugli stipendi dei docenti e del personale Ata. Ma non è così. A leggere l’ultima panoramica dei dati dell’Istituto di statistica sui contratti collettivi nazionali, redatta al termine del 2023, risulta che gli incrementi più significativi nell’anno hanno interessato il settore della scuola, con un +37%, seguito dai ministeri con un +33% e dal settore militare-difesa con un +29%. “Tali aumenti – spiegano i ricercatori - hanno influenzato positivamente l’indice delle retribuzioni, particolarmente nell’ambito della pubblica amministrazione, che ha registrato variazioni notevoli tanto su base congiunturale quanto tendenziale”. Solo che, precisa l’Anief per sgomberare il campo da possibili equivoci, non stiamo parlando di aumenti del 37% ma solo della percentuale assegnata alla scuola rispetto agli incrementi complessivi raggiunti all’Aran per tutta la PA. Senza dimenticare, spiega Orizzonte Scuola, che “a dicembre 2023, l’indice delle retribuzioni ha risentito in modo significativo dell’anticipo dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2024, destinato ai dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali, come stabilito dal D.L. 145”.
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