Sta arrivando a compimento la battaglia condotta da Anief per il reclutamento degli idr di ogni ordine e grado. Con il Decreto legge 126 del 2019, preceduto dall'Intesa del 11 gennaio 2024, n.1, il MIM è autorizzato a bandire un concorso ordinario per l'IRC, entro l'anno 2024, per coprire il 30% dei posti vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/2023 al 2024/2025. Lo stesso Decreto legge autorizza il MIM, contestualmente alla procedura ordinaria anche la procedura straordinaria, preceduta dal D.M. del 19 gennaio 2024, n.9, registrato dalla Corte dei Conti il 20 febbraio2024 al n. 372, per la copertura del 70 % dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico dal 2022/2023 al 2024/2025 fino al totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito.
Nella giornata di oggi ha si è tenuto un incontro relativo alle indicazioni operative sul pagamento del personale ATA PNRR e Agenda Sud e la semplificazione degli affidamenti delle Istituzioni Scolastiche ed Educative - Nota A.N.AC. del 27/02/2024 tra il Dipartimento risorse umane e finanziarie guidato dal dott. Jacopo Greco e le OO.SS del comparto istruzione e ricerca, alla presenza inoltre della Dott.ssa Simona Montesarchio responsabile dell’unità di missione PNRR.
Malgrado l’innegabile impegno del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sui pagamenti dei supplenti con contratto breve e saltuario continuano ad esserci problemi e ritardi inaccettabili: una docente ha raccontato a Fanpage.it che non ha ancora ricevuto ancora le retribuzioni spettanti per il lavoro svolto tra il 13 ottobre 2023 e lo scorso 29 febbraio, per un totale di circa 9mila euro. “Non ho ricevuto alcun stipendio, nemmeno la tredicesima mensilità. Mi rendo conto che la mia situazione è diversa da quella delle mie colleghe. Mio marito infatti ha un lavoro e ho due figli adolescenti. A differenza loro quindi ho altre entrate economiche. Ciò non toglie però il fatto che ci sia stato negato un diritto costituzionale”.
L'ABA può essere usato per l’insegnamento di abilità sociali (linguaggio, gioco, comunicazione, socializzazione, autonomia personale, abilità accademiche) e la correzione di comportamenti problematici (autostimolazioni, aggressività, autolesionismo, ossessioni, ecc…).
Il precario della scuola che termina la supplenza deve vedersi pagati, a parte, i giorni di ferie non goduti: fa male l’amministrazione a considerarle assegnate “d’ufficio”. A ricordarlo, con tanto di condanna del Ministero dell’Istruzione e del Merito, è stato il giudice del lavoro di Trapani, nel risarcire una docente non di ruolo con quasi oltre 2.100 euro per decine di “giorni di ferie non fruiti al momento della cessazione del rapporto”.
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