Quasi un milione e mezzo di dipendenti pubblici hanno ricevuto in queste ore l’anticipo del rinnovo dei contratti pubblici previsto dall’art. 3 del decreto-legge 18 ottobre 2023, n.145: assieme allo lo stesso cedolino stipendiale di dicembre e della tredicesima del 2023, è stata loro corrisposta una quota che vara tra gli 800 e i 1.500 euro lordi. La maggior parte che l’hanno ricevuta sono insegnanti e personale Ata della scuola. Come spiegato da NoiPA in un avviso del 15 dicembre, l’anticipo è stato corrisposto in via eccezionale in un’unica soluzione, in misura pari a 6,7 volte il valore annuo lordo dell’indennità di vacanza contrattuale: si passa, quindi, ad una percentuale di indennità di anticipo di oltre quattro volte quella prevista per via dell’inflazione a due cifre che si è determinata nell’ultimo periodo.
È legge l’emendamento approvato le scorse settimane sulla proroga dei contratti dell’organico aggiuntivo ATA, PNRR e Agenda Sud. La norma fa parte del decreto Anticipi pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale e diventato Legge n. 191, con la quale sono passate le “modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 16 dicembre 2023”. Il provvedimento entra in vigore oggi 17 dicembre.
“Prima i vincoli illegittimi sulla mobilità del personale, adesso l’indennità di continuità didattica limitata a pochi lavoratori: sono due facce della stessa medaglia e la risposta è sempre la stessa: no, grazie, perché bisognerebbe tutelare economicamente tutti i fuori sede e i lavoratori delle sedi disagiate che sono molti di più dei 20.000 a cui andranno i soldi”: questa è la riposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla decisione del Governo di stanziare dei fondi pubblici, per una media annua di quasi mille euro netti, attraverso i quali premiare i docenti che scelgono di non trasferirsi di sede, pensando di garantire in questo modo la continuità didattica, a partire dalle aree più disagiate del Paese.
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