Il Tribunale del lavoro di Parma ha dichiarato l'illegittimità delle Tabelle di valutazione dei titoli per l’accesso alle graduatorie provinciali di II fascia per le supplenze del personale docente e educativo (GPS) - tabelle allegate all’Ordinanza ministeriale n. 60 del 10 luglio 2020 - nella parte in cui non veniva prevista la valutazione dei servizi relativi alle "altre attività di insegnamento".
Tra meno di una settimana sapremo la verità sulla Legge di bilancio del 2024. Cosa devono aspettarsi gli impiegati pubblici con il contratto scaduto da quasi due anni? Le risposte si possono “leggere” tra le dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha delineato le nuove misure economiche durante un’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nadef: per i lavoratori dello Stato, i punti centrali della manovra di fine anno sono rappresentati dal taglio del cuneo fiscale – con la riduzione a tre aliquote dell’imposta sulle persone fisiche - e dal rinnovo dei contratti. Queste azioni, assieme alla lotta alla denatalità, “mirano a fornire un sostegno tangibile, specialmente alle famiglie con redditi medi e bassi, contribuendo così ad alleviare la pressione economica in un periodo di incertezze”, scrive oggi la stampa specializzata.
“La P.A. si serve di personale docente non di ruolo per l’erogazione del servizio scolastico, deve curare la formazione anche di tale personale, al fine di garantire la qualità dell’insegnamento fornito agli studenti”: a scriverlo è stato il Consiglio di Stato, Sez. VII (n. 1842/2022), che ha preso posizione a favore dei precari che chiedevano di accedere alla Carta del docente e inviando anche un messaggio chiaro al legislatore della Buona Scuola, la riforma Renzi del 2015 con cui è stata introdotto l’obbligo dell’aggiornamento professionale nella scuola. L’espressione del Consiglio di Stato, assieme a quelle dalla Corte di Giustizia europea, è presente in tutte le sentenze che stanno risarcendo i supplenti che hanno presentato ricorso: anche in quella emessa il 4 ottobre scorso dal Tribunale di Cosenza, sezione controversie sul Lavoro, con cui è stato accolto il ricorso di un insegnante, difeso dai legali Anief, che ha recuperato i 1.000 euro della card non assegnati negli anni scolastici 2021-22 e 2022-23.
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