La dispersione scolastica è rappresentata dall’insieme di cinque “tasselli”: abbandono nel corso dell’anno alla scuola secondaria di primo grado, abbandono tra un anno ed il successivo nella secondaria di primo grado, abbandono dopo la secondaria di primo grado (non si iscrivono a una scuola superiore, né a un percorso Ie FP, né ripetono l’anno), abbandono nel corso dell’anno e fra un anno e l’altro per la scuola secondaria di secondo grado
Essere perennemente connessi con la propria azienda “può influire negativamente sui diritti fondamentali dei lavoratori, sull'equilibrio tra la loro vita professionale e la loro vita privata, nonché sulla loro salute fisica e mentale e sul loro benessere”. È quanto si legge in una risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio scorso, con raccomandazioni alla Commissione sul diritto alla disconnessione dei lavoratori, attraverso la quale viene presentata anche una proposta di atto sul diritto alla disconnessione. Nella proposta si ricorda che “gli strumenti digitali utilizzati a scopi lavorativi possono creare una pressione e uno stress costanti, avere un impatto negativo sulla salute fisica e mentale e sul benessere dei lavoratori e condurre a malattie psicosociali o altre malattie professionali, come l'ansia, la depressione, il burnout, lo stress da tecnologia, disturbi del sonno e muscoloscheletrici”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si tratta di una richiesta sacrosanta: “Siamo d’accordo nel regolamentare la disciplina e per questo motivo siamo stati tra i sottoscrittori del contratto integrativo sulla didattica digitale integrata nella scuola. È stato un primo passo, siamo consapevoli che in questo quadro va ancora meglio contestualizzato il diritto alla disconnessione, perché il lavoratore non può diventare ostaggio delle nuove tecnologie. Basti solo pensare alle comunicazioni ufficiali che giungono ai docenti e al personale scolastico, che senza norme ad hoc potrebbero essere recapitate ai diretti interessati pure nei fine settimana e in orario notturno ai docenti”.
La mobilità è un tema delicato: il sindacato ha più volte sottolineato come sia importante conciliare il diritto al lavoro con quello alla famiglia: al fine di fare chiarezza, ha anche organizzato tre incontri on line dedicati ai docenti, al personale Ata e agli insegnanti di religione cattolica
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La Corte d'Appello di Milano conferma le tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato riguardo al diritto dei precari a ricevere un giusto risarcimento del danno in caso di reiterazione di contratti a tempo determinato su posto vacante oltre il limite dei 36 mesi di servizio. Marcello Pacifico (Anief): “I precari vanno stabilizzati, basta con gli abusi da precariato lunghi decenni: un precario che insegna da 13 anni va stabilizzato subito e senza ulteriori selezioni”. Sempre possibile aderire gratuitamente ai ricorsi specifici promossi dall'Anief
È prevista a breve la pubblicazione del bando per i docenti che desiderano insegnare nelle scuole italiane all’estero. Tra i requisiti che devono possedere docenti e dirigenti è previsto un corso specifico che abbia come focus l’interculturalità
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
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