Pubblichiamo le risposte alle domande più frequenti sul ricorso per l’inserimento in GaE dei docenti in possesso di diploma magistrale ante 2001/02 che non hanno prodotto domanda di aggiornamento entro il 17 maggio 2014.
Pubblichiamo le risposte alle domande più frequenti sul ricorso per l’inserimento in GaE dei docenti in possesso di diploma magistrale ante 2001/02 che non hanno prodotto domanda di aggiornamento entro il 17 maggio 2014.
La protesta indetta da Anief, Unicobas e Usb, assieme a diverse altre sigle sindacali, avrebbe convinto il primo partito della maggioranza governativa e parlamentare a rivedere alcune storture della riforma, ad iniziare dal depotenziamento degli organi collegiali, con conseguenti super poteri ai presidi, e alla chiusura delle supplenze per tutti i precari che hanno svolto 36 mesi di servizio.
Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: è vero, si stanno cogliendo i primi effetti della sollevazione popolare del mondo della scuola contro una riforma senza capo né coda, ma la mobilitazione del 24 aprile rimane in piedi. Rimangono infatti da cambiare ancora diversi punti del disegno di legge: trasferimenti immediati per i neo-assunti, no alla chiamata diretta del personale da parte dei presidi e al merito riservato a pochi lavoratori scelti dal dirigente, ripristino di un sesto del tempo scuola tagliato dalle riforme Gelmini, mancata assunzione di 100mila docenti abilitati e 10mila Ata.
Il MIUR si arrende alle ragioni dell’ANIEF ed esegue senza indugi la sentenza del Consiglio di Stato che obbliga l’Amministrazione all’immediato inserimento in Graduatoria dei ricorrenti. È un iscritto ANIEF, infatti, il primo docente in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 ad essere inserito immediatamente nelle Graduatoria a Esaurimento di interesse. L’Ambito Territoriale di Cremona pubblica il Decreto che mette la parola fine a un’ingiusta esclusione durata 15 anni.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1973/2015 accoglie il ricorso pilota patrocinato dall'ANIEF e accerta senza riserve il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 ad essere inseriti nella terza fascia delle Graduatorie a Esaurimento. L'ANIEF sbaraglia il MIUR e ottiene ragione! Riaperti i termini per aderire al ricorso anche per chi non aveva prodotto domanda di inserimento in GaE entro i termini.
ROMA - Continua a essere molto caldo il fronte della scuola. La riforma viene contestata da insegnanti, studenti e opposizioni, ma il premier non ci sta: «Trovo paradossale che si faccia sciopero quando si assumono 100mila insegnanti, si mettono 1,5 miliardi per la scuola e si danno 500 euro di formazione agli insegnanti. Si fa sciopero per un motivo che per me è incomprensibile».
Così risponde il sindacato all’iniziativa presa dal premier, Matteo Renzi, concordata con i vertici del PD, di inviare una lettera a tutti gli insegnanti per illustrare loro la riforma della scuola, nel tentativo di far crescere i consensi verso il ddl e scongiurare gli annunciati scioperi e le proteste di piazza in arrivo contro la riforma.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, se non si modifica il testo, gli insegnanti non cambieranno le loro idee negativa sul documento. Anziché continuare a dire che questo Governo sta cancellando il precariato, il premier in carica farebbe bene ad informarsi che gli Esecutivi passati hanno programmato un numero maggiore di immissioni in ruolo in organico di diritto. E che nessun Governo era riuscito a lasciare fuori dalle assunzioni così tanti docenti. Ecco perché questa riforma è tutta da rifare: nemmeno l’ex ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, riuscì nell’impresa di ottenere la chiamata diretta del personale. Mentre quella attuale, tanto osannata dal ministro Giannini, dopo otto mesi di attesa ha partorito solo un fastidioso topolino, su cui tutto il personale della scuola si scaglierà contro a partire dallo sciopero di Anief, Unicobas e Usb del 24 aprile.
1) Gli Istituti Tecnici Superiori della Rete tra le Fondazioni AgrITS, per Expo 2015
Oggi, dalle ore 11.30, presso la Sala della Comunicazione del MIUR, in Viale Trastevere 76/A, Roma), la Rete tra le Fondazioni ITS dell’Ambito Agroalimentare presenterà i progetti digitali in tema di biodiversità in agricoltura, prodotti per l’esposizione di Milano
2) Elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: riposi compensativi e permessi
Con la Nota n. 3215 del 14 aprile 2015, il MIUR ha fornito alcune precisazioni.
3) Unione degli studenti. Una Campagna nazionale per cambiare l'Istruzione tecnica e professionale
L’iniziativa è supportata, su www.unionedeglistudenti.net/sito/mettiamoci-al-lavoro-per-unaltra-istruzione-tecnica-e-professionale, con: - pagina facebook per l’indagine nelle scuole; - modello di Statuto “Studenti in Stage”; - proposta di Commissione paritetica per l’Alternanza.
Cara/o socia/o,
lo sciopero del 24 aprile rimane una data fondamentale per contrastare la riforma del Governo sulla scuola perché in quel giorno inizierà l’esame degli emendamenti al disegno di legge che deve essere ritirato o modificato profondamente, in tema di assunzioni, trasferimenti, carriera, organi collegiali, poteri del dirigente scolastico.
Il 5 maggio, data scelta a gennaio dai Cobas per le prove Invalsi e su cui sono confluiti il 18 aprile i sindacati rappresentativi, infatti, sarà già tardi per ostacolare la riforma, vuoi perché è stato chiesto soltanto lo stralcio del piano di reclutamento e la riapertura della contrattazione, vuoi perché il testo sarà già stato approvato in diversi punti dalla VII Commissione Cultura della Camera e blindato dalla maggioranza.
Al Miur si punta ancora a luglio come data per l'avvio delle operazioni concorsuali, con la somministrazione dei test preselettivi. Una selezione che “consentirebbe di portare i nuovi presidi a dirigere le scuole a partire dal settembre 2016. Per far ciò, è confermata anche la riduzione degli scritti da due ad uno. Il regolamento è pronto, attende soltanto di essere pubblicato. Uno dei problemi ancora da risolvere riguarda il numero di posti messi a bando: il problema nasce dai concorsi 2012 in Campania e Toscana che, a seguito di ricorsi, sono ancora da terminare. Il concorso durerà circa 12 mesi, cui seguiranno circa sei mesi di corso: con ogni probabilità, le prove si svolgeranno a Roma e ne sono previste 3 o 4: test di accesso, 1 o 2 prove scritte, prova orale. La novità più rilevante di questa selezione sarà l’accesso aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo, che rappresenta un’altra vittoria del sindacato. Che però non si accontenta: per diventare preside non è indispensabile essere docenti di ruolo, in caso contrario ricorreremo.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): rimane un vero mistero quello delle sedi scolastiche cancellate: per effetto della sentenza sul dimensionamento n. 147 del 2012, infatti, avrebbero dovuto ternare in vita. Invece sino ad oggi è rimasta inevasa. Con il risultato che erano 10mila i presidi prima della Legge 111 del 11, mentre oggi ora sono appena 8.500. Anzi, in realtà appena 7.300, visto che continuano ad esserci oltre 1.200 scuole affidate in reggenza. E questo avrà effetti negativi anche sul numero di posti messi a bando.
Se la protesta è contro il disegno di legge, sarebbe stato opportuno confluire in uno sciopero generale per il 24 aprile, data di inizio dell’esame degli emendamenti presso la VII Commissione Cultura della Camera: scioperare a disegno di legge approvato, come hanno deciso sabato scorso i sindacati rappresentativi, non ha senso. Come è inutile, giunti a questo punto, chiedere lo stralcio per l’assunzione dei precari che il Governo potrebbe fare quando vuole, dimezzando i posti. Senza contare che i motivi della protesta annunciata dalle organizzazioni sindacali maggiori sabato scorso a Roma, rischia di essere ambigua e non incisiva, per di più presentata last minute.
Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: un’adesione forte del personale precario e di ruolo per la terza decade di aprile, inoltre, sarebbe il simbolo dell’inizio della mobilitazione, con le manifestazioni di piazza che potrebbero davvero convincere il Governo a fare un passo indietro, assieme alla realizzazione di un serio censimento sui posti vacanti che dia ragione a tutti i precari della scuola. Oltre che ad un ripensamento sui super poteri che la riforma Giannini vuole conferire al dirigente scolastico in tema di assunzioni, mobilità, valutazione, licenziamenti.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.