Un milione e 250mila euro di risarcimenti ottenuti al termine di oltre 500 sentenze: anche marzo 2024 fa brillare gli occhi ai lavoratori della scuola, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario, che hanno creduto all’azione vincente dell’Anief nei tribunali d’Italia. I numeri, sempre più incoraggianti, sono quelli derivanti dalle cause vinte lo scorso mese dai legali che operano per il giovane sindacato autonomo: se si sommane anche quelle di gennaio e febbraio 2024 si arriva ad oltre 3 milioni e 758mila euro risarciti complessivi nei primi tre mesi dell’anno.
Un corso di grande successo, molto apprezzato dai nostri iscritti che partecipano massivamente e con entusiasmo alle dirette. Sono pervenute al nostro indirizzo di posta elettronica e sui nostri social molti complimenti e molti ringraziamenti per il nostro formatore.
Registrazioni e materiali didattici sempre a disposizione nell’area riservata del corsista.
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Anief, in collaborazione con Eurosofia, torna a organizzare un incontro informativo: attraverso un webinar gratuito online si parlerà del “Fondo pensioni espero, la trappola del silenzio-assenzo”. L’appuntamento è per mercoledì 10 aprile 2024, dalle ore 15.30 alle 17.30
In totale, ai percorsi abilitanti (di cui il Ministero dell’Università ha diffuso l’elenco in data 29 febbraio) potranno essere ammessi 51.583 aspiranti.
Ricordiamo a tal proposito che i percorsi abilitanti sono a numero chiuso a differenza di quelli da 30 CFU per docenti abilitati/specializzati (già partiti) che sono invece a numero aperto.
L’azione dell’Anief a tutela del personale precario si dimostra ancora una volta vincente: oggi i dirigenti del ministero dell’Istruzione e del Merito hanno comunicato alle organizzazioni sindacali rappresentative la volontà di dare la possibilità ai docenti abilitati e specializzati all’estero di lavorare con contratto e ai diplomati magistrali di vedersi riconosciuto il punteggio nelle GPS degli anni scolastici 2024/25 e 2025/26 a seguito del rinnovo che dovrebbe avviarsi tra un paio di settimane. L’importante modifica, richiesta dall’Anief, non definitiva ma probabile, riguarderebbe la possibilità di conseguire supplenza da parte del personale abilitato o specializzato all'estero in attesa di riconoscimento del titolo in Italia e il chiarimento che all'interpello da parte delle scuole, in caso di totale esaurimento delle graduatorie, possano rispondere anche i candidati inseriti in GPS ma non destinatari di supplenza.
Si è appena concluso al Ministero dell’Istruzione e del Merito l’ulteriore incontro per discutere la bozza dell’Ordinanza Ministeriale che disciplinerà le supplenze del personale docente per gli anni scolastici 2024-25 e 2025-26. Il testo presentato oggi ai sindacati è quello successivo ai rilievi del CSPI e con alcune modifiche anche apportate successivamente da parte del Ministero dell'Istruzione e richieste dal nostro sindacato. Erano presenti per Anief le segreterie generali Chiara Cozzetto e Daniela Rosano.
Il presidente nazionale Marcello Pacifico presenta la lista ANIEF Democrazia, responsabilità e partecipazione, con una diretta il 10 aprile, alle ore 18
Tutti i 250mila supplenti che nell’anno scolastico in corso hanno sottoscritto una supplenza annuale, non solo quelli con il contratto in scadenza 31 agosto 2024, hanno pieno diritto ad usufruire della Carta del docente: lo ha confermato il Tribunale di Marsala condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito ad assegnare ad un’insegnante i 500 euro della card annuale per l’aggiornamento e avallando in pieno la tesi dei legali Anief che hanno difeso la docente. Il giudice del lavoro ha risposto in questo modo alla questione applicando, ha scritto nella sentenza, “la regola prevista dalla clausola n. 4, par. 1, dell’Accordo Quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE secondo cui “Per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”.
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