Seminari di legislazione scolastica “Il CCNL 2019- 21 Approfondimenti” e Assemblee sindacali: il sindacato rappresentativo Anief continua la campagna di formazione e informazione per i docenti e gli Ata delle scuole italiane, anche all’estero. Presente agli incontri Marcello Pacifico, leader nazionale Anief.
Nell’incontro al Ministero sulle problematiche del nuovo codice degli appalti tenutosi lo scorso 25 gennaio, con il Capo di Gabinetto prof. Giuseppe Recinto, la delegazione Anief, aveva segnalato le criticità riscontrate dalle scuole in ordine ai viaggi d’istruzione e per le concessioni di servizi di distributori automatici in assenza del requisito di stazione appaltante qualificata.
Cresce il contenzioso nella scuola. E crescono i numeri dei docenti e Ata che ottengono giustizia, con sempre più cospicui risarcimenti: nel mese di febbraio, Anief ha fatto toccare un nuovo record permettendo il risarcimento di migliaia di lavoratori della scuola per un totale di 1.434.450,73 recuperati. Se si somma la quota di risarcimenti prodotti dai tribunali del lavoro a gennaio, nei primi due mesi del 2024 il totale di somme recuperato a favore del personale scolastico che ha aderito ai ricorsi prodotti dall’Anief supera i 2 milioni e mezzo di euro.
Il Decreto-Legge 30 dicembre 2023, n. 215, Disposizioni urgenti in materia di termini normativi ha concluso l’iter di conversione in legge lo scorso 23 febbraio
La bozza del decreto legge Semplificazioni continue più novità per il mondo scolastico: la più importante, che trova il sindacato fortemente contrario, è quella degli insegnanti non di ruolo di sostegno che potrebbero a breve essere contrattualizzato solo su gradimento dei genitori degli alunni. Arriva anche un nuovo giro di vite per chi consegue titoli all’estero, che in attesa del via libera non possono insegnare. Si va ancora una volta a puntare il dito contro chi ha preso una decisione non facile sostenendo costi altissimi e comunque formandosi alla pari di tanti altri colleghi: stavolta i titoli vengono rinviati all’esame del ministero della Funzione pubblica. Sempre il decreto Semplificazioni prevede l’abolizione della call veloce, attraverso la quale erano stati assunti negli ultimi anni migliaia di precari disposti a spostarsi di provincia o regione. Infine, arriva una ulteriore “stretta” sugli istituti privati.
La decisione di assumere gli insegnanti di sostegno precari in base anche al gradimento dei genitori degli alunni, annunciata alcuni giorni fa dal ministro Giuseppe Valditara per garantire maggiore continuità didattica e minori cambiamenti di cattedre, viene reputata dall’Anief incostituzionale, alla pari della norma che rimanda a un regolamento per assegnare più punteggio ai supplenti che non cambiano sede di servizio. “Sono norme che violano i principi del merito e della ragionevolezza inclusi nella nostra Costituzione”, dice il presidente nazionale Marcello Pacifico. “Il docente di sostegno non è un accompagnatore, ma un insegnante della scuola assegnato a una classe di cui l'alunno con disabilità è uno dei componenti. La verità è che per ottenere la continuità didattica bisognerebbe adeguare i 100 mila posti in deroga da anni in organico di diritto, iscrivere gli 80 mila docenti non specializzati ai corsi del TFA e assumere in ruolo tutti i docenti così specializzati in Italia e all'estero”.
Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato oggi l'avviso di pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 37/2024 che avvia le procedure di aggiornamento delle Graduatorie ad Esaurimento. La scadenza di presentazione delle domande di permanenza/aggiornamento/trasferimento è prevista per il prossimo 15 marzo. Possibile compilare la domanda a partire da oggi alle ore 12:00. I chiarimenti del sindacato Anief su chi deve presentare domanda.
I diritti non cambiano da lavoratore a lavoratore. Anche nella scuola, dove i docenti precari sono equiparati agli insegnanti di ruolo. Anche per acquisire la Carta del docente. Lo ha ribadito il tribunale di Trieste accordando le richieste dei legali operanti per il sindacato Anief, in difesa di un insegnante che per tre anni ha svolto delle supplenze annuali senza ricevere i 1.500 euro che invece i colleghi già stabilizzati hanno acquisito per formarsi e aggiornarsi. Il giudice del lavoro ha approfondito la questione scoprendo che, come osservato dalla Corte di Giustizia europea, in risposta alla causa C-450/2021, “la formazione dei docenti, senza distinzione di categorie, è obbligatoria, permanente e strutturale” ed “essendo i docenti a tempo determinato comparabili a quelli a tempo indeterminato dal punto di vista della tipologia di attività e di competenza professionale richiesta, non ricorrono ragioni oggettive che giustifichino la differenza di trattamento rispetto al riconoscimento della carta docente”.
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