Pubblichiamo alcuni articoli sulla bocciatura dell'Anief al piano Miur che vorrebbe raddoppiare l'orario di servizio degli insegnanti e sugli oltre 2mila presidi in meno per il prossimo anno scolastico.
Il Miur vuole raddoppiare l'orario di servizio degli insegnanti
Corriere della Sera: Genova, al sabato le scuole superiori chiuse «per crisi»
Agenzia Aris: radiogiornale del 2 luglio 2014
Repubblica: Patto sulla scuola. "Un premio ai prof ma dovranno lavorare di più"
Libero: Scuola: un premio ai professori ma dovranno lavorare di più
Il Diario del Lavoro: Anief boccia il piano Miur
TMNews: Scuola, sindacato Anief dice no a nuovo orario degli insegnanti. Il presidente Pacifico: ci si allontana sempre più dall'Ue
Roma, 2 lug. (TMNews) - Il sindacato "respinge con forza la proposta che vorrebbe portare tutti gli insegnanti a 36 ore a scuola, spazzare via quasi mezzo milione di supplenti che hanno appena rinnovato le graduatorie d'istituto e ridurre di un anno le superiori". L'Anief spiega in una nota che nel computo il ministero "dimentica il lavoro oscuro dei docenti: colloqui con i genitori, riunioni con i colleghi, compilazione dei registri, stesura di relazioni e programmazioni e progetti, preparazione delle lezioni, correzioni dei compiti degli alunni". Il presidente Marcello Pacifico spiega: "Così ci si allontana sempre più dall'Ue e si incrementa la disoccupazione intellettuale e giovanile. Siamo di fronte ad un'operazione immotivata: più indagini, nazionali ed internazionali, hanno dimostrato che i nostri docenti lavorano alla pari, se non più, dei colleghi degli altri Paesi avanzati: basta dire che sono impegnati 39 settimane rispetto alle 38 OCDE, 175 giorni rispetto ai 185 OCDE".
Per l'Anief è sbagliato "portare l'orario di servizio dei docenti a 36 ore, cancellare quasi mezzo milione di precari delle graduatorie d'Istituto, ridurre gli anni di scuola superiore da 5 a 4". Perché "più che un rinnovo di contratto, il milione di lavoratori della scuola sembrerebbe travolto da uno tsunami di novità peggiorative".
I contenuti della imminente legge delega, riportati dalla carta stampata e che il Governo "avrebbe intenzione di approvare prima della pausa estiva, prevede 'premi stipendiali fino al 30 per cento per i docenti impegnati in ruoli organizzativi (vicepresidi, docenti senior) o attività specializzate (lingue e informatica)'. In cambio il ministero chiede agli insegnanti una maggiore disponibilità: più ore a scuole per un periodo più lungo".
Insomma per l'Anief "premesso che non è ancora chiaro se l'aumento delle ore di servizio avvenga a costo zero oppure comporti un incremento stipendiale, come logica vorrebbe, Anief reputa assurdo che si imponga al personale scolastico di lavorare di più a queste condizioni: un tale trattamento, tra l'altro deciso in modo unilaterale, allontanerebbe ancora di più l'istruzione italiana da quella europea. E incrementerebbe la già alta disoccupazione tra i giovani laureati".
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, spiega: "Già oggi un insegnante può dare disponibilità a svolgere fino a 6 ore in più di supplenza, oltre le quali deve necessariamente subentrare quel supplente che di punto in bianco il Miur vorrebbe ora far sparire. Ma soprattutto non si capisce perché debba essere esteso l'orario di servizio dei docenti della scuola italiana dal momento che più indagini, nazionali ed internazionali, hanno dimostrato che lavorano alla pari, se non più, dei colleghi degli altri Paesi avanzati".
Secondo l'indagine "Education at a Glance", che ha messo a confronto i sistemi educativi nell'ultimo decennio, negli ultimi due lustri le ore di insegnamento dei nostri insegnanti sono aumentate: da 762 a 782 alla primaria, da 681 a 704 nella secondaria di primo grado, da 608 a 658 nella secondaria di secondo grado. Complessivamente, gli insegnanti italiani lavorano 39 settimane rispetto alle 38 OCDE, 175 giorni rispetto ai 185 OCDE.
Repubblica: Prof e studenti contro il piano del governo
ANSA: Scuola: Anief, no a raddoppio orario servizio insegnanti
(ANSA) - ROMA, 2 LUG - L'Anief boccia il piano del Ministero dell'Istruzione anticipato oggi da "La Repubblica", "che vorrebbe portare tutti gli insegnanti a 36 ore a scuola, spazzare via quasi mezzo milione di supplenti che hanno appena rinnovato le graduatorie d'Istituto e ridurre di un anno le superiori". Nel computo, secondo il sindacato, il Ministero dimentica il lavoro oscuro dei docenti: colloqui con i genitori, riunioni con i colleghi, compilazione dei registri, stesura di relazioni e programmazioni e progetti, preparazione delle lezioni, correzioni dei compiti degli alunni. "Così - protesta il presidente Marcello Pacifico - ci si allontana sempre più dall' Ue e si incrementa la disoccupazione intellettuale e giovanile. Siamo di fronte a un'operazione immotivata: più indagini, nazionali ed internazionali, hanno dimostrato che i nostri docenti lavorano alla pari, se non più, dei colleghi degli altri Paesi avanzati: basta dire che sono impegnati 39 settimane rispetto alle 38 Ocde". Insomma, per l'Anief il piano del Miur è "uno tsunami di novità peggiorative". "Premesso che non è ancora chiaro se l'aumento delle ore di servizio avvenga a costo zero oppure comporti un incremento stipendiale, come logica vorrebbe, Anief reputa assurdo che si imponga al personale scolastico di lavorare di più a queste condizioni: un tale trattamento, tra l'altro deciso in modo unilaterale, allontanerebbe ancora di più l'istruzione italiana da quella europea" si legge in una nota. "Già oggi un insegnante può dare disponibilità a svolgere fino a 6 ore in più di supplenza - spiega Pacifico - oltre le quali deve necessariamente subentrare quel supplente che di punto in bianco il Miur vorrebbe ora far sparire". "Viene infine da chiedersi, poi, come si fa a presentare una proposta del genere, dal momento che tutti gli insegnanti hanno di fatto lo stipendio fermo dal 2009 e corroso da un'inflazione che ha corso per più di 4 punti percentuali, facendo perdere per strada uno stipendio l'anno? E con i nostri insegnanti delle superiori che a fine carriera, sempre per rimanere all'area Ocde, guadagnano il 30% in meno, pari a quasi 8mila euro l'anno?". (ANSA).
Blitz Quotidiano: Scuola, cosa cambia per i docenti: da 18 a 36 ore settimanali, premi stipendiali
Il Velino: Scuola, il piano: aperte fino alle 22, premi ai prof, orari più lunghi
You-ng: Istruzione, la proposta: docenti più presenti e lezioni fino alle 22
Ustation: Patto sulla scuola, docenti a lavoro per 36 ore a settimana
Net 1 News: Patto sulla scuola, un premio ai prof e scuole aperte fino alle 10 di sera
Informazione Scuola: La mazzata alla scuola arriva dal Governo Renzi, quello votato dagli insegnanti
Italpress: Scuola, Anief "No a piano Miur che raddoppia orario servizio insegnanti"
Avvenire: Docenti, più ore di lavoro. E' rivolta
Repubblica: Piano scuola, la rivolta degli insegnanti
Il Giornale di Brescia: Anief: e il Governo vorrebbe Istituti aperti fino alle 10 di sera?
News Vaticano: Scuola, il ministro Giannini: i sindacati non difendano privilegi
Il Quotidiano del Sud: Governo: scuole aperte fino alle 22, e chiusura delle Province
Repubblica: Riforma della scuola sotto tiro. Bocciata da docenti e studenti
Teleborsa: Riforma della scuola sotto tiro. Bocciata da docenti e studenti
IMG Press: Mentre il Governo pensa ad aprire le scuole fino alle 22, le Province le chiudono
Blasting News: Miur, Scuola: ANIEF 'boccia' il piano delle 36 ore per gli insegnanti
Italpress: Scuola, anief "Prime crepe per piano Governo su orario"
Aetnanet: Genova, al sabato le scuole superiori chiuse «per crisi»
ANSA: Scuola: Anief, errore ignorare ruolo insegnanti precari
E affidare supplenze a docenti di ruolo
(ANSA) - ROMA, 7 LUG - "I precari svolgono un ruolo prezioso e non accessibile a chi svolge già tante ore di lezione frontale". Lo afferma l'Anief facendo riferimento a dichiarazioni del sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi. "Parlando dei punti più importanti che il Governo intende introdurre attraverso un ddl da presentare entro l'estate, il rappresentante del Governo - sottolinea il sindacato - ha speso parole critiche verso l'attuale collaudata organizzazione delle sostituzioni degli insegnanti assenti per brevi periodi, definendola un 'sistema mordi e fuggi': in futuro per le supplenze, ha sottolineato Reggi, bisognerà 'usare gli insegnanti di ruolo. Il gruppo degli insegnanti dell'organico 'funzionale' dovrà prendersi carico anche delle supplenze brevissime'". L'errore, secondo il sindacato, è "pensare che si possa migliorare la qualità del prodotto finale, in questo caso delle lezioni da svolgere in assenza del docente titolare, cancellando in un colpo solo la disponibilità a fare supplenze 'brevi' di oltre 622mila aspiranti docenti. Di questi, si salverebbero solo i 154.398 abilitati inseriti anche nella Graduatorie ad Esaurimento: per quasi mezzo milione, invece, non ci sarebbe più spazio per le supplenze". "Dopo le 36 ore di servizio da imporre a tutti gli insegnanti, che sono poi quelle che già svolgono, dal sottosegretario Reggi giunge un'altra convinzione che - sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief - gli consigliamo di rivedere: non è infatti possibile affidare le supplenze del personale di ruolo ai colleghi presenti a scuola. Introdurle in modo sistematico, oltre le 6 ore di disponibilità che già oggi danno, significherebbe caricare di lavoro gli insegnanti di ruolo oltre le proprie possibilità". Secondo il sindacato, le questioni sul precariato su cui discutere sarebbero altre, a cominciare dal fatto che i docenti precari che hanno prestato più di 36 mesi di servizio hanno diritto alla stabilizzazione e al pagamento degli scatti di anzianità: "Perché Reggi non ammette che almeno un posto su due ricoperto su supplenze sino al termine delle attività didattiche o al 30 giugno doveva essere assegnato in supplenza annuale? Perché i tecnici del Ministero non dicono che la trattenuta del 2,5% sul Tfr è illegittima e che le ferie dei precari devono essere pagate per intero senza decurtazioni? Meno male che lo dicono le leggi vigenti, a partire dalla Costituzione, e il diritto comunitario". (ANSA).
Radio Città Fujiko: Scuola, per risolvere il problema dei precari basta cancellarli
Redattore Sociale: Scuola, Pacifico (Anief): "I precari svolgono un ruolo prezioso"
Italpress: Scuola: Anief a Miur "Precari svolgono ruolo prezioso"
ANSA: Scuola: Anief, no a riduzione anni alle superiori
‘Quasi 200 mila giovani rischierebbero ogni anno di essere Neet'
(ANSA) - ROMA, 6 LUG - Anief è contraria alla riduzione del numero di anni alle scuole superiori. Perché - precisa in un comunicato - "sempre meno diplomati che escono dalle superiori continuano il percorso formativo all'Università: quasi 200mila giovani rischierebbero ogni anni di diventare nuovi Neet". Secondo Marcello Pacifico (Anief-Confedir), "la vera riforma dei cicli passa per l'estensione dell'obbligo formativo sino alla maggiore età. Siamo d'accordo, invece, sul potenziamento dell'apprendistato, ma a patto che ai tirocinanti venga assegnata una retribuzione minima". "Dal Cantiere scuola, in corso a Terrasini - prosegue - il Pd sta discutendo anche della riforma dei cicli scolastici: l'obiettivo è soprattutto quello ridurre l'alta percentuale di giovani che lasciano i banchi prima di arrivare al diploma di maturità. Il dibattito si sta concentrando sull'ipotesi di accesso anticipato di un anno all'Università, come avviene già in alcuni Paesi moderni. In tal caso, però, la scuola superiore si ridurrebbe a quattro anni anziché cinque. Allargando a tutti gli istituti italiani la sperimentazione, autorizzata dal Miur, oggi in atto in alcun scuole superiori statali e parificate". Per l'Anief, "riducendo il percorso della scuola superiore non si risolleverà il livello dell'offerta formativa, né tantomeno si risolverà il problema dell'abbandono scolastico: in questo modo non si farebbe altro che anticipare di un anno l'uscita dal percorso formativo di quasi mezzo milione di studenti. Ma poiché sempre meno diplomati, poco più della metà, continuano il percorso formativo all'Università, buona parte dei 200mila giovani rimanenti rischierebbero di diventare nuovi Neet: considerando le difficoltà oggettive nel trovare un impiego, questi ragazzi avrebbero alte possibilità di aggiungersi ai 2 milioni e 200mila giovani che, come ricordato in questi giorni da un'ampia ricerca di Tuttoscuola, costano allo Stato italiano 32,6 miliardi di euro l'anno".(ANSA).
Roma Daily News: Il Sottosegretario Reggi: mai sognato di aumentare le ore degli insegnanti
Tecnica della Scuola: Anief raccoglie la proposta di Reggi, ma ad un patto
Italpress: Scuola: Anief "No a riduzione di un anno delle superiori"
Italpress: Scuola: Anief "Ok proposta Sottosegretario Reggi, ma allineare stipendi"
Il Mirino: Uno tsunami sulla scuola: il Sindacato ANIEF non ci sta!
Aetnanet: Verso il nuovo patto per la scuola che alcuni chiamano 'pacco'
Blasting News: Miur, scuola e supplenze secondo Reggi: ecco perché la proposta è indecente per tutti
Il prossimo anno si aprirà con 8.094 presidi: 2.100 in meno rispetto al 2011, due tagli su tre al Sud
Rassegna.it: Scuola, Anief: prossimo anno scolastico con nuovi tagli
Lente Pubblica: Scuola: l’anno prossimo si aprirà con 2.100 presidi in meno. Due tagli su tre al Sud
ANSA: Scuola: Anief, nel prossimo anno 2.100 presidi in meno
Rispetto al 2011, due tagli su tre al Sud
(ANSA) - ROMA, 8 LUG - Il prossimo anno scolastico si aprirà con 8.094 presidi, circa 2.100 in meno rispetto al 2011-12, quando erano 10.211: il dato ufficiale è contenuto nel decreto del Miur contenente il contingente dei dirigenti scolastici assegnati ad altrettante scuole autonome dal prossimo 1 settembre. Lo ricorda l'Anief in una nota. "Il sensibile decremento di istituzioni scolastiche si deve alla lunga serie di cancellazioni e accorpamenti introdotti nell'ultimo triennio, ma soprattutto - sottolinea l'associazione - alla Legge Tremonti-Gelmini 111/2011 che ha introdotto parametri minimi di iscritti spiccatamente più elevati rispetto al passato. Con il risultato di produrre una lunga serie di sparizioni e fusioni di istituti, che hanno ridotto drasticamente la qualità dell'offerta formativa italiana. Anief ricorda inoltre che "è particolarmente grave che questo processo non solo non si sia arrestato, ma che non fossero state ripristinate le sedi scolastiche autonome illegittimamente tagliate o accorpate: nel frattempo, infatti, la Corte Costituzionale, attraverso la sentenza 147 del 2012, ha ritenuto 'costituzionalmente illegittimo' l'articolo 19, comma 4, del decreto legge 98 del 2011, poi legge 111/2011, proprio nella parte che fissava l'obbligo di accorpamento in istituti comprensivi delle scuole dell'infanzia, elementari e medie che per acquisire l'autonomia sarebbero dovuti "essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche".(ANSA).
Italpress: Scuola: Anief "Anno prossimo si aprirà con 8.094 presidi, -2.100 sul 2011"
Il Secolo XIX: Scuola, restano gli accorpamenti: 2.100 presidi in meno in due anni
Il Mattino di Sicilia: Scuola, l’anno prossimo 8.094 presidi: 2.100 in meno rispetto al 2011
La Difesa del Popolo: Scuola: sempre meno presidi e personale Ata