“La scuola ha bisogno di innovarsi per rispondere alla società che cambia: servono regole di gestione del personale adeguate ai tempi. Come serve rispettare i diritti di chi lavora per la formazione dei giovani. Per questi motivi abbiamo inserito, tra i 21 emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, dei temi che per il settore dell’Istruzione nessun sindacato fino a oggi aveva preso in considerazione”. Lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel sollecitare i deputati della V Commissione Bilancio della Camera a prendere in seria considerazione le richieste di modifica pro-scuola suggerite del giovane sindacato autonomo.
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(ANSA) - ROMA, 15 NOV - "Bisogna inserire delle misure per prevenire l'abuso dei contratti a termine. Quest'abuso si può risolvere soltanto in un modo: attraverso un doppio canale di reclutamento che finalmente possa far assumere gli idonei di tutti i concorsi, anche dell'ultimo concorso del 2023 del Pnrr, ma dall'altra parte anche i precari storici, quelli che hanno più di 36 mesi di servizio". Lo ha detto il presidente nazionale dell'Anief, Marcello Pacifico, davanti al ministero dell'Istruzione e del Merito nel giorno in cui l'associazione ha indetto uno sciopero per dire "stop alla precarietà". "In Italia abbiamo più di 500mila precari che hanno lavorato per più di 36 mesi. Se fossero stati nel settore privato sarebbero stati stabilizzati. Purtroppo nella scuola continuano a rimanere precari e non hanno la possibilità di essere assunti nel ruolo. È tutta un'ipocrisia soltanto italiana - ha aggiunto - Questi docenti, questo personale amministrativo, vanno bene per fare il supplente, quindi per fare funzionare le nostre scuole, ma poi per i ruoli sembra non meritino avere questa compito. Continua a esserci una discriminazione sul trattamento economico e giuridico". Pacifico ha ricordato che "i precari non hanno gli avanzamenti di carriera, parliamo di soldi che vengono risparmiati dallo Stato minando la continuità didattica e anche andando a ledere le future pensioni di chi lavora nella nostra scuola. L'Europa ci chiede la parità di trattamento, ha deferito l'Italia in corte di giustizia europea su questo. L'Anief da sempre è attiva, ha vinto tante sentenze in corte di giustizia. Continueremo, quindi, a rivendicare ora in legge di bilancio le risorse per permettere di garantire questa parità di trattamento, per andare a prevenire l'abuso dei contratti a termine e per poi sanzionare". "Perché è vero che il legislatore ha previsto fino a 24 mensilità di risarcimento, ma solo se si fa ricorso - ha concluso Pacifico - Noi vorremmo invece per contratto, per legge, che chi subisce questo abuso abbia l'indennità". (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 15 NOV - "In questi vent'anni gli insegnanti hanno perso 650 euro al mese di aumento di stipendio. Non si capisce perché siano stati dati ad altri nel pubblico impiego e non a chi lavora nella scuola. Bisogna allora recuperare questa dignità, la professionalità". Così il presidente nazionale dell'Anief, Marcello Pacifico, davanti al ministero dell'Istruzione e del Merito nel giorno in cui l'associazione ha indetto uno sciopero per dire "stop alla precarietà".In merito alle pensioni, "abbiamo visto in Aran, dagli ultimi dati che ci sono stati forniti, che la scuola italiana è sempre più vecchia. Abbiamo 235mila tra insegnanti e amministrativi che sono over 60, rispetto alle migliaia di persone nelle forze armate e nelle forze di polizia. Questo vuol dire che mentre si riconosce uno stress per il lavoro svolto dalle nostre forze dell'ordine, dai militari, non si riconosce il burn out che c'è a scuola", ha aggiunto Pacifico. "Ed è questo tanto più grave perché è aumentato il gap tra l'età anagrafica dei nostri studenti e dei nostri insegnanti. L'Italia ha il personale più vecchio al mondo. Poi il 77% del personale è donna, è una quota rosa veramente incredibile, ma che con la mobilità ha negato il diritto alla maternità e il diritto alla famiglia per tutti i vincoli che ci sono. E poi è una scuola sempre più precaria - ha concluso - Il 25% del personale è precario e non è più possibile continuare ad abusare di questi contratti, perché noi dobbiamo essere gli educatori che insegnano l'educazione finanziaria ai nostri studenti, i loro diritti, i diritti dei cittadini, i diritti di chi lavora". (ANSA).
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