ROMA, 15 NOV - "Il Governo deve avere il coraggio di tornare alla mobilità gestita da graduatorie." Lo afferma l'Anief alla luce delle dichiarazioni del ministro Giannini che, in un'intervista, ha ammesso la possibilità di aggiustare il tiro sulla questione della chiamata degli insegnanti per competenze. "L'ammissione di Stefania Giannini apre nuovi scenari in vista del prossimo anno scolastico. Del resto - osserva il sindacato - ci sono stati casi eclatanti come i dirigenti che hanno chiesto video a figura intera o che hanno improvvisato un vero e proprio concorso, con tanto di interrogazione e valutazione. Tutte pratiche non previste dalle indicazioni ministeriali che, comunque, lasciavano troppi margini di discrezionalità". "Le parole del ministro - commenta il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - arrivano a ridosso della decisione del tribunale sui tanti ricorsi sulla questione presentati dal sindacato: se anche il titolare dell'Istruzione è arrivato a dire che occorre modificare la procedura, significa che le nostre rimostranze hanno almeno un fondo di verità. Siamo sempre più convinti che occorra mettere una pietra sopra a questa modalità di assegnazione dei docenti alle scuole e tornare alle graduatorie: quest'ultime non si formano a caso, ma sulla base del computo di titoli, aggiornamenti, progetti, abilitazioni, specializzazioni e servizio svolto. Anche al Miur lo hanno capito".
L’ammissione di Stefania Giannini apre nuovi scenari in vista del prossimo anno scolastico. Del resto, ci sono stati casi eclatanti come i dirigenti che hanno chiesto video a figura intera o che hanno improvvisato un vero e proprio concorso, con tanto di interrogazione e valutazione. Tutte pratiche non previste dalle indicazioni ministeriali che, comunque, lasciavano troppi margini di discrezionalità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le parole del Ministro arrivano a ridosso della decisione del tribunale sui tanti ricorsi sulla questione presentati dal sindacato: se anche il titolare dell’Istruzione è arrivato a dire che occorre modificare la procedura, significa che le nostre rimostranze hanno almeno un fondo di verità. Siamo sempre più convinti che occorra mettere una pietra sopra a questa modalità di assegnazione dei docenti alle scuole e tornare alle graduatorie: quest’ultime non si formano a caso, ma sulla base del computo di titoli, aggiornamenti, progetti, abilitazioni, specializzazioni e servizio svolto. Anche al Miur lo hanno capito.
In molti istituti scolastici si sono creati disservizi, soprattutto per l’alta adesione allo sciopero da parte dei docenti diplomati magistrale che hanno trovato posto nelle scuole in queste ultime settimane dopo che, per 15 anni, il loro diploma non è stato considerato abilitante.
Nel corso della mattina, il presidente Marcello Pacifico ha incontrato diversi parlamentari che si sono impegnati a recepire e estendere ai colleghi di partito le 70 richieste emendative alla Legge di Stabilità formulate dal giovane sindacato: siamo qui per lanciare un appello, la situazione sta precipitando e serve l’intervento di chi opera nel Parlamento. Per questo abbiamo presentato oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità. Occorre che onorevoli prima e, poi, i senatori adottino nei confronti del personale che opera nelle scuole il massimo senso di giustizia ed equità: non si può lasciare sempre l’ultima parola, quella decisiva, alle aule dei tribunali della Repubblica e transnazionali. Tra stasera e domani, gli emendamenti Anief verranno esaminati dalla V Commissione Bilancio della Camera.
Per domani, il sindacato autonomo Anief promuove una giornata di mobilitazione con presidio a Montecitorio.
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